Volo di paglia
di Laura Fusconi
Fazi, 2018
(in libreria dal 30 agosto)
pp. 240
€ 15,50 (cartaceo)
Giugno 1998. Luca e Lidia hanno condiviso per anni un segreto: per estromettere Annachiara, la sorella minore di Lidia, dai loro giochi hanno inventato la regola della L e della A. Solo le persone i cui nomi iniziano per L e finiscono per A possono entrare nella Valle e nella stanza rossa, luoghi disabitati e in rovina e nascondiglio dei bambini nel corso delle loro scorribande estive.
I due sono migliori amici, ma possono trascorrere insieme solo i periodi tra un anno scolastico e un altro o durante le vacanze pasquali: Lidia vive in città mentre Luca nella campagna piacentina dove la bambina si reca in villeggiatura con la famiglia. Ogni pausa viene aspettata con grande ansia e trepidazione, ma non quest’anno: Luca è sfuggente, non si fa trovare subito, e dopo lunghe giornate di ricerche Lidia capisce perché. Un’altra persona è stata resa partecipe del loro segreto e si è insinuata nel cuore del suo migliore amico, rendendole tormentati questi primi giorni a Verdeto. Anche Mara, che si trova lì per ricongiungersi con il passato doloroso che in quelle campagne ha segnato la sua vita, sta attraversando un’estata strana, e si troverà a ricongiungere i pezzi di un puzzle dai mille tasselli proprio insieme a Luca e Lidia, con la speranza che i mostri inventati dai bambini l'aiutino a sconfiggere quelli, veri, che abitano nel suo cuore.
Estate 1942. Anche Tommaso è un po’ arrabbiato per il comportamento del suo migliore amico Camillo. Lui non l’ha mai trascurato, sia chiaro, ma da un po’ di tempo si trascina sempre appresso Lia, la bambina più bella della classe, che non permette più loro di lasciarsi andare a quei giochi da maschiacci che tanto amano. E per di più di cognome fa Draghi, e questo è davvero difficile da mandare giù: Gerardo Draghi è infatti il ras della zona e con il suo manipolo di camicie nere semina il terrore in tutto il paese. Come far sopravvivere un’amicizia così bella e preziosa a questa minaccia dai capelli color ebano e gli occhi profondi?
Volo di paglia è il romanzo d’esordio di Laura Fusconi, giovane scrittrice classe 1990, che dimostra una maturità narrativa sorprendente (che molto fa riflettere i suoi coetanei, me compresa) e coinvolgente. Imbastendo una trama con tanti personaggi tutti plasticamente definiti, dai gesti corporei e dalla psicologia a tutto tondo, racconta diversi momenti della storia di un paese della campagna piacentina con la purezza e l’innocenza tipica dei bambini, il cui punto di vista regge tutto il romanzo senza sbavare o affievolirsi. La violenza e l’orrore della Seconda Guerra mondiale vengono colti non nel rombo dei caccia bombardieri o nelle disumane persecuzioni razziali, ma nel capovolgimento totale della logica che investe la quotidianità, così forte e doloroso da risultare evidente anche agli occhi dei bambini. Anche in una placida campagna lontana dalle grandi città, la vita non è più la stessa e i mostri non sono più entità fantastiche inventate dalle mamme per costringere a mangiare, ma i vicini di casa e i loro scagnozzi, da cui guardarsi in ogni momento.
E cinquant’anni dopo il passato torna come la risacca di un’onda a investire ancora una volta chi abita quelle stesse campagne. Con la storia di Lia, Camillo, Tommaso, protagonisti di un mondo lontano nel tempo, di Luca e Lidia che con questo passato si scontrano senza capirlo, ma anche di Mara che al passato vuole tornare per poter iniziare al meglio il suo futuro, Laura Fusconi ci offre la possibilità di guardarci dentro attraverso lo specchio dell’infanzia. Il suo Volo di paglia non è solo il gioco che in campagna i bambini si inventano sui covoni di fieno, ma è un pindarico viaggio nelle pieghe del nostro animo; la scrittura bucolica di Laura Fusconi e la storia che grazie a essa sviluppa incidono indelebilmente emozioni e pensieri e la lettura diventa così un percorso di arcaica scoperta di se stessi.
Federica Privitera