Figlie del mare
di Mary Lynn Bracht
Longanesi, 2018
pp. 369
€ 18,60 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Una storia eccezionale, dolorosa e ispida come un riccio di mare, ma che proprio nella sua atroce realtà si scopre essenziale per scoprire il presente. Questo è Figlie del mare, il romanzo di Mary Lynn Bracht pubblicato da Longanesi. Una storia che non abbiamo avuto paura di definire essenziale perché, oltre a raccontare una pagina di Storia terrificante, si tratta anche una vicenda privata, narrata con massima cura da Mary Lynn Bracht, che è abile, anzi abilissima nel ricreare quella sensazione di stupore e "lontananza dal mondo" tipica di una piccola isola della Corea, dove le abitanti sono, giustappunto, figlie del mare.
Figlie del mare così si snoda con grande perizia nella vicenda privata di due sorelle Hana ed Emi, molto legate tra di loro ma che a causa della Storia dovranno lasciarsi per sempre. Infatti quella piccola porzione isolata da tutto e da tutti che loro chiamano casa, è una minuscola isola che fa parte della Corea, ormai da tempo sotto la dominazione giapponese. Ed essendo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale si può capire da cosa sarà toccata questa terra: da orrore, violenza e morte.
In una giornata che nessuna di loro due dimenticherà mai, mentre sono occupate nelle ultime faccende sul bagnasciuga (a proposito, parola inventata proprio durante l'ultima guerra mondiale) le sorelle vengono raggiunte da un manipolo di soldati giapponesi. Emi ed Hana sanno del pericolo che stanno per correre: «State lontani dai giapponesi, specialmente dai soldati, sono pericolosi, non si sa cosa fanno alle ragazze giovani come voi». Ed ecco che allora, in un lampo di puro eroismo, Hana cela alla vista dei militari la piccola sorella e, facendo letteralmente scudo col proprio corpo, va incontro al suo destino.
Hana diventerà una delle centinaia di migliaia di donne che, durante la Seconda Guerra Mondiale (ma anche prima, vista la lunga dominazione giapponese) passeranno alla storia come "donne di conforto". In realtà dietro a questo enigmatico nome si cela la più tremenda delle realtà: queste ragazze, molte delle quali davvero giovani, non sono nient'altro che oggetti nelle mani dei giapponesi, che le usano e ne abusano per soddisfare le proprie pulsioni sessuali. Così come le donne delle Joy Division dei lager nazisti, all'orrore della guerra qui si aggiunge anche l'orrore dei corpi violati, delle vite soggiogate e dell'innocenza rubata.
Mary Lynn Bracht, tuttavia, non si limita a raccontare finemente questa triste vicenda. No, e qui forse sta la grandezza vera del romanzo. La scrittrice infatti inserisce un nuovo spazio temporale, mettendo al centro della vicenda una misteriosa ottantenne coreana che ha vissuto una vita placida e tranquilla in una zona rurale del Paese e che, per un'occasione speciale, raggiungerà i figli a Seul in aereo. Cosa nasconde questa donna? Quale terribile segreto porta nel suo stanco cuore? Ancora una volta le vicende personali si mescolano con le grandi vicende.
Questa linea temporale si inserisce alla perfezione con l'altra, creando una doppia chiave di lettura che non relega le vicende in un passato più o meno remoto, ma le rende vive e vegete, davanti a noi, con tutti gli incubi e le paure del caso. Ecco come Mary Lynn Bracht costruisce una grande storia, un romanzo che si legge senza sforzi, ma che è gravido di significati.
Una lettura consigliata, anzi consigliatissima (per di più in un'ottima ed elegante edizione) per far luce non soltanto su un passato segreto di un Paese ma anche sulle zone d'ombre che tutti, chi più chi meno, serbiamo in fondo al nostro cuore.
Mattia Nesto