Foto di ©Debora Lambruschini |
Buongiorno, lettori!
Eccoci alla fine di maggio con i nostri consigli di lettura di questo mese. Come potete immaginare, la notizia della scomparsa di Philip Roth ha portato tanti di noi a consigliarvi le sue opere, ma compariranno anche novità editoriali da non perdere; spazio anche alla saggistica, che in questo mese ci ha regalato opere decisamente da non trascurare.
Come sempre, oltre al consiglio, potete cliccare sul link per scoprire la recensione e confermare se un libro fa per voi oppure no.
Dunque, buona lettura e buon giugno in arrivo!
La Redazione
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Carolina consiglia:
"La Splendente" di Cesare Sinatti (Feltrinelli)
Perché: con uno stile poetico ma non stucchevole, l'autore rilegge il mito, rinnovandolo senza tradirlo. La guerra di Troia diventa un'occasione per tornare a conoscere gli eroi che l'hanno combattuta, osservati attraverso una prospettiva inedita che ne giustifica psicologicamente (e in modo credibile) i comportamenti e le azioni. Figure celebri di uomini e donne che abbiamo imparato ad amare tramite l'epica o la tragedia diventano in quest'opera personaggi moderni, con cui scatta immediata l'identificazione.
A chi apprezza le riscritture mitologiche, le versioni alternative, i punti di vista che portano a rimettere in discussione storie note. A chi non ha mai letto l'Iliade e vuole avvicinarcisi da lontano, attraverso un linguaggio che parla direttamente al lettore di oggi, ma facendo anche l'occhiolino all'antico. Agli insegnanti che vogliano trovare nuovi spunti per le lezioni di epica.
Cecilia consiglia:
"Storia d'Italia in 15 film" di Alberto Crespi (Laterza)
Perché: perché ci sono molti modi per raccontare la storia di una nazione, e il cinema - in questo caso il cinema italiano - vanta una pluralità mirabile di voci e di visioni; perché ogni buon film storico sa essere un'efficace cartina di tornasole sia del periodo in cui è ambientato sia di quello in cui viene girato; perché "per fare l'Italia e gli italiani" c'è voluta (e ci vuole ancora) anche la settima arte, e le quasi 150 pellicole di cui si parla nel libro ne sono la prova.
A chi: ai cinefili di ogni età e agli estimatori dell'autore (tra cui gli affezionati ascoltatori della trasmissione Hollywood Party sulle frequenze di Rai Radio Tre); a chi insegna storia alle scuole superiori e durante le imminenti ferie estive vuole leggere un libro piacevolissimo e ricco di spunti per integrare le future lezioni in classe con la proiezione e il commento di qualche film; a chi ha già letto il volume ma non vuole perdersi la nuova edizione ampliata, che aggiunge un capitolo alla prima pubblicazione del 2016.
Foto di © Debora Lambruschini |
Claudia consiglia:
"Un romanzo russo" di Emmanuel Carrère (Adelphi)
Perché: è un altro intenso lavoro di un autore "avvezzo a giocare con l'io", uscito da poco in libreria in una nuova traduzione. Ancora una volta Carrère si confronta corpo a corpo con la propria storia familiare, con il concetto di amore e sesso, con le fonti della propria ispirazione in un gioco che spiazza e seduce.
A chi: agli amanti di Carrère, abituati a quello scavo psicologico che lo mette in relazione profonda con i suoi personaggi. A chi non l'ha mai letto e vuole partire da un caso letterario che ha fatto discutere.
Debora consiglia:
"Marie aspetta Marie" di Madeleine Bourdouxhe (Adelphi)
Perché: certi libri, come certe persone, arrivano nelle nostre vite proprio nel momento esatto in cui devono arrivare. E Marie, che sente ogni cosa con intensità struggente, ti entra sottopelle.
A chi: ha fame di vita e di amore, a chi sente ogni cosa, a chi non smette mai di cercare la bellezza.
Federica consiglia:
"Indignazione" di Philip Roth (Einaudi)
Perché: in poche pagine è possibile saggiare molti dei temi tipici dello scrittore (sessualità, introspezione, ricerca di sé, rapporto con la storia, società americana in cambiamento) raccontati da un punto di vista inedito, sufficientemente lontano da offrire una diversa possibilità di analisi e coinvolgimento nei fatti raccontati.
A chi: vuole approfittare della scomparsa dell'autore per iniziarsi alla sua scrittura e vuole farlo non partendo da uno dei suoi romanzi più famosi, ma vuole invece accostarsi a lui scoprendolo a poco a poco, per capire in modo autonomo che in ogni sua pagina la letteratura si manifesta in tutta la sua grazia.
Gloria consiglia:
"Beautiful Music" di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos)
Perché: il ritorno in libreria di Zadoorian ci regala un nuovo romanzo di formazione davvero splendido, sulle note di grandi successi degli anni Settanta; tra scuole in rivolta, scontri etnici, drammi personali, il piccolo Danny deve imparare a diventare più responsabile e a trasformarsi in un uomo.
A chi: a chi crede che la musica abbia un potere di condivisione estremo, tra catarsi e poteri taumaturgici. O, almeno, che la musica sappia capirci e aiutarci.
Ilaria consiglia:
"In Italia violare la legge conviene (Vero!)" di Piercamillo Davigo (Laterza)
Perché: perché in questo tormentatissimo periodo politico il Nostro Paese ha bisogno di ritrovare la rotta, perché dobbiamo costringerci ad osservare con oggettività i tanti (decisamente troppi!) problemi del nostro sistema fiscale, giudiziario, burocratico e politico, perché in questo marasma di politici (o sedicenti tali) ascoltare la voce di qualcuno che ci ricordi quanto e dove possiamo e dobbiamo migliorare non può che costituire l'imperativo categorico.
A chi: a noi tutti, per comprendere quanto in Italia ci si sia assuefatti ad un'idea di normalità che sfugge a tutte le regole, e che non possiede alcun carattere di regolarità, ma che si fatica a riconoscere.
Sabrina consiglia:
"Pastorale americana" di Philip Roth (Einaudi)
Perché: perché Roth questo mese ci ha lasciato. Ma, per fortuna, andandosene ci ha lasciato i suoi romanzi, veri e propri capolavori della narrativa contemporanea. E, su tutti, scelgo Pastorale americana perché è l'epopea del sogno americano. O meglio, del suo spezzarsi nel passaggio generazionale. Il protagonista, eroe e sostenitore dell'American dream, vede la sua famiglia disgregarsi sotto le mazzate della Storia. E non solo la sua famiglia, ma il senso stesso della pastorale americana. La quale non è altro che la comunità degli Stati Uniti, dove se gli ebrei mangiano kosher, gli italiani pomodori, gli irlandesi angus, però, nel Thanksgiving day, tutti quanti si ritrovano davanti a un tacchino. Davvero un gran libro...!
A chi: a tutti coloro che non conoscono ancora questo gigante della letteratura americana perché questo è uno dei suoi romanzi più noti. A tutti coloro che adorano l'America e tutto ciò che rappresenta, ma anche a coloro che la detestano. A tutti coloro che amano leggere di un racconto che si trasforma in epopea. Infine, a tutti coloro che hanno visto il film e non hanno letto il libro. Per scoprire le differenze...
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