Beautiful Music
di Michael Zadoorian
Marcos y Marcos, 2018
pp. 400
€ 18 (cartaceo)
«Mi arriva una scossa al cervello che mi calma dentro. E non c'entrano soltanto le parole. C'entra come la musica ci porta fuori da noi stessi, lenisce i nostri dolori, scioglie qualcosa nel nostro cuore, ci fa star meglio in modi che non credevamo possibili. [...] La musica è la mia lingua, la colonna sonora che squilla nella mia testa, fatta apposta per soffocar la rabbia di mia madre. È tutto quello che mi dico per sopportare una giornata di spintoni, prese per il culo, insulti. È la mia coperta di Linus, il mio campo di forza, la mia sonora, elettrica, urlante, martellante versione audio della bolla. È il mio Babbo Natale, la mia fatina dei denti, il mio coniglietto di Pasqua. Con la differenza che la musica esiste davvero» (pp. 240-241)
Come si fa a resistere quando tutto il nostro mondo sembra esplodere? Danny è un ragazzino introverso, che preferisce costruire modellini di automobili anziché giocare con i suoi coetanei: nel suo angolo di taverna, ha tutta la solitudine e la pace che gli serve per non vedere il velo di frustrazione perenne sul viso di sua madre e la preoccupazione del padre. Eppure qualcosa smuove il mondo di Danny: è la musica, scoperta nuova con tutta la potenza degli anni Settanta; la radio è la compagnia che sia Danny che il padre si concedono, un appuntamento giornaliero e rituale, qualcosa che fa dimenticare al ragazzino le angherie subite a scuola (atti di bullismo, diremmo noi oggi) e tutta la sua difficoltà nei rapporti interpersonali. Poi la musica inizia a passare attraverso gli altoparlanti di uno stereo costoso, che ha richiesto molti sacrifici e un colpo di testa al padre di Danny: è pura estasi infilare nuovi dischi sul piatto, scoprire con espressione un po' birbesca che il papà ha fatto una tappa ai grandi magazzini e dalla busta della spesa esce un nuovo disco! Il tutto, ovviamente, di soppiatto senza dirlo a mamma, che d'altra parte sembra trovare una pace temporanea alle sue angosce solo con un bicchiere pieno in mano. Ma Danny sceglie di vedere il meno possibile: lui, quieto e immerso nel suo mondo, fa di tutto per evitare le responsabilità. Anche per questo infatti il padre decide di iscriverlo appena possibile a scuola-guida: è ora che per Danny si aprano nuove strade, da cercarsi da solo!
Ma l'equilibrio famigliare resta travolto da una catastrofe: improvvisamente, Danny diventa «l'uomo di casa», come tanti insistentemente gli fanno notare nei mesi dopo la scomparsa improvvisa del padre. Danny sa solo che deve trovarsi un lavoro, badare alla casa e, se può, far sì che sua madre non cada del tutto a pezzi, come sta già per fare. È una vera e propria impresa, forse troppo grande per la sua adolescenza, ma il conforto dei dischi e la speranza di diventare un giorno un conduttore radiofonico lo aiutano a farsi strada in un presente che di nuovo sembra proporre le stesse cose della sua infanzia: nuovi bulli, nuove fatiche mal ricompensate, tante incomprensioni con gli altri.
Mentre scorrono i brevi capitoli di Beautiful Music, che omaggiano tante canzoni degli anni Settanta con i loro titoli, noi lettori partecipiamo emotivamente alla crescita dell'io-narrante, lo seguiamo nelle sue prime sfide di vita, provando per lui ora tenerezza ora desiderio di spronarlo: forza Danny!, pensiamo spesso muovendoci tra le canzoni che lo aiutano a stare meglio. Lo vedremo comprare t-shirt di gruppi rock, farsi finalmente un amico che condivide la sua passione per la musica, guidare anche se ha ancora il foglio-rosa, pur di raggiungere il suo negozio di dischi preferito,... E lo vedremo fare a botte e ribellarsi davanti all'alcolismo della madre, cosa che mai avremmo creduto possibile!
È un percorso in salita, il suo, mentre in discesa - e bellissimo, avvincente, toccante - è il nostro di lettori, che in Beautiful Music riconosciamo il Michael Zadoorian che abbiamo amato in Second Hand e in In viaggio contromano. Leisure Seeker, maestro nel raccontare l'animo umano nei suoi disagi sociali, ma anche nella sua originale e spigolosa unicità. Un grande e attesissimo ritorno.
GMGhioni
Ma l'equilibrio famigliare resta travolto da una catastrofe: improvvisamente, Danny diventa «l'uomo di casa», come tanti insistentemente gli fanno notare nei mesi dopo la scomparsa improvvisa del padre. Danny sa solo che deve trovarsi un lavoro, badare alla casa e, se può, far sì che sua madre non cada del tutto a pezzi, come sta già per fare. È una vera e propria impresa, forse troppo grande per la sua adolescenza, ma il conforto dei dischi e la speranza di diventare un giorno un conduttore radiofonico lo aiutano a farsi strada in un presente che di nuovo sembra proporre le stesse cose della sua infanzia: nuovi bulli, nuove fatiche mal ricompensate, tante incomprensioni con gli altri.
Mentre scorrono i brevi capitoli di Beautiful Music, che omaggiano tante canzoni degli anni Settanta con i loro titoli, noi lettori partecipiamo emotivamente alla crescita dell'io-narrante, lo seguiamo nelle sue prime sfide di vita, provando per lui ora tenerezza ora desiderio di spronarlo: forza Danny!, pensiamo spesso muovendoci tra le canzoni che lo aiutano a stare meglio. Lo vedremo comprare t-shirt di gruppi rock, farsi finalmente un amico che condivide la sua passione per la musica, guidare anche se ha ancora il foglio-rosa, pur di raggiungere il suo negozio di dischi preferito,... E lo vedremo fare a botte e ribellarsi davanti all'alcolismo della madre, cosa che mai avremmo creduto possibile!
È un percorso in salita, il suo, mentre in discesa - e bellissimo, avvincente, toccante - è il nostro di lettori, che in Beautiful Music riconosciamo il Michael Zadoorian che abbiamo amato in Second Hand e in In viaggio contromano. Leisure Seeker, maestro nel raccontare l'animo umano nei suoi disagi sociali, ma anche nella sua originale e spigolosa unicità. Un grande e attesissimo ritorno.
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