La neve se ne frega
di Luciano Ligabue (disegni di Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli)
Mondadori (Collana: Oscar Ink), 2018
pp. 132
€ 18 (cartaceo)
€ 11,99 (e-book)
Sua è, infatti, la regia di alcuni film molto acclamati da pubblico e critica, ovvero Radiofreccia (1998), Da zero a dieci (2002), Made in Italy (2018), oltre al videoclip della canzone Gli ostacoli del cuore (2006), interpretata da lui e dalla collega Elisa Toffoli.
Sue, inoltre, sono numerose raccolte di racconti, tra le quali Fuori e dentro il borgo (Baldini e Castoldi, 1997), ad alcuni dei quali il Liga si sarebbe ispirato per la scrittura del soggetto del film Radiofreccia, e Il rumore dei baci a vuoto (Einaudi, 2012), ma soprattutto suo è il bellissimo romanzo La neve se ne frega (Feltrinelli, 2004), dal quale nel 2008 la Panini Comics ha tratto una graphic novel ripubblicata da Mondadori quest'anno all'interno della collana Oscar Ink.
Ambientato in un non ben precisato punto del nostro pianeta nel lontano 2166, in una società regolamentata dal Piano Vidor, La neve se ne frega descrive questo rigidissimo sistema che permea le vite di ogni uomo e donna e che è in grado di dettare leggi, emozioni, sentimenti e linguaggio.
Ogni essere umano nasce dalla "bolla fattrice" già anziano, e nel corso della sua esistenza è destinato ad acquisire giovinezza, forza e bellezza. Sembrerebbe, quindi, che non possa esserci spazio per il dolore, le morti non programmate o le ingiustizie, perché ognuno è destinato fin dalla nascita a svolgere una funzione lavorativa ben chiara, ognuno sa già chi sarà il suo partner ed ha a disposizione un determinato numero di adulteri, poiché in base al piano Vidor questi ultimi garantiscono la buona riuscita delle relazioni sentimentali.
In questo quadro distopico a metà tra 1984 di George Orwell e Il curioso caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald facciamo la conoscenza di Natura e DiFo, un uomo ed una donna il cui profondo amore pare testimoniare l'effettiva valenza del Piano Vidor, senonché un evento del tutto inaspettato giungerà a sconvolgere le loro esistenze e riaccenderà un barlume di speranza in un mondo nel quale le macchine ripetono ossessivamente un ritornello ormai svuotato di ogni significato:
Nel 2015, poi, quando credevo che ormai il Liga non potesse più stupirmi, uscì il cd Giro del mondo e ascoltai la canzone che porta lo stesso titolo di quel romanzo, ricevendo l'ennesimo colpo al cuore.
Così quest'anno, in occasione della ripubblicazione della graphic novel da parte di Mondadori davvero non ho avuto altra scelta se non quella di iniziare a sfogliarla ed innamorarmene.
Il risultato è stato che i bei disegni di Matteo Casali, le matite di Giuseppe Camuncoli, le chine di Lorenzo Ruggiero e, ovviamente, il soggetto di Luciano Ligabue mi hanno colpita a tal punto che, giunta all'ultima pagina della storia (ieri con il libro, oggi con il fumetto), mi sono commossa moltissimo.
Sebbene il testo originale sia stato in parte accorciato e nonostante la trama possa apparire banale ad alcuni, La neve se ne frega costituisce un'opera (un libro prima, una canzone poi ed ora una graphic novel) di una profondità davvero notevole, una storia consigliata non soltanto agli ammiratori di Ligabue, ma anche a tutti coloro che amano le distopie ben congegnate ed a quanti hanno voglia di scoprire un bel racconto di umanità e amore, con uno dei messaggi più emozionanti che io abbia mai colto ma che lui, il rocker di Correggio, aveva già espresso in una delle sue bellissime canzoni:
Ilaria Pocaforza
"Mi stai dicendo che non ti preoccupa lasciarmi da sola?" [...] "Solo un po'", ti dico io continuando invece a non aprire bocca [...]. Vado solo ad aspettarti per la prossima vita" (La neve se ne frega, Feltrinelli, 2004, p. 233).Se qualcuno mi chiedesse in questo momento qual è il nome dell'artista italiano vivente che amo di più, non avrei alcun dubbio nel rispondere Luciano Ligabue: infatti il "Liga" (per noi fans), nato a Correggio nel 1960, è diventato dapprima noto al grande pubblico come uno dei rocker italiani più talentuosi della sua generazione, per poi orientare la sua carriera anche verso il cinema e la letteratura.
Una delle tavole contenute nel libro |
Sue, inoltre, sono numerose raccolte di racconti, tra le quali Fuori e dentro il borgo (Baldini e Castoldi, 1997), ad alcuni dei quali il Liga si sarebbe ispirato per la scrittura del soggetto del film Radiofreccia, e Il rumore dei baci a vuoto (Einaudi, 2012), ma soprattutto suo è il bellissimo romanzo La neve se ne frega (Feltrinelli, 2004), dal quale nel 2008 la Panini Comics ha tratto una graphic novel ripubblicata da Mondadori quest'anno all'interno della collana Oscar Ink.
Ambientato in un non ben precisato punto del nostro pianeta nel lontano 2166, in una società regolamentata dal Piano Vidor, La neve se ne frega descrive questo rigidissimo sistema che permea le vite di ogni uomo e donna e che è in grado di dettare leggi, emozioni, sentimenti e linguaggio.
Ogni essere umano nasce dalla "bolla fattrice" già anziano, e nel corso della sua esistenza è destinato ad acquisire giovinezza, forza e bellezza. Sembrerebbe, quindi, che non possa esserci spazio per il dolore, le morti non programmate o le ingiustizie, perché ognuno è destinato fin dalla nascita a svolgere una funzione lavorativa ben chiara, ognuno sa già chi sarà il suo partner ed ha a disposizione un determinato numero di adulteri, poiché in base al piano Vidor questi ultimi garantiscono la buona riuscita delle relazioni sentimentali.
Alcune parole tratte dal libro "La neve se ne frega" |
Non sei una macchina né lo sei mai stato. Sei il risultato del progetto evolutivo finale (p. 21).All'uscita del libro La neve se ne frega ero un po' scettica rispetto al valore letterario di Ligabue perché, nonostante la mia sconfinata ammirazione per le sue capacità cantautoriali, non credevo potesse riuscire a conquistarmi anche come scrittore. Invece mi avvicinai per la prima volta al genere distopico grazie a lui, e ogni singola pagina di quel racconto mi parve perfetta, emozionante, commovente, come se ogni frase, ogni parola fosse una perla di una collana che non poteva essere collocata altro che in quel punto preciso.
Alcune parola della canzone "La neve se ne frega" |
Così quest'anno, in occasione della ripubblicazione della graphic novel da parte di Mondadori davvero non ho avuto altra scelta se non quella di iniziare a sfogliarla ed innamorarmene.
Il risultato è stato che i bei disegni di Matteo Casali, le matite di Giuseppe Camuncoli, le chine di Lorenzo Ruggiero e, ovviamente, il soggetto di Luciano Ligabue mi hanno colpita a tal punto che, giunta all'ultima pagina della storia (ieri con il libro, oggi con il fumetto), mi sono commossa moltissimo.
Sebbene il testo originale sia stato in parte accorciato e nonostante la trama possa apparire banale ad alcuni, La neve se ne frega costituisce un'opera (un libro prima, una canzone poi ed ora una graphic novel) di una profondità davvero notevole, una storia consigliata non soltanto agli ammiratori di Ligabue, ma anche a tutti coloro che amano le distopie ben congegnate ed a quanti hanno voglia di scoprire un bel racconto di umanità e amore, con uno dei messaggi più emozionanti che io abbia mai colto ma che lui, il rocker di Correggio, aveva già espresso in una delle sue bellissime canzoni:
L'amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte? (L'amore conta, 2005).
Ilaria Pocaforza
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