La storia degli uomini che crearono Superman
di Julian Voloj e Thomas Campi
Bao Publishing, 2018
pp. 168
€ 21,00
La vita dei supereroi è difficile: identità segreta, rischi mortali, persone care da proteggere, responsabilità civica e morale, reperibilità a ogni ora di ogni giorno. Il prestigio e l'affetto che arriva dalla gente comune sono sicuramente un incentivo, ma i contro non sono da sottovalutare.
Anche la vita dell'illustratore e dello sceneggiatore di fumetti non è per nulla semplice, anche se ti chiami Joe Shuster oppure Jerry Siegel e hai avuto l'idea del secolo inventando il supereroe più conosciuto e amato di tutti i tempi. Il volume di Julian Voloj con i disegni di Thomas Campi da poco uscito per Bao Publishing, racconta la storia dei due artisti che, nell'America degli anni '30, elaborarono l'idea di un bambino mandato sulla Terra da un pianeta lontano. Allevato da terrestri vive in maniera apparentemente normale come timido giornalista, ma in segreto veste i panni rossi e blu del supereroe che mette i propri poteri al servizio del bene e della giustizia: Superman.
I ragazzi di ogni generazione sono cresciuti con il mito dei supereroi. I nostri papà leggevano avidamente i volumi di Nembo Kid, fantasiosa traduzione italiana di Superman, e Batman; poi il panorama si è arricchito con l'universo Marvel e la cinematografia ha fatto il resto negli ultimi anni. Difficile trovare qualcuno che non conosca gli eroi Marvel e DC e si goda le trasposizioni su pellicola a volte ben lontane dalle intenzioni e dai personaggi dei fumetti. Anche qui si potrebbe aprire l'eterno dibattito "meglio il libro/fumetto o il film?".
Superman è il capofila e il più longevo supereroe di tutti i tempi. Nato nel 1933, dopo una serie di rifiuti editoriali, vede la sua prima uscita nel 1938 sulla testata Action Comics di proprietà della DC degli albori. Da lì inizia una vertiginosa crescita: una testata tutta sua, programmi radiofonici, film, merchandising, il fenomeno Superman non ha ancora smesso di affascinare e di generare introiti da capogiro. Ma questo volume non si intitola Superman o Clark Kent, ma Joe Shuster per raccontare la vita dei non eroi che sono stati dietro alla nascita del mito kryptoniano.
Joe Shuster e Jerry Siegel, entrambi di origine ebraica e naturalizzati statunitensi, si conoscono alle superiori. Disegnatore di talento uno, inquieto generatore di idee l'altro, si intendono da subito e da subito iniziano a lavorare insieme alla ricerca dell'Idea per proiettarli nel firmamento del fumetto. La storia, interamente narrata in flashback dalla voce di Joe ormai squattrinato e debole di salute, mostra come la strada per il successo e la ricchezza non sia mai del tutto aperta, anche se hai avuto l'idea del millennio. Vengono messi in luce i retroscena del mondo del fumetto, molto meno colorato e piacevole di quanto si possa immaginare, fatto di inganni finanziari e risvolti politici. La lunga lotta e vertenza giudiziaria per il riconoscimento dei diritti sul personaggio viene svelata in ogni dettaglio. Joe e Jerry, infatti, vendettero incautamente i loro diritti per una cifra risibile e solo nel 2008 riuscirono a godere del frutto della propria creazione, dopo una vita di totale precarietà: Joe a causa di problemi di salute, Jerry per un certo orgoglio e arroganza intellettuale si videro ripetutamente truffati ed estromessi dai proventi generati dalla propria creatura.
Ma se la parte della vertenza legale può essere d'interesse umano, la parte della creazione e delle modifiche del personaggio è golosissimo sia per gli appassionati che per i neofiti. Conosciamo due ragazzi cresciuti a pane, fumetti e fantascienza che iniziano il loro lavoro creando serie poliziesche e di spionaggio. Veniamo a sapere che, nella prima idea di Jerry, Superman non era un alieno, ma un bambino arrivato dal lontano futuro per impedire che la Terra venisse distrutta da guerre e inquinamento. Sappiamo che Jerry si prestava come modello per la figura di Clark Kent mentre
Superman veniva ripreso dalle riviste di fitness maschili. Vediamo la nascita dei "concorrenti" dell'eroe, come Batman di Bob Kane, sicuramente più scafato di Jerry e Joe e in grado di trarre tutto il necessario (economicamente e in termini di fama) dalla propria creatura e per questo odiato da Jerry.
Il fumetto a livello stilistico si distingue molto tra le parti del presente, in cui vediamo Joe ormai ridotto a senzatetto e ancora in lotta con la DC per il riconoscimento dei propri diritti, e le parti al passato da lui raccontate: più sfumate, più pastellate, ricordano quasi il tratto dei dipinti di Hopper.
L'intricata vicenda editoriale di Superman ha ispirato già altre opere: ne Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay di Michael Chabon è impossibile non vedere, in filigrana, Superman nell'Escapista, ma leggere la storia di un fumetto a fumetti pone tutto sotto un'altra luce: quella di vedere anche i fumettisti come degli eroi che affrontano difficoltà pari a quelle che la kryptonite genera al timido Clark Kent, eroe-giornalista venuto dallo spazio.
Giulia Pretta