#CriticARTe - La primavera artistica del Canton Ticino



"L'arte si è sempre sforzata, in ogni tempo, di fornire all'uomo una voce affinché egli possa esprimere il suo muto desiderio del divino." - Hermann Hesse
Il Canton Ticino vive un momento di grande fermento artistico, con una proposta di attività variegate, che coinvolgono sia luoghi di interesse architettonico, che istituzioni museali.
Percorrendo un’ipotetico viaggio da sud verso il nord svizzero, a partire dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto in collaborazione con il Forum del bilinguismo di Bienne ha ospitato l’installazione di Olivier Suter: Babel. Un’opera di importante riflessione sul multiculturalismo e il plurilinguismo in Svizzera, con ben 25 lingue parlate, dopo il debutto a Berna, presso il Palazzo Federale ed una permanenza nell’Università di Friburgo, Babel, una moderna torre che rievoca il tempo arcaico dell’origine del mondo, si pone in antitesi con il passato concetto di divisione, per ergersi a simbolo di unificazione, corredata da una serie di eventi a latere, che arricchiscono di musica e poesia le riflessioni intorno alla tematica proposta. 


“Il testo originario, in francese, è stato successivamente tradotto nelle 25 lingue maggiormente parlate nel nostro Paese (secondo la statistica OFS), dal tedesco al rumeno (la 25esima), passando per l’italiano, il turco, il serbo-croato, in una sorta di “telefono senza fili” linguistico. L’aspetto interessante è che, malgrado il moltiplicarsi delle traduzioni, il significato di partenza è rimasto tale anche nell‘ultima lingua utilizzata, che è stata a sua volta ritradotta in francese.” 

Le suggestioni dell’origine del mondo proseguono presso il Museo d’arte Mendrisio, in cui è attualmente ospitata un’interessante mostra dedicata alla scultrice Franca Ghitti, che ha approfonditamente indagato il legame tra uomo e natura, partendo da fossili ed incisioni rupestri della Val Camonica. Il legno, protagonista indiscusso delle opere presentate, assume ancestrali valenze, comunicando emozioni tattili, rievocando di volta in volta luoghi dell’animo o del ricordo di un vissuto quotidiano, come quello della propria dimora o di un bosco, in cui si stagliano totem scolpiti. Splendidi i tondi, così come le opere in ferro, a cui la particolare lavorazione dona una leggerezza di forma e movimento, che trascende la materia. 

Un’ampia sezione è dedicata alle splendide opere cartacee, realizzate in collaborazione con il noto editore italiano Vanni Scheiwiller, che trasportano l’occhio verso luoghi misteriosi ed intensi. All’interno del Museo è possibile visitare anche la collezione Bolzani, che raccoglie un centinaio di opere d’arte italiana tra cui spiccano sculture e quadri di Sironi, Morandi, Guttuso, Carrà e molti altri artisti.  Di recente inaugurazione il Teatro dell’architettura, a Mendrisio, un progetto dell’Architetto Mario Botta, costituisce la nuova struttura dell’Università della Svizzera italiana è stata ideata al fine di favorire il dibattito culturale nell’ambito dell’architettura e delle arti visive, che a partire da ottobre 2018 ospiterà la prima mostra dal titolo “Louis Kahn e Venezia”. La mostra presenta lavori che hanno profondamente influenzato il dibattito architettonico europeo della fine degli anni ‘60, in stretta relazione con le altre discipline dell’Università e il territorio. 

Pablo Picasso, Testa femminile (Fernande), Parigi, 1909.
Musée national Picasso, Parigi. © Succession Picasso – 2018,
ProLitteris, Zurich. Photo RMN-Grand Palais
(Musée national Picasso-Paris) – Adrien Didierjean
Riunisce ogni suggestione artistica il genio di Picasso, a cui è dedicata una mostra imponente presso il Museo LAC di Lugano: "Picasso. Uno sguardo differente”. Sviluppata in collaborazione con il Musée Picasso di Parigi, si compone da 120 opere, di cui 105 lavori su carta e 15 sculture, realizzate dal 1905 al 1967 e facenti parte della collezione privata dello stesso artista.
"La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico” (Pablo Picasso)
 Picasso, era notoriamente solito custodire per se, le opere che riteneva meglio riuscite. La mostra svela aspetti del suo lavoro, mostrando fasi di sviluppo concettuale dell’opera, laddove la bidimensionalità viene superata e “sconfitta” dalla tridimensionalità. Tête de femme (Fernande) del 1909 troneggia al centro della prima sala, rivolgendo lo sguardo all’imponente scultura La Chèvre del 1950. L’interesse per la figura umana è ampiamente documentato, gradualmente disgregata per approdare alla definitiva forma artistica del cubismo, così come l’ideologia politica, genesi dell’opera Guernica. 
La splendida mostra curata da Carmen Giménez, che occupa l’ampio spazio del secondo piano del LAC, trasmette un’emozione lungamente attesa, ossia quella che nasce dalla comprensione del genio di un artista, largamente accreditato e di indubbia fama mondiale, ma forse ancora parzialmente incompreso da un pubblico meno specializzato.
Ph. Carlo Pozzoni

Lasciando alle spalle la città di Lugano ed il suo lago, il viaggio termina presso Monte Verità, una locations di fascino storico ed architettonico, nata all’inizio del Novecento come colonia alternativa e vegetariana. Oggi di proprietà della Fondazione omonima, è stato meta, negli anni, di grandi personalità del mondo artistico, politico e culturale come Harald Szeemann, Herman Hesse, Isadora Duncan, oltre agli artisti Marianne von Werefkin, Alexej von Jawlensky, Arthur Segal, i dadaisti Hugo Ball, Hans Arp. Il Monte Verità, situato in prossimità di Ascona, ospita una serie di realtà, rappresentate da un complesso museale al quale appartengono Casa Anatta, recentemente restaurata, Casa Selma, Casa dei Russi e il Padiglione Elisarion, oltre ad un centro congressi internazionale, un albergo Bauhaus ed un grande parco di 7 ettari. Attualmente è possibile visitare la nuova mostra "Le verità di una montagna" di Andreas Schwab, che integra ed approfondisce l’esposizione permanente “Le mammelle della verità”, opera del ’78 di Szeemann e fornisce dettagli sulla sua personalità dell’artista. Emozioni e visioni sul senso dell’essere in armonia o disarmonia con la natura e il cosmo, in bilico tra natura e artificio, all’interno di un polmone verde che si affaccia sulla meravigliosa veduta del lago Maggiore. Attualmente in allestimento, dal 4 al 6 maggio presso il parco di Monte Verità si terrà la prima edizione di Giardini in Arte, manifestazione che coniuga Arte, Natura e Cultura. Verranno ospitate, tra le altre, delle istallazioni artistiche: gli artisti Ferruccio Ascari, Stefania Beretta, Lorenzo Cambin, Olivier Estoppey, Luisa Figini, Ruth Moro, Victorine Müller, Loredana Selene Ricca e Teres Wydler. 


Elena Arzani

Info e contatti:

Museo Vincenzo Vela  - www.museo-vela.ch 
Museo d'Arte Mendrisio - www1.mendrisio.ch/museo
MASI Lugano - www.masilugano.ch
Monte Verità - www.monteverita.org