Le bellezze di Napoli e una guida d'eccezione: a passeggio con Antonio de Curtis

A Napoli con Totò.
Dalla Sanità alla luna

Di Loretta Cavaricci e Elena Anticoli de Curtis
Giulio Perrone Editore, 2018

pp. 144
€ 12,00 (cartaceo)



“Vedi Napoli e poi muori”: il vecchio adagio ha un piglio categorico. Come dire: dopo questa esperienza, se te la concederai almeno una volta nella vita, avrai fatto un pieno di bellezza sufficiente fino alla data in cui non ci sarai più.  E se l’invito pare in qualche modo macabro, mai come in questa occorrenza c’è da stare tranquilli. Perché in poche città come nel capoluogo della regione Campania il rapporto tra l’aldiquà e l’aldilà è affare familiare e quotidiano, nutrito di una confidenza peculiare. Lo testimoniano anche, con varietà di tono e di registro, tutte le arti: pittura, scultura, letteratura, teatro, e, non da ultimo, il cinema. Se poi è vero che chi dice “Napoli” e “cinema” nella stessa frase quasi certamente finirà col parlare dell’immortale Antonio de Curtis, allora ci sono ottime premesse perché A Napoli con Totò – scritto a quattro mani da Loretta Cavaricci ed Elena Anticoli de Curtis, pubblicato da Giulio Perrone Editore e da oggi in tutte le librerie – abbia le carte in regola per candidarsi a compagno ideale di uno specialissimo andirivieni Dalla Sanità alla luna; un viaggio attraverso (ma anche sopra e sotto) la città di Pulcinella, in cui verità e finzione, (sur)realtà e rappresentazione si amalgamano in modo perfetto.

È un amore profondo per Napoli e per Totò quello che unisce le due autrici: da una parte Loretta Cavaricci, giornalista attiva in Rai dal 1996 (sua la rubrica televisiva Achab, libri in onda) e già autrice di un volume dedicato alla città ((S)casualmente, pubblicato da L’Erudita nel 2017); dall’altra Elena Anticoli de Curtis, nipote di Totò (terzogenita di Liliana, l’unica figlia dell’attore), impegnata nella promozione di attività culturali dedicate alla figura del celebre nonno, nonché presidente dell’Associazione Antonio de Curtis, che ne tutela l’immagine e l’opera. Questo amore comune, animato da un grande rispetto, ha preso ora la forma di un libro “itinerante”, che porta il lettore nei luoghi che furono cari all’artista, in vita come anche nelle numerose pellicole in cui si trovò a recitare. Con un’avvertenza esplicita e preliminare, dichiarata nelle Istruzioni per la lettura poste all’inizio del volume:
«questo viaggio semiserio per Napoli non può né vuole essere una guida intesa come percorso culturale esaustivo della città, come non raggiunge neppure la dimensione di una biografia completa del personaggio Antonio de Curtis in arte Totò».
Lo spirito che anima la pubblicazione è, per così dire, più modesto, ma non meno rispettoso nei confronti di chi la andrà a sfogliare:
«le intenzioni sono quelle di offrire una passeggiata in compagnia del grande attore napoletano nei luoghi della sua città, vissuti in privato e per lavoro, tanti dei quali poco noti anche agli assidui turisti».
Pagina dopo pagina, tappa dopo tappa, la formula così dichiarata funziona e conquista il lettore anche grazie alla scelta di articolare il tour in brevi capitoletti, che non solo permettono un’esplorazione suggestiva ma dinamica del capoluogo lungo i quattro punti cardinali, ma sempre si avvantaggiano di un moto di spirito ogni qual volta entra in scena proprio lui, il Principe: una risata, se il costume sarà quello dell’attore ricordato in uno dei suoi numerosi travestimenti; un sorriso, se le vesti saranno quelle dell’uomo nato in via Santa Maria Antesaecula, quartiere Stella, rione Sanità. In un gioco narrativo in cui Napoli e Totò sono l’una il filo conduttore dell’altro, i livelli interpretativi si sovrappongo di continuo. Ora la città è quella vera e pulsante, con la sua altissima densità di storie, persone, chiese, monumenti e architetture varie; è il luogo dove il bimbo soprannominato Totonno se andava in giro (a volte anche a giocare nelle catacombe) indossando calzoni corti a fiorami (risultato domestico-sartoriale di scampoli di stoffe femminili) e dove il signor de Curtis, all’apice della fama e del successo, amerà tornare in piena notte, quando tutti dormono e nessuno lo può riconoscere mentre si addentra in stradine e vicoletti per lasciare abbondanti donazioni in denaro sulle soglie dei più bisognosi. Altre volte, invece, si tratta della Napoli “da cartolina di celluloide”, perfetto fondale scenografico di tanti film e in particolare di uno nel quale Totò si finge guida turistica per un gruppo di avventori stranieri, con tutto il comico che consegue dall’esercizio abusivo e improvvisato della professione (il film è Totò a Napoli, episodio di Tutto Totò, curato per la TV nel 1967 da Nino Corbucci). Il pericolo della scontatezza, pur in un libro che non può non parlare anche di veri e propri correlativi oggettivi della napoletanità quali San Gennaro, il Maschio Angioino, Piazza Plebiscito o il Teatro San Carlo, viene così abilmente scongiurato: niente solleone, chiarore di mare, mandolinate e piatti tipici. O perlomeno: mai in quanto idoletti fini a se stessi. Il filtro decurtisiano mette in gioco tutte le sfaccettature dell’arte dell’attore, e questi luoghi, guardati attraverso i suoi occhi – anche quelli quasi ciechi della senilità – o indicati dal mento sfuggente e appuntito che ne fa somigliare il viso proprio a una falce lunare si caricano di una suggestione fortissima.

Programmaticamente incompleto, sciolto da obblighi o fini subdolamente promozionali, arricchito in coda dalla chicca PulciTotò (che vede per l’appunto Totò e Pulcinella impegnati in un dialogo inedito), il libro di Loretta Cavaricci ed Elena Anticoli de Curtis si rivela così un bell’omaggio in venticinque capitoletti alla città di Napoli e al suo indimenticato Principe del Novecento; un volume che non potrà non piacere a chi ami l’una e/o l’altro, nella consapevolezza che a volte nemmeno un’intera vita può dirsi bastevole per comprendere lo spirito di un luogo o il segreto di un grande artista.

Cecilia Mariani




"Il babà è una cosa seria", cantava Marisa Laurito. Pure Napoli, allora. E pure Totò. E pure leggere in anteprima "A Napoli con Totò", come sta facendo per noi Cecilia Mariani. Scritta dalla giornalista Loretta Cavaricci e da Elena Anticoli De Curtis, nipote di cotanto nonno, questa nuova uscita di Giulio Perrone Editore @giulioperroneditore sarà in tutte le librerie dal prossimo 4 ottobre, e vi farà fare un giro tutt'altro che turistico nella città natale del grande artista partenopeo. Non perdete la recensione, prestissimo sul nostro sito! Intanto vi va di dirci il vostro film preferito interpretato da questo indimenticabile attore? #libro #book #instalibro #instabook #leggere #reading #igreads #bookstagram #bookworm #booklover #bookaddict #bookaholic #libridaleggere #librichepassione #libricheamo #criticaletteraria #recensione #review #recensire #recensireèmegliochecurare #babá #napoli #totò #anapolicontotò #giulioperroneditore
A post shared by CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) on