di Nicolas Barreau
Feltrinelli, 2018
Traduzione di Monica Pesetti
pp. 137
€ 14,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
La donna dei miei sogni è l’ultimo libro di Nicolas Barreau. In realtà sembra che questo nome sia uno pseudonimo, dietro al quale si celi un giovane autore franco-tedesco. Barreau ha iniziato a pubblicare per una piccola casa editrice tedesca e ha ottenuto notorietà, inizialmente solo attraverso il passaparola.
In Italia pubblica per Feltrinelli e il suo grande successo ha avuto inizio nel 2011 con il libro Gli ingredienti segreti dell’amore, un caso editoriale tradotto in 34 Paesi.
Antoine, il protagonista trentaduenne, è proprietario de La librairie du Soleil, nel quartiere Saint-Germain-des-Prés a Parigi con Julie, «la mia socia, nonché regina incontrastata dei manuali di auto aiuto, per inciso dotata di due splendide gambe».
Una mattina, sorseggiando un café crème al famoso Café de Flore «dove i camerieri lavorano indefessi e la tarte tatine si lascia mangiare», vede una donna che ha proprio il viso e le fattezze della donna dei suoi sogni. Non le parla, ma si innamora attraverso gli sguardi che si scambiano.
Fortunatamente lei prende l’iniziativa e, dopo avergli strizzato l’occhio, gli lascia un biglietto sul tavolo con il suo nome Isabelle, il suo numero di telefono e la scritta: “Mi chiami tra un’ora. Mi piacerebbe rivederla”.
Un’ora che si trasforma in un giorno, dato che l’ultimo numero risulta illeggibile e così inizia per il protagonista una corsa contro il tempo.
Tra dubbi («chissà se esisteva davvero una Isabelle») e alcune certezze («D’altro canto però… quegli sguardi, il suo sorriso. Tra noi era scattato qualcosa, lo avevo percepito chiaramente»), Antoine cerca in tutti i modi, tra telefonate e ricerche nelle vie di Parigi, di ritrovare la sua Isabelle.
L’entusiasmo di quando sembra che la sua amata sia vicina si accompagna allo sconforto più totale quando crede di «ritrovarsi con un pugno di mosche in mano». Questo alternarsi di emozioni fa sì che il lettore si senta vicino all’animo di Antoine e che, attraverso descrizioni efficaci e talvolta metaforiche, parteggi per lui.
Lo stile narrativo è quello tipico di Barreau, quasi un flusso di emozioni, un dialogo introspettivo del protagonista che, attraverso le sue sensazioni, trasporta il lettore dentro il libro e nella città di Parigi. In La donna di miei sogni si trova uno stile maggiormente incalzante rispetto ai romanzi precedenti, un senso di inquietudine e di ricerca, non solo fisica, della bella Isabelle.
Lo sguardo verso la ville lumière è quello di un uomo innamorato di questa città: «Parigi può dare alla testa, soprattutto se si è innamorati». Il lettore ha la sensazione di camminare tra le vie con Antoine, di essere un flâneur che sa cogliere scorci e angoli con l’occhio stupito e amorevole, proprio come ci ha insegnato Baudelaire.
Un romanzo, un sogno, una follia? Ad ogni lettore la propria interpretazione, possibilmente davanti ad un caffè e a Parigi!
Elena Sassi
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