Imagine John Yoko
Testi e cura di Yoko Ono Lennon
L’ippocampo, 2018
Traduzione di Paolo Bassotti
pp. 320
€ 39,90
Certo sarebbe sfizioso iniziare questa recensione scrivendo che i libri belli, alla stregua di certe donne, saranno lasciati alle persone prive di immaginazione. Peccato però che questa massima non avrebbe nessun valore per il volume di cui si occuperà il presente commento. Un lavoro non solo, e per l’appunto, bellissimo, ma rivolto proprio a tutti coloro che hanno sempre creduto nel potere positivo della suggestione, e che magari hanno eletto a proprio inno una certa hit del 1971: Imagine di John Lennon. O meglio: di John Lennon e Yoko Ono. Si, perché forse ancora non tutti sanno che la celebre canzone – come l’omonimo album e come ogni degna erede – ha avuto sia un padre che una madre, e ancora oggi rappresenta il frutto più perfetto e più maturo di un’unione che andò ben oltre il “semplice” legame sentimentale. Lo scorso 9 ottobre l’ex Beatle avrebbe compiuto settantotto anni e, in voluta coincidenza con il suo anniversario di nascita, in tutto il mondo è stato dato alle stampe Imagine John Yoko, una meravigliosa monografia che racconta la genesi e la realizzazione di uno dei capolavori musicali di tutti i tempi.
L’ippocampo, 2018
Traduzione di Paolo Bassotti
pp. 320
€ 39,90
Certo sarebbe sfizioso iniziare questa recensione scrivendo che i libri belli, alla stregua di certe donne, saranno lasciati alle persone prive di immaginazione. Peccato però che questa massima non avrebbe nessun valore per il volume di cui si occuperà il presente commento. Un lavoro non solo, e per l’appunto, bellissimo, ma rivolto proprio a tutti coloro che hanno sempre creduto nel potere positivo della suggestione, e che magari hanno eletto a proprio inno una certa hit del 1971: Imagine di John Lennon. O meglio: di John Lennon e Yoko Ono. Si, perché forse ancora non tutti sanno che la celebre canzone – come l’omonimo album e come ogni degna erede – ha avuto sia un padre che una madre, e ancora oggi rappresenta il frutto più perfetto e più maturo di un’unione che andò ben oltre il “semplice” legame sentimentale. Lo scorso 9 ottobre l’ex Beatle avrebbe compiuto settantotto anni e, in voluta coincidenza con il suo anniversario di nascita, in tutto il mondo è stato dato alle stampe Imagine John Yoko, una meravigliosa monografia che racconta la genesi e la realizzazione di uno dei capolavori musicali di tutti i tempi.
Imagine lyrics Lyrics: Written by John Lennon & Yoko Ono © Lennon Music Photo credit: Photo by David Behl © Yoko Ono Lennon |
Curato dalla stessa Yoko Ono e tradotto in italiano per L’ippocampo da Paolo Bassotti, Imagine John Yoko è una storia raccontata (come da sottotitolo) con i ricordi di chi c’era. Memorie della coppia, principalmente, e dunque di un cantautore inglese e di un’artista d’avanguardia giapponese, dal loro primo incontro in galleria alla vita quotidiana nella magione di Tittenhurst, 99 acri di verde e di costruzioni che furono per loro casa, studio, luogo privilegiato di sosta e punto di passaggio quasi obbligato per amici, sodali, musicisti e creativi tra i più importanti del periodo. Ma non di mera biografia o autobiografia si tratta: la lente attraverso la quale guardare a quelle esistenze è innanzitutto musicale, e sono la genesi di Imagine e di tutte le altre tracce a “dare il la” al flusso di racconti e dichiarazioni riguardanti quel momento di incredibile e irripetibile fervore. Alternate a stralci di dialoghi e interviste rilasciate dalla coppia, si susseguono le impressioni e gli aneddoti di tutti coloro che parteciparono alla creazione e alla registrazione dell’album, dal mitico produttore Phil Spector alla segretaria Diana Robertson, passando per assistenti, fotografi e ogni singolo strumentista. Volti nuovi per la maggior parte dei lettori meno avvertiti, ma che, proprio come quando si sfoglia un annuario, finiscono con il restituire l’idea di una classe affiatata, se non addirittura di una famiglia.
John & Yoko in the master bedroom, 17 July 1971 Credit: Photo by Kieron Murphy © Yoko Ono Lennon |
La fascinazione, mentre si sfogliano le pagine, è grande: potere della musica, potere delle immagini. L’apparato fotografico di Imagine John Yoko, difatti, varrebbe da solo l’acquisto obbligato del volume: la carica evocativa e documentaria del numerosissimo materiale inedito è un vero e proprio attentato alla nostalgia collettiva, ma di tutta la selezione – e dunque oltre le riproduzioni degli scritti autografi, oltre gli scatti privati, oltre i fotogrammi isolati da videoclip, filmati amatoriali e televisivi – quelle destinate a impressionare il lettore dal punto di vista sentimentale sono quelle dedicate alla coppia. Forti di una complicità capace ancora oggi di bucare l’obiettivo, gli scatti di John e Yoko (tutti: anche quelli meno posati, meno glamour) aprono gli occhi sulla realtà di una coppia interraziale che, anche e non solo per questa ragione, dovette subire lo spregio dei contemporanei, in primis degli inconsolabili fan dei Beatles, per i quali la Ono fu causa maligna dello scioglimento del gruppo. Se è vero che la realtà fu ben diversa – e il libro lo ricorda e lo conferma ampiamente – a venire meno figura dopo figura è anche lo stereotipo di una Yoko Ono “Dragon Lady, sporca, brutta e cattiva”. Basterebbe fare caso allo sguardo di Lennon su di lei, alla dolcezza con cui i suoi occhi, da dietro le iconiche lenti tondeggianti, si posano sui lunghi e lisci capelli neri, sulle dita che stringono una sigaretta o muovono una candida pedina degli scacchi. Privo di aneddoti morbosi o scandalistici, il volume è anche “la prova regina” (una prova tutta editoriale, beninteso) di una storia d’amore che ha segnato culturalmente il Novecento, e che ancora, come la stessa Imagine, non smette di richiamarci ai valori del rispetto e della condivisione.
Cecilia Mariani
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