#CritiCOMICS - Non fermiamo l'utopia di un mondo migliore. Il ritorno a un'età dorata è ancora possibile.

L'età dell'oro (Volume 1),
di Cyril Pedrosa e Roxanne Moreil
Bao Publishing, 2018

Traduzione di Michele Foschini

pp. 232
€ 27,00 (cartonato 23 X 30 cm)

Tilda ha ancora la mano appoggiata sul corpo esanime del padre appena scomparso quando si trova ad affrontare una missione spinosissima. Lui, il re, non è morto di vecchiaia, ma ha deciso di porre fine alla sua vita volontariamente. E la giovane lo sa, in cuor suo, che è stato il peso della missione che adesso lei ha raccolto a schiacciare il caro padre. Non è ancora certa su come procedere, nonostante siano accorsi al Palazzo Reale, da ogni angolo del regno, tutti i più insigni cavalieri, alcuni fedeli (come Tankred e Bertil), altri – la maggior parte – interessati a scoprire quale fetta di potere barattare con la giovane sovrana che, si sa, non riuscirà di certo a portare a termine il programma paterno: un progetto egalitario di superamento di tutte le diseguaglianze sociali, aspre e marcate, in un’epoca così difficile come quella medievale.
E le difficoltà non tardano ad arrivare: Tilda non ha ancora ricevuto l’ufficiale incoronazione che viene esiliata per un intrigo di palazzo ordito dalle persone a lei più care e vicine. Non le resta altro che fuggire, scortata da Tankred e Bertil, e iniziare a raccogliere aiuti e sostegni dai nobili da sempre fedeli alla missione paterna. Ben presto, tuttavia, scopre di essere parte di un destino molto più grande di lei, legato alla storia di un libro, L’età dell’oro, che predica le stesse dottrine pericolose che animano il suo sogno di rinnovamento: solidarietà, condivisione, compassione. Come fare a non perdersi in questa selva di possibilità, in una società che non sembra ancora pronta al cambiamento, e quando guardare al sogno per gli altri significa, per Tilda, scavare profondamente in se stessa?

Foto di @la_effesenza
Il primo volume de L’età dell’oro, disegnato da Cyril Pedrosa (di cui abbiamo amato Portugal) coadiuvato nella scrittura da Roxanne Moreil, è un’opera poderosa e titanica

Non solo per l’oggettiva grandezza del volume (che giustifica il prezzo non indifferente dell’opera), in un’edizione estremamente curata e di qualità, di quelle – per intenderci – che meritano un posto d’onore nella libreria di qualunque appassionato di fumetti che si rispetti.

Non solo per la qualità elevatissima di colori, geometrie delle tavole e disegni. Proprio a proposito dei disegni, chiacchierando con Cyril e Roxanne alla presentazione romana del volume alla Feltrinelli di Largo di Torre Argentina il 26 settembre, si è scoperto che le prime trenta pagine originali sono state cassate, come ha raccontato Roxanne: «È successo più di due anni fa. La premessa è che Cyril è davvero un maestro nel disegnare personaggio cartooneschi e fantastici (ha anche collaborato con la Disney per i disegni del Gobbo di Notre Dame e Hercules, ndr). Per questo non ero completamente a mio agio dicendogli che un personaggio non possedeva la caratterizzazione completa che volevamo attribuirgli. Tilda, in particolare, sembrava bidimensionale. A un certo punto è stato necessario operare una rottura definitiva e inserire degli elementi medioevali più diretti, documentati e realistici, insieme a una dimensione del non detto e metafisica che mancava in queste famose trenta pagine. Tilda, infatti, che appare a storia iniziata (dopo gli abitanti del villaggio, Bertil e Tankred), nella prima stesura possedeva la dolcezza rotonda tipica dei cartoni Disney che mal si coniugava con la complessità del personaggio».

Foto di @la_effesenza
L’età dell’oro è un volume titanico per la grandezza del messaggio su cui il fantastico del racconto si poggia e di cui si nutre. Nel 2018 parlare di egalitarismo, abolizione di privilegi, rispetto del prossimo e costruzione di un domani migliore per le generazioni future (e non di un presente in cui sopravvivere e in cui prosperare in maniera egoistica) ha tutte le fattezze dell’utopia. Proprio questa parola è tornata tante volte nel corso della presentazione del volume e, senza banalizzazioni, è a un sogno che bisogna pensare per inquadrare questo graphic novel. E se di certo gli autori «non hanno la soluzione per rifondare le sinistre di qualunque paese del mondo», Cyril afferma: «ci siamo occupati del nostro settore, cioè creando un’opera di fantasia. Senza immaginazione non si può credere in un domani migliore. Spesso tutto dipende dalla capacità di costruire un immaginario e cosa può farlo meglio di un’opera di narrativa? Con la fantasia è possibile combattere contro il pragmatismo di quelli che affermano che un domani migliore non è possibile».

Ogni personaggio della storia, dalla complessa principessa medievale che non ha nulla della dama in attesa del principe che la salvi dalla torre, ma che incarna l’impeto all’azione, al fedele Bertil che vacilla di fronte all’incertezza ideale volta al futuro e preferisce compiere gesti concreti nel presente, porta sulle proprie spalle un fardello ideologico di non poco conto. Eppure, sebbene ogni pagina sembri orientata in un’ottica di educazione sociale, rimane in fondo quello che è: un’opera artistica di elevata fattura che con la sua libertà è essa stessa uno strumento di rivoluzione. E infatti, quando abbiamo chiesto se la scelta di ambientare la storia nel medioevo sia stata voluta per creare una sorta di ossimoro con la società contemporanea o sia stata una scelta prettamente narrativa e di sceneggiatura, Cyril e Roxanne ci hanno risposto che: «sicuramente abbiamo pensato al Medioevo in quanto è stato il momento storico in cui più forte era la forbice tra i dominatori e i dominati, un tempo molto lungo di dominazione dell’uomo da parte dell’uomo. Ambientare una lotta sociale in quest’epoca storica rendeva il paragone molto realistico, potendo proiettare alcuni aspetti della contemporaneità con una certa libertà; inoltre, il fatto che dal Medioevo si è usciti migliorati, amplifica il messaggio che volevamo consegnare ai nostri lettori, dicendo loro con forza che l’utopia de L’età dell’oro è davvero realizzabile. Ma il Medioevo è anche il momento perfetto per creare una storia con molti duelli, con tante battaglie e azione scenica pura. È vero che il nostro progetto si nutre di tematiche sociali, ma non abbiamo mai voluto tradire l’equilibrio tra ideologia e avventura, tra denuncia e puro diletto».

Foto di @la_effesenza
Da segnalare positivamente anche la veste linguistica nella traduzione dal francese curata da Michele Foschini che ci ha detto che «l’originale francese è volutamente moderno con ammiccamenti alla lingua antica, per evitare di appesantire il tono e la lettura. Gli autori hanno effettuato un lungo lavoro di documentazione, sebbene non abbiano voluto scegliere uno specifico periodo dei tanti secoli che compongono il Medioevo. Ho scelto, poi, di non tradurre i nomi, mantenendo la patina Sassone voluta da Cyril e Roxanne. In generale, comunque, conoscendo bene le opere di Pedrosa, mi sono sentito a mio agio perché sapevo bene come rendere le sfumature del suo linguaggio. La traduzione non è stata difficile, perché l’opera è concepita volutamente semplice, proprio per evitare fraintendimenti interpretativi».

L’età dell’oro è uno di quei graphic novel che fa rimpiangere la serietà intrinseca del fumetto (vorresti che fosse già la primavera del 2020 per leggere il secondo e ultimo volume della storia) per potersi immergere, senza interruzioni, in quest’educazione al sogno e al cambiamento che è la storia di Tilda. Una trama ben strutturata, che dialoga con il presente pur essendo ambientata nel passato (vi invito a trovare tra gli episodi un ammiccamento alla società curda così come l’ho trovato io) e che riempie la vita di bellezza.


Federica Privitera



Alla morte del padre, la principessa Tilda ne eredita il regno e con esso il progetto di costruire un futuro migliore per tutti i suoi abitanti. Quali saranno gli ostacoli lungo questo cammino di rinascita che la principessa dovrà affrontare insieme a Tankred e Bertil per non perdersi lungo la strada? È quello de “L’età dell’oro” è solo un sogno utopico di una storia perduta o può essere realizzato veramente? • • • Dopo aver incontrato @cyril.pedrosa1 e @roxannemoreil durante la presentazione romana del loro poderoso volume, ci siamo fermati a riflettere sulla portata epica e sociale della storia. Presto le riflessioni di @la_effesenza saranno online (in attesa del secondo volume, che @michelefoschini ha anticipato uscirà NON PRIMA di marzo 2020). #baotiful #ticonsigliounlibro #libriconsigliati #criticaletteraria #leggerefabene #consiglidilettura #booktube #bookish #bookworm #bookporn #librichepassione #libridaleggere #libricheamo #instabook #books #libri #igreaders #igread #ilovebooks #ilovereading #CritiCOMICS
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