di Caterina Bonvicini
Mondadori, 2018
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Filippo fa il gemmologo per Sotheby’s. Ludovica, per tutti Ludò, è la figlia di un miliardario milanese. Ludò vuole vendere i gioielli della madre appena ereditati, tranne uno che porta al naso come piercing: è un Fancy Vivid Red, il rarissimo diamante rosso. Fancy, termine tecnico che si usa per i diamanti colorati: Fancy Pink, Fancy Blue, Brown, ne esistono di tutti i colori. Il valore dipende dalle sfumature: light, dark, vivid. Quello di Ludò è un Fancy Vivid Red.
A Filippo i diamanti piaceva guardarli, non possederli, questa era sempre stata la sua regola. Fino a quando incontra Ludò, lei «aveva le stesse caratteristiche dei diamanti (…). Per quanto fatta di carbonio come tutti noi, ai miei occhi Ludò non aveva nulla in comune con la fragilità di una punta di matita, o di un essere umano». Filippo s’innamora di lei e del suo diamante. I due si sposano, amandosi molto, di un amore fatto di giochi erotici e irrequietezza geografica – cercando qualcosa a metà strada tra se stessi, un appagamento sessuale e un terzo – si muovono da Lisbona a Cuba, dalle Fiandre all’Argentina, alla Grecia. La storia inizia proprio in Grecia, a Lindos, nel 2016, nella stanza da letto di una villa.
I viaggi ti ricordano che morirai, diceva, che c’è un adesso e un mai più. Puoi andare ovunque, ma non puoi ritornare ovunque. Un po’ come durante i traslochi. Quando pensi: non rivedrò mai più questa casa. Sono stufa anche di traslocare. Meno male. Ho risposto.
Filippo si risveglia stordito dall’alcool. Nel letto non c’era Ludò, ma una ragazza conosciuta la sera prima: Isabel. Da qui continui tonfi nel passato, investigazioni inconsce che Filippo fa nella sua mente. Ludò? Chi l’ha uccisa e perché? Io dov’ero?
Quello di Caterina Bonvicini è un thriller psicologico che tende verso il noir, con sfumature di romanzo epistolare che lo impreziosiscono. Le pagine più intense sono proprio le lettere che Filippo scopre nel pc di sua moglie: un diario dell’assedio di Sarajevo cominciato nell’aprile del '92 e durato quattro anni; l’adozione, un passato doloroso che Filippo scopre solo dopo la morte di Ludò.
L’autrice, seguendo un filo rosso, ci accompagna dall’inizio alla fine in una storia piena di colpi di scena. Otto capitoli (ognuno intitolato a una gemma), in tre sezioni, celebrazione della struttura del diamante. E, quando il caso sembra ormai risolto, svela tutte le risposte.
Ancora una volta, non ero riuscito a misurarla. Carat. Colour. Clarity. Cut. Niente, di quella gemma non avevo capito niente.
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