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«È solo il suono che si infrange contro gli scogli e che torna indietro», o forse è il cuore

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Isola di neve
di Valentina D'Urbano
Longanesi, 2018

pp. 496
€ 17,60 (cartaceo)
€ 12,99 (ebook)



Ci sono isole difficili da raggiungere, dove ci si può sentire prigionieri o, al contrario, al centro di qualcosa. Quando Manuel sbarca su Novembre, ha bisogno di far perdere le sue tracce: si sbarazza del cellulare, simbolo di tutti i disastri che ha lasciato dietro di sé, e torna alla casa dei nonni. Lì, tra scatolette scadute, foto d'epoca impolverate e vestiti del nonno decisamente troppo grossi per lui, Manuel deve provare a salvarsi. A Roma ha lasciato pianti, odio, un amore irrisolto, una "lunga" aspettativa al lavoro; e che ne è della sua dipendenza dall'alcol? Quella è ben più difficile da chiudere fuori dalla porta, soprattutto perché Manuel sente di averci provato tante e tante volte, sempre inutilmente. Quel che Manuel non sa è che presto, ad aprire invece la porta della sua curiosità c'è una giovane violinista tedesca, che a pochi passi da lui suona ogni notte una melodia struggente, che non lo fa dormire. Vista da vicino, quella ragazza, Edith, sembra tutto fuorché una musicista d'orchestra, lei che porta piercing ovunque, dreads biondi arruffati e buffe felpe con orecchie da gatto sul cappuccio; e allora perché Manuel non riesce a tenersi lontano da lei? 
Perché sì, Edith è strana, ma quando suona trasmette una magia senza pari, sa trasformarsi e trasformare il tempo e lo spazio attorno a lei. E poi, forse, è lei a decidere che Manuel ha bisogno di occuparsi di qualcosa, che non deve restare solo. Così, lo coinvolge nella sua ricerca: sulla vicina isoletta di Santa Brigida, ora abbandonata, per anni venivano reclusi assassini e soggetti pericolosi; tra questi, il musicista e compositore Andreas Von Berger, autore dello spartito suonato da Edith in quelle notti. Lo spartito, tuttavia, è incompleto: mancano dei movimenti, e Edith è tornata a Novembre per fare chiarezza su questo genio della musica ingiustamente dimenticato e ha bisogno di una mano... 
A questa vicenda molto appassionante, si alterna l'incontro fatale tra Andreas Von Berger e Neve: siamo nel 1952 quando il tedesco diventa l'ultimo prigioniero di Santa Brigida. Neve è quasi diciottenne, ma può ancora essere scambiata per un ragazzino, con il suo corpo secco, i vestiti strappati, a furia di raccogliere reti e nasse: lei è esile ma fortissima, da anni ormai si sostituisce al padre, perennemente ubriaco e violento, esce di notte a pescare insieme agli uomini e spesso porta a casa più pescato di loro. E questo non basta: schiaffi e pugni sono il pane quotidiano, per ragioni spesso che ancora le sfuggono. Ecco dunque che l'arrivo di Von Berger sulla vietata isola di Santa Brigida, il talento nel suonare il violino, la sua gentilezza e la disponibilità ad ascoltare, i modi raffinati e la sua bellezza straordinaria riescono a far breccia nella scontrosa e selvatica Neve, che sfida il mare e i divieti per arrampicarsi fino alla finestra della cella di Andreas. 
Ma cosa è successo ad Andreas? Perché ora nessuno ricorda la sua bravura, se non Edith? Certo, forse il nonno di Manuel, Libero, avrebbe potuto da loro una mano, visto che ha lavorato a Santa Brigida come carabiniere fino alla chiusura del carcere. Ma nonno Libero è morto, e a Manuel non resta che frugare tra le sue carte, uscire con Edith alla ricerca di indizi. Inevitabile, per loro, correre rischi in mare e in paese, ignari però che il pericolo più grande è quello di trovare nell'altro l'armonia perfetta... 

Al contrario di quel che accade spesso con romanzi che si svolgono su due piani temporali, Isola di neve è perfettamente equilibrato: leggendolo, si ha voglia di conoscere entrambe le storie, Manuel e Edith sono protagonisti tanto quanto Andreas e Neve. Una vicenda non prevale sull'altra, anzi, come scopriremo via via, le due storie sono profondamente intrecciate e si incastrano magnificamente. Forse è per questo scavare nelle debolezze e nelle tentazioni dei quattro protagonisti, forse è per la narrazione serrata, senza pause emotive, che si arriva alla fine del romanzo con commozione e con grandi aspettative. Aspettative pienamente soddisfatte, bisogna proprio dirlo. Isola di neve riprende alcuni temi cari a Valentina D'Urbano, a cominciare da storie d'amore tra soggetti più o meno esclusi dalla società, che fanno a pugni con il proprio passato e con dipendenze. Protagonisti che scoprono che la dipendenza più sana ma anche più problematica, poi, è quella dell'amore. Protagonisti che devono imparare a camminare di nuovo, a superare malattie (Non aspettare la notte) e traumi familiari (Quella vita che ci manca), e che per farlo scelgono di appoggiarsi a chi è così diverso eppure così simile a loro (a cominciare dall'immancabile esordio Il rumore dei tuoi passi). 
In Isola di neve si rivede talvolta la natura cupa e imprevedibile di Acquanera, eppure tra le tempeste e il mare grosso si fa spazio la speranza: di risolvere il mistero di Von Berger, di colmare i propri vuoti con gli spazi dell'altro, di tornare a parlare di sentimenti quando si è provato ad anestetizzarli in ogni modo. Con questo romanzo, Valentina D'Urbano imprigiona sulla carta le emozioni dei suoi protagonisti e poi lascia che queste si liberino, ferocemente e dolcemente, per commuovere i suoi lettori. 

GMGhioni
Ci sono isole difficili da raggiungere, dove ci si può sentire prigionieri o, al contrario, al centro di qualcosa. Quando Manuel sbarca su Novembre, ha bisogno di far perdere le sue tracce: si sbarazza del cellulare, simbolo di tutti i disastri che ha lasciato dietro di sé, e torna alla casa dei nonni. Lì, tra scatolette scadute, foto d'epoca impolverate e vestiti del nonno decisamente troppo grossi per lui, Manuel deve provare a salvarsi. Se solo quella violinista non impedisse a Manuel di dormire, con la sua musica struggente! Ma quello spartito - incompleto - ha molto a che fare con Novembre, e la musicista tedesca, Edith, non è lì per caso... Presto Manuel ed Edith capiranno che per risolvere il loro presente dovranno ricostruire una storia che corre lungo il pentagramma dell'amore... Con il suo nuovo romanzo, #IsoladiNeve, #ValentinaDUrbano imprigiona sulla carta le emozioni dei suoi protagonisti e poi lascia che queste si liberino, ferocemente e dolcemente, per commuovere i suoi lettori. Per ora non possiamo aggiungere di più, ma il 13 settembre sarà online la recensione di @gloriaghioni! #Criticaletteraria #longanesi #novità #anteprima #inarrivo #inlibreria #bookstagram
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