Al mondo
di Radclyffe Hall
Fandango Libri, 2018
Traduzione di Claudio Marrucci
pp. 117
€ 15,00 (cartaceo)
€ 15,00 (cartaceo)
Sarebbe andato in giro per il mondo - Stephen Winter, l'impiegato di banca, avrebbe fatto il giro del mondo in nave! "Ecco quelli che scendon nel mare su navi." E Stephen Winter sarebbe stato uno di loro. Era malato, era povero, e non sapeva nulla di viaggi eccetto quello che aveva letto nei libri; ma da qualche parte, oltre lo squallore e la tristezza si nascondeva un enorme, glorioso, splendido sole; da qualche parte lì fuori si nascondeva ciò a cui ogni uomo aveva diritto per nascita, il sole glorioso e il mare. (p. 23)
Stephen Winter è un eccellente impiegato di banca. Preciso e gran lavoratore, ha lavorato in filiale per tutta la durata della Prima Guerra Mondiale: la grave asma di cui soffre l'ha infatti condannato a essere riformato. Condannato o salvato, a seconda di come la si voglia guardare. La fine del conflitto lo lascia comunque spossato: non è uno di quegli uomini che ha lottato per la patria e quegli anni sono passati dal triste pensionato dove vive alla banca e viceversa. Prende quindi una decisione avventurosa: liquidare il proprio misero patrimonio per un nuovo guardaroba adatto ai climi caldi e un biglietto per una nave che fa il giro del mondo. Sul bastimento "Hellas" incontra un'umanità varia, reduce dagli anni bui della Grande Guerra e incappa soprattutto in Elinor Lee, segretaria di un uomo d'affari ed esempio delle nuove donne intraprendenti e lavoratrici che stanno emergendo dalle ceneri di un'Europa da ricostruire.
Radclyffe Hall, al secolo Marguerite Radclyffe Hall, è stata una delle prime e più importanti scrittrici ed esponenti della cultura lesbica in Europa. Il suo romanzo più famoso, Il pozzo della solitudine, fu a lungo messo al bando per oscenità in Gran Bretagna; trattava apertamente e per la prima volta della tematica lesbica raccontando la vicenda di Stephen, giovane donna nata alla fine dell'epoca vittoriana e del suo percorso di accettazione e di relazioni omosessuali nell'Europa di inizio secolo. Fandango sta ripubblicando anche le altre opere dell'autrice e Al mondo, romanzo purtroppo incompiuto, è una buona introduzione ai personaggi che la Hall amava trattare: gli outsider, qui identificati con Stephen Winter e Elinor Lee.
Allora Stephen, eccitato dall'ottimo champagne, si sentì uomo di mondo quasi sconsiderato; si schiarì la voce e allargò le spalle, alzando la coppa sopra la testa. Fece il suo brindisi in modo deciso, persino un po' aggressivo, una specie di sfida nata dalla sua debolezza."Signore e signori", disse a voce ben alta e arrossendo parecchio, "signore e signori, al mondo!" (p. 41)
Stephen è un uomo "senza qualità". Costretto a rinunciare alla guerra per via della sua asma, ha alternato la noia, il senso di insoddisfazione e il sollievo per la durata del conflitto. Il sollievo per averci provato, ma essere stato scartato, ha bilanciato lo spavento perché, quanto la guerra "esce dai quotidiani ed entra nella Storia", lui non è cresciuto, non è cambiato e soprattutto non deve tornare, perché non si è mai mosso. Compiendo quindi un percorso al contrario, parte quando tutti tornano e decide di allontanarsi il più possibile dalla vecchia Inghilterra.
Il bastimento è carico di umanità rappresentativa dell'Europa di quegli anni. C'è il rozzo Weinberg, che tutti credono essere l'erede di un ducato in Austria completamente rovinato dalla guerra; c'è la pettegola Mrs Meredith che mira a creare un suo personale ed eterogeneo "salotto galleggiante" (e includere un duca, per quanto di poche maniere, sarebbe una grossa tacca per la sua popolarità); c'è Mr Frith, imprenditore nel ramo calzature, un self made man che vorrebbe costruire una propria casata e che quasi si vergogna del proprio cursus honorum da fattorino a ricco uomo di successo. E c'è Miss Lee, la sua segretaria, che è il prototipo delle donne coraggiose del periodo bellico e post bellico. Miss Lee, non attraente in maniera convenzionale e, anzi, paragonata più e più volte a un "topolino artico" anche per il chiarissimo colore di capelli, ha lavorato per il governo durante la guerra, è segretaria di Mr Frith con mansioni di responsabilità, e si pregia di avere un buon cervello per gli affari, tanto da volersi mettere al più presto in società con un'amica. «Siamo arcistufe delle vecchie tradizioni, non vogliamo stare a casa e cucinare e uscire e spingere i passeggini; vogliamo farci largo nella vita», dichiara con forza a un incredulo Stephen. Se il triste Stephen in lei vede solo "nebbia" che gli ricorda il passato, noi vediamo la nascita di una nuova società dove le donne escono dall'ombra del focolare.
Il bastimento è carico di umanità rappresentativa dell'Europa di quegli anni. C'è il rozzo Weinberg, che tutti credono essere l'erede di un ducato in Austria completamente rovinato dalla guerra; c'è la pettegola Mrs Meredith che mira a creare un suo personale ed eterogeneo "salotto galleggiante" (e includere un duca, per quanto di poche maniere, sarebbe una grossa tacca per la sua popolarità); c'è Mr Frith, imprenditore nel ramo calzature, un self made man che vorrebbe costruire una propria casata e che quasi si vergogna del proprio cursus honorum da fattorino a ricco uomo di successo. E c'è Miss Lee, la sua segretaria, che è il prototipo delle donne coraggiose del periodo bellico e post bellico. Miss Lee, non attraente in maniera convenzionale e, anzi, paragonata più e più volte a un "topolino artico" anche per il chiarissimo colore di capelli, ha lavorato per il governo durante la guerra, è segretaria di Mr Frith con mansioni di responsabilità, e si pregia di avere un buon cervello per gli affari, tanto da volersi mettere al più presto in società con un'amica. «Siamo arcistufe delle vecchie tradizioni, non vogliamo stare a casa e cucinare e uscire e spingere i passeggini; vogliamo farci largo nella vita», dichiara con forza a un incredulo Stephen. Se il triste Stephen in lei vede solo "nebbia" che gli ricorda il passato, noi vediamo la nascita di una nuova società dove le donne escono dall'ombra del focolare.
Al mondo lascia solo un dispiacere, a parte qualche refuso di punteggiatura: il suo essere incompiuto. Chi saranno nel mondo post conflitto Stephen e Elinor? Lei diventerà una donna d'affari? Lui resterà all'estero e ai Tropici che tanto sembrano giovare alla sua asma? E per chi o cosa diventare? Un'apertura a un mondo che non sarà mai più lo stesso e in cui anche gli outsider troveranno il modo di inserirsi e di esistere, come già si auspica la scrittrice nel finale de Il pozzo della solitudine.
Giulia Pretta