Foto di ©Elena Sassi |
Una svolta per Chiara, dal momento che questo libro sarà il primo di una trilogia di romanzi gialli.
Abbiamo avuto la possibilità di leggere il libro in anteprima e l’aspetto che subito colpisce è una scrittura molto simile ad una sceneggiatura televisiva: battute, dialoghi, descrizioni - sembra realmente di vedere i protagonisti che si muovono davanti agli occhi del lettore.
La storia è ambientata in un paesino della provincia di Frosinone: Strangolagalli. Un piccolo microcosmo, un borgo medioevale di 3000 abitanti, che Chiara ha scovato attraverso una ricerca geografica, partendo dalla digitazione in google: “piccoli paesi con nomi assurdi”.
Alla domanda come mai proprio un piccolo paese Chiara, che abbiamo incontrato qualche giorno fa, ha risposto:
“Ho voluto ricreare una mia Cabot Cove. Io sono una fanatica di Jessica Fletcher! Del resto solo un piccolo paese, dove tutti si conoscono, dove c’è un medico, il sindaco, il carabiniere, la parrucchiera… una realtà con dinamiche impensabili in una grande città”.
Teresa Papavero e la maledizione di Stangolagalli di Chiara Moscardelli, Giunti, 2018 pp. 301 € 14,90 (cartaceo) € 8,99 (ebook) |
Un romanzo che fa sorridere sin dalle prime pagine, una Moscardalli che, ancora una volta, fa diventare reale un personaggio improbabile, con tutte le sue insicurezze e le sue simpatiche gaffe.
Tuttavia, rispetto alle protagoniste dei romanzi precedenti, si notano importanti cambiamenti. La Papavero ha fatto un passo in più: si è messa in gioco, è più strutturata, non ha paura di buttarsi in imprese amorose, è più cosciente delle sue capacità e sta cominciando a superare le paure della vita che invece bloccavano le precedenti protagoniste.
Inoltre, mentre in precedenza i personaggi femminili avevano madri ingombranti e padri assurdi, questa volta succede il contrario. Chiara ha rivelato:
“Ho voluto sperimentare come potrebbe essere una persona che ha vissuto una realtà personale diversa dalla mia storia, proprio per vedere i risvolti, le azioni e i sentimenti che un percorso diverso possono generare”.
Chiara ha senza dubbio subito un'evoluzione personale che ha trasmesso nella storia: la maggior sicurezza di sé, l’ha fatta respirare a Teresa Papavero, la quale non ha paura di vivere l’amore, si butta, si è messa in gioco senza ripensamenti.
Nella chiacchierata con l’autrice, è emersa, ancora una volta, una dote unica in Chiara, ovvero la sua spontaneità, il suo essere sempre vera. Non teme di mettere in luce le sue fragilità anche con racconti molto personali, sembra di parlare con una amica che conosci da sempre.
Abbiamo colto l’occasione della disponibilità di Chiara per farle qualche domanda:
Foto di ©Elena Sassi |
Per me è stata una grande gioia avere questa opportunità da Elisabetta Sgarbi e Luca Ussia. Spero di dare voce alle donne innanzitutto. Quello che mi aspetto è sicuramente di non deludere chi mi ha dato questa opportunità.
Il mondo dell’editoria è piuttosto difficile. Quali consigli daresti a un giovane interessato a una carriera in questa realtà?
Difficilissimo, direi. Non ho una ricetta per questo, purtroppo. Suggerisco sempre a tutti, e in tutti i campi, di essere il più possibile preparati e professionali, di non pensare mai di sapere tutto, ma di ricordarsi che c'è sempre qualcosa da imparare. Da chiunque. Credo sia l'unico modo per realizzarsi.
Se non avessi fatto la scrittrice e l'editor, cosa avresti fatto nella vita?
La modella? A parte gli scherzi, non saprei davvero. Forse un mestiere che mi permettesse di viaggiare. Dopo l'università i miei amici mi hanno impedito di partire per la Costa Crociere: volevo fare la fotografa di bordo. Non so ancora se devo ringraziarli o maledirli.
Eccoci a parlare di Teresa Papavero, la protagonista del tuo nuovo libro. Un giallo, anzi un arcobaleno di colori: dove e come ti è arrivato questo personaggio?
Dalla signora Fletcher! Io adoro Jessica, adoro la signora in giallo. Guardo e riguardo le puntate e non mi annoio mai. Allora mi sono detta: come faccio a ricrearla? Lei già esiste! Spero Teresa Papavero le somigli. Una Jessica Fletcher più giovane...
Nei tuoi libri c’è sempre molto di te, delle tue simpatiche gaffe. Cosa hai trasmesso di te a Teresa?
Il suo desiderio di amarsi e di essere amata e la difficoltà di una donna nell'ottenerlo. Quello c'è sempre. Non riesco proprio a liberarmene.
Teresa dice (pag. 23) che non si poteva fidare di nessuno; e tu invece, al contrario, di chi ti fidi sempre?
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