2. Orgoglio e pregiudizio: mai fidarsi delle apparenze
di Mapi (testi) e Eleonora Antonioni (illustrazioni)
Collana: Alice in Austenland
Direttore Davide Calì
Hop! edizioni, 2018
€ 12.00
Stupisce sempre l'originalità con cui la casa editrice Hop! affronta e ripropone i grandi classici o i grandi personaggi del mondo dell'arte e della letteratura. In questo caso, con la serie “Alice in Austenland”, l'obiettivo è di provare ad avvicinare il mondo delle preadolescenti all'universo sempre vivido di Jane Austen, nella speranza che di lì a poco le ragazzine decidano forse di leggere anche i romanzi originali. L'espediente narrativo è semplice, ma efficace: la giovane Alice – origini italiane e un carattere deciso – ha vinto una borsa di studio per la prestigiosa Alton Abbey School, dove si trova presto immersa in situazioni complicate e stranianti che sembrano catapultarla di volta in volta all'interno dei suoi romanzi preferiti (si parte, con questi primi due volumi, da Emma e Orgoglio e pregiudizio). Alice conosce bene i libri di Jane: non a caso tiene un diario a cui si rivolge come a "Cassandra", ovvero la sorella della sua autrice del cuore, e tiene sul giornalino della scuola una rubrica anonima in cui descrive causticamente le abitudini vacue della moderna gioventù firmandosi Lizzie Bennet. Questo rapporto di vicinanza quasi viscerale rappresenta per lei anche un vantaggio: possiede un'arma in più per interpretare gli eventi in atto, può quasi prevederne l'andamento sulla base delle trame dei romanzi a cui la vita finisce per assomigliare (in un sorridente rovesciamento di quanto avviene solitamente nella letteratura).
Allo stesso tempo, l'attualizzazione delle vicende austeniane consente di rivederle in un'ottica nuova, più concreta e moderna, con una strizzatina d'occhio anche alla lettrice più matura che, magari, ha già letto i romanzi di cui si sta parlando e quindi trova uguale soddisfazione nel vedere una scrittrice del passato ancora così "viva", così aperta alle riscritture. Così, per esempio, Alice si rivolge alla sua amica Chelsea che, come Emma, gioca a combinare coppie manipolando i sentimenti altrui, e sintetizza in modo efficacissimo lo sviluppo della storia in poche righe:
"Tu volevi affibbiare alla tua amica Harriet un tipo che non vorresti mai come fidanzato, e per farlo gli hai sussurrato il tuo nome sbattendo le ciglia, e ora ti stupisci che ti mandi messaggini?" (pp. 35-36).
Oppure, ancora:
Presto l'Alton Abbey si sarebbe trasformata del tutto nel villaggio di Highbury – il teatro delle congetture di Emma – con amori traditi, macchinazioni per combinare matrimoni e insipide gite in calesse! La vocina stava dicendo ad Alice: "Occhio, sorella, tieniti alla larga!" (p. 55).
L'ironia e il gossip (presenti entrambi nei testi della Austen) sembrano una buona leva per avvincere un pubblico femminile di età 11-13, che pare essere il target previsto, seppur non esclusivo, dalla nuova collana. Per rinforzare elementi già vincenti in partenza, si utilizzano uno stile narrativo vivace e giovanile (in cui forse sono solo un po' sovrabbondanti i punti esclamativi) e immagini colorate e molto "pop", in cui Eleonora Antonioni ben incarna, con tratti decisi e una spiccata attenzione per il dettaglio, i gusti delle ragazzine di oggi, accostando scene che si riferiscono al presente della trama ad altre che rimandano al mondo romantico e suggestivo di Jane.
È sempre affascinante vedere (e le iniziative Hop! lo dimostrano pienamente) come quest'ultima riesca a passare indenne attraverso al tempo, conquistando le giovani donne di tutte le generazioni: mentre aspettiamo di sfogliare – e leggere, e guardare, e ammirare – il nuovo volume della serie "Per aspera ad astra" dedicato proprio all'autrice inglese, anche noi lettrici adulte possiamo provare il piacere di un sorriso leggendo questi volumetti deliziosi, che ci riportano al tempo in cui per la prima volta ci affacciavano ad "Austenland". Io avevo circa tredici anni e me lo ricordo ancora: "È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di una moglie".
Carolina Pernigo