Cosa
farebbe Frida Kahlo? - Lezioni di vita da 50 donne coraggiose
di
Elizabeth Foley e Beth Coates,
traduzione
di Ida Amlesù
Illustrazioni
di Bijou Karman
Sonzogno, 2018
pp. 223
€ 16,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Il
titolo originale di quest'opera – What would Boudicca do? –
prende ad esempio la prima biografia inserita nel libro: Boudicca,
famosa eroina, capo della tribù degli Iceni, nell'Anglia orientale, la quale
ha combattuto valorosamente contro l'espansionismo dell'impero
romano. Il titolo italiano, invece, si affida al nome della ben più
famosa Frida Kahlo per rivelare fin da subito l'intento del libro:
raccontare, attraverso delle breve biografie, le vite di alcune donne
che hanno lasciato il segno nella storia mondiale. Per raggiungere tale scopo le autrici, entrambe scrittrici
ed editor londinesi, hanno raccolto storie di diverse figure femminili,
appartenenti a luoghi ed epoche diverse, facendo precedere ad ognuna
di esse un ritratto del personaggio, a cura dell'illustratrice Bijou Karman.
La
bellissima copertina, illustrata da Sara Ciprandi (di cui abbiamo già apprezzato le doti in occasione del volume monografico proprio su Frida Kahlo, di Hop! Edizioni), invita il lettore
a fermarsi per sapere qualcosa di più di quest'opera, ma è solo
aprendo il volume che si può apprezzare pienamente il lavoro svolto
dalle autrici.
I
nomi vanno da Boudicca a Maria Montessori, passando per Grazia
Deledda, Anna Magnani, Cleopatra, Agatha Christie e altre ancora.
Scorrendo le pagine è possibile leggere del gesto di ribellione di
Rosa Parks, la quale rifiutò, su un autobus, di cedere il posto ad
un cittadino americano, oppure essere catapultati nell'Irlanda
occidentale, per assistere alle imprese della coraggiosa Gráinne
ní
Mháille (altrimenti nota
come Grace O'Malley), donna pirata, ben nota per il suo valore.
Sarebbe
riduttivo, tuttavia, definire Cosa farebbe Frida Kahlo? una semplice
raccolta di biografie: queste storie al femminile sono
accompagnate da un sottotitolo che riassume il messaggio principale
veicolato dal loro operato, indirizzato come esortazione ai singoli lettori.
Allo stesso modo, i cappelli introduttivi delle singole storie illustrano i messaggi delle biografie e le raccordano alla
quotidianità. Si prenda ad esempio l'introduzione a Boudicca:
«Stanche che vi si parli sopra alle riunioni? Che il vostro paternalistico capo vi rubi le idee per poi presentarle come sue? Le donne hanno tollerato queste assurdità per innumerevoli secoli e resistito a esse per altrettanti. Messa di fronte a simili insulti, la celebre regina di Norfolk dai capelli di fiamma avrebbe probabilmente urlato: “Inceneritelo!”» (p. 15)
Oppure,
ancora, la premessa alla storia della celebre Mae West, il cui
rapporto con la propria silhouette – non proprio filiforme – è
un incoraggiamento ad amare il proprio corpo:
Spaghetti alle zucchine, muosse di avocado “al cioccolato”, chips di verza essiccata: l'inarrestabile business delle diete senza carboidrati, del mangiare sano e degli esperti di benessere ha molto di cui sentirsi responsabile. Siamo tutti a favore di una sana alimentazione e del tenersi in forma, ma stare dietro alle irrealistiche aspettative della società (e di noi stesse) su come dovremmo apparire può essere estenuante. […] Se vi siete mai sentite giù di morale per le vostre rotondità, ricordate le sagge parole attribuite alla callipigia incantatrice dello schermo, nonché leggenda di Hollywood, Mae West: «Una curva è la più graziosa distanza fra due punti» (pp. 23-24)
La
scrittura è efficace e precisa, e al contempo ironica e pungente. Le
autrici hanno consultato materiali di diversa natura, sfruttando
tutte le risorse a loro disposizione e fornendo, ai lettori che
vogliano approfondire l'argomento, un'utile bibliografia, in coda al
libro.
Un
libro interessante, destinato e consigliato sia alle lettrici che - soprattutto - ai lettori, in grado di proporre figure carismatiche, che siano di
esempio a tutte le donne del presente e del futuro. Perchè come viene scritto nell'introduzione alla storia di Mary Wollstonecraft, una delle pioniere della battaglia per i diritti delle donne, «"femminismo" significa solo uguaglianza per tutti i generi» (p. 19).
Valentina
Zinnà
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