di Marco Marsullo
Einaudi, 2018
pp. 208
€ 17 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Qualche pagina di Due come loro e poi una domanda: cosa sto leggendo? Il dubbio mi è venuto quando il protagonista della storia, Shapiro detto Shep, ha iniziato a dialogare con Dio e il Diavolo. Tasso di irriverenza: altissimo. Non sono temi che affronto abitualmente, ci sono cose su cui fatico a scherzare, ma ho deciso di stare al gioco e di lasciarmi portare per mano da Marco Marsullo. All'inizio l'autore ha dovuto trascinarmi un po', questo sì, perché la ragione (o l'educazione cattolica?) ha opposto parecchia resistenza, ma poi il libro, complice lo stile narrativo dinoccolato, divertente e divertito, ha sciolto le mie dita di pagina in pagina.
Insomma, la vicenda di Shep ha iniziato a prendere forma - non dico a coinvolgermi, perché sarebbe impossibile, né lo vorrebbe l'autore, che ha per chiaro obiettivo quello di mantenere un distacco sornione e satirico. Shapiro, trentenne alle prese con un doppio lavoro, riceve ogni giorno una lista di aspiranti suicidi: per conto di Dio, Shapiro si presenta sulla scena e fa di tutto perché non avvenga la tragedia; invece, per conto del Diavolo spinge (verbalmente o fisicamente) il malcapitato a farla finita. Shep ha due datori di lavoro sicuramente singolari (l'uno non deve sapere dell'altro) e davanti a tanti nomi della lista è lui a scegliere, dopo aver parlato un po' con il potenziale suicida: se c'è ancora speranza per lui/lei, Shapiro lo/la salva; altrimenti dà una mano alla sorte.
Insomma, la vicenda di Shep ha iniziato a prendere forma - non dico a coinvolgermi, perché sarebbe impossibile, né lo vorrebbe l'autore, che ha per chiaro obiettivo quello di mantenere un distacco sornione e satirico. Shapiro, trentenne alle prese con un doppio lavoro, riceve ogni giorno una lista di aspiranti suicidi: per conto di Dio, Shapiro si presenta sulla scena e fa di tutto perché non avvenga la tragedia; invece, per conto del Diavolo spinge (verbalmente o fisicamente) il malcapitato a farla finita. Shep ha due datori di lavoro sicuramente singolari (l'uno non deve sapere dell'altro) e davanti a tanti nomi della lista è lui a scegliere, dopo aver parlato un po' con il potenziale suicida: se c'è ancora speranza per lui/lei, Shapiro lo/la salva; altrimenti dà una mano alla sorte.
I sensi di colpa, inutile dirlo, impediscono a Shep di dormire come si deve: d'altra parte, anche la sua vita è finita, dopo un grave incidente che gli ha tolto la serenità e la fine della sua storia con l'amore della sua vita, Viola. Sarà Dio a consigliare a Shep di prendere un appuntamento con lo psicologo di Dio, tal Manlio Poggini, che ha elaborato una teoria tutta sua: «Noi parliamo e intanto facciamo le cose». All'inizio Shep guarda con sospetto quest'uomo dedito a farlo lavorare per la casa, montando armadi, fissando mensole,... Presto, però cambierà idea: Poggini è in grado di far parlare persino uno chiuso come Shep e di tirare fuori gli enormi sensi di colpa.
D'altra parte, a turbare ulteriormente l'atmosfera, ci si mette un nuovo nome sulla lista dei suicidi: l'attuale fidanzato di Viola, che Shep ha sempre detestato per il suo ruolo di concorrente in amore. Ora, certo, potrebbe offrirsi l'occasione irripetibile di vendicarsi e di togliere di mezzo il bellimbusto: allora perché tutto è così difficile?
Gli ingredienti dell'impasto ci sono; aggiungiamo un po' di elementi della tradizione cristiana che vengono presi, rimescolati e trattati in chiave ironica nei dialoghi con Diavolo e Dio e otterremo la commedia satirica che ha pensato Marco Marsullo. Il mondo metafisico ha vizi umanissimi, gusti calcistici e in fatto di cucina e abbigliamento; per non parlare dei dialoghi, a dir poco informali, a tratti da "coatti". Ma sotto la superficie ironica, tante domande esistenziali sulla vita e sulla morte, sull'amore per sé stessi e per gli altri, analizzando il confine molto labile tra egoismo e generosità. Due come loro è originale, senza dubbio. A tratti decisamente divertente, anche per chi parte con qualche riserva.
GMGhioni