di Alessia Gazzola
Longanesi, ottobre 2018
pp. 304
€ 18,60 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Cari lettori affezionati alle indagini de L'Allieva, avreste mai pensato di avere davanti a voi un'Alice Allevi stakanovista, che rinuncia a una borsa griffata, fa irruzione nell'ufficio della prof. Boschi pretendendo di essere ascoltata e mette in dubbio il suo desiderio di stare con il bel Claudio Conforti? Chi non ha letto i sette romanzi precedenti non può capire lo shock dei lettori che hanno seguito Alice dai primi passi nella medicina legale: la ragazza che un tempo vomitava davanti a un'autopsia, adesso è un medico legale, in grado di cavarsela da sola. Certo, con i soliti pasticci - Alice è pur sempre Alice, non temete! -, ma anche con una sicurezza nuova.
In Arabesque avevamo lasciato Alice alle prese con uno dei suoi tanti colpi di testa: chiedere alla temibilissima Boschi di andare a finire il suo dottorato da qualche altra parte, via da Roma. L'obiettivo, come di certo ricordate, era mettere in stand-by per un po' le sue questioni di cuore e l'ennesima delusione per-chi-sapete. Poco importa che poi Alice ci abbia ripensato; la prof non perdona: e poteva forse mandare Alice in un posto ameno? Ovviamente no. Ecco dunque che nelle prime pagine del nuovo Il ladro gentiluomo Alice fa le valigie e parte per il freddo della cosiddetta "Regione Siberia", un'area isolata dove si trova un istituto di medicina legale, nelle freddissime vallate di Domodossola. Per Alice, abituata ormai alla vita frenetica di Roma e al clima mite, si tratta di un vero e proprio esilio. E proprio quando la sua relazione con Claudio sembrava avere preso la strada giusta!
A distrarla, fortunatamente, non solo il capo perfetto che tutti vorrebbero (una volta tanto!) e la sua relazione a distanza con Claudio, ma anche un caso decisamente enigmatico: un probabile ladro, durante un colpo potenzialmente milionario, è morto incidentalmente. Durante l'autopsia, Alice trova nello stomaco del cadavere un enorme diamante rosa: inizialmente pensa che si tratti di un cristallo qualsiasi, ma presto la pietra si rivela essere un preziosissimo pezzo da collezione, appartenente a una delle famiglie più in vista della zona. Eppure cosa ci faceva lì il diamante, se era stata denunciata la sua scomparsa a Roma, ben due anni prima? E perché quel ladro aveva ingerito la pietra?
Le domande rischiano spesso di restare senza risposta: un po' perché Domodossola non è Roma e tutto procede più lentamente, ma soprattutto perché Alice consegna la pietra all'ufficiale giudiziario senza tante remore, peccato che quello, che ha detto di chiamarsi "Alessandro Manzoni", le ha mostrato un tesserino falso... Un complice, forse? Il problema è che quel tale sembra essersi dissolto nel nulla e Alice è tutta sola ad indagare, e deve farlo in fretta!
La trama si infittisce, i disastri di Alice devono assolutamente essere risolti, davanti allo sgomento del suo nuovo capo e delle forze dell'ordine locali, che non conoscono ancora l'immane capacità della dottoressa Allevi di mettersi nei guai e poi, quasi magicamente o fortuitamente, di sciogliere i fili dei casi. Anzi, sembra che la sua voglia di investigare non sia ben vista a Domodossola, ma ci vuole ben altro per fermare Alice! Tanto più che lei ha un'altra missione, ben più complessa: fare chiarezza nel suo cuore, capire se la relazione con Claudio può funzionare anche a distanza, domandarsi quale futuro aspetta entrambi, e dove. Ma indagare su di sé è ben più difficile che rivelare i segreti del ladro e dei suoi complici: Alessia Gazzola lo sa bene, e lascia che Alice almeno provi a consolarsi andando ogni giorno a mangiare un dolce al bar del paese, dove guarda caso lavorava l'ormai ex fidanzata del ladro defunto... Zuccheri, confidenze, indizi: Alice, con la sua faccia tosta e la furbizia a cui siamo abituati, sa bene come estorcere confessioni e prove. Il tutto col sorriso, fingendosi lì per caso, e anche questa volta - non poteva essere altrimenti - il caso richiede un po' di shopping, ma per una buona causa (capirete il perché!).
Purtroppo, non a tutto c'é soluzione e in questo romanzo Alice dovrà imparare ad asciugarsi da sola le lacrime, e più di una volta si chiederà cosa vorrà fare "da grande" e con chi vorrà vivere. Insomma, con Il ladro gentiluomo ci troviamo davanti a una Alice Allevi più adulta, che, pur con le sue goffaggini irrinunciabili, deve assumersi responsabilità enormi e chiedersi: basta l'amore per stare con una persona? E con quali sacrifici? Poi, certo, Alessia Gazzola sfuma molto le risposte, perché anche la vita privata di Alice è degna della suspense del giallo. E sono tanti gli indizi che portano a giudicare che, ancora una volta, Alessia Gazzola è "colpevole" di causare ai suoi lettori ore piacevolissime di lettura compulsiva! Se con questo ottavo romanzo l'autrice saluta la sua più celebre protagonista per un po', noi lettori non possiamo che suggerire ad Alice: torna, torna presto a tormentare la tua creatrice e a costringerla a regalarci una nuova indagine!
GMGhioni