Jane
Illustrazioni di Ninamasina
Testi di Lorenza Tonani
Hop!, 2018
€ 18,00
È grande e sorprendente la capacità dei volumi della collana “Per aspera ad astra” di Hop! di risultare sempre nuovi e diversi gli uni rispetto agli altri, eppure straordinariamente coerenti con il progetto editoriale. Dopo esserci incantati di fronte alla intensità della Abramović di Giulia Rosa (qui la recensione), divertiti e incuriositi per la Sarah Jessica Parker di Roberta Zeta (qui la recensione), con un ulteriore, rocambolesco salto spaziale e temporale, ci troviamo questa volta a confrontarci con Jane Austen. Filo conduttore a tutte le opere, per quanto lontane per soggetto e iconografia, è la risoluzione delle protagoniste ad aprirsi una propria strada nel mondo, a imporsi in modo autonomo e al di là di ogni difficoltà.
In questo volume, in particolare, si percepisce l'entusiasmo di Lorenza Tonani per la "zia Jane" dall'espandersi del testo, dalle descrizioni vibranti, dal desiderio di scavare in una psicologia complessa, in un carattere deciso e anticipatore dei tempi. La semplice narrazione biografica si dilata ad affrontare i costumi del tempo, le pratiche educative, l'economia domestica e le faccende quotidiane, ma anche le occasioni di incontro della gentry inglese del tardo Settecento.
La descrizione del ballo come rituale sociale che preannunzia le regole e i rituali matrimoniali è interessante di per sé, e applicato alle opere della Austen:
riflettendo su questo qualcosa e sulle dinamiche delle coppie danzanti nasce in Jane l'attenzione a un tema, il matrimonio come elemento chiave del sistema delle classi sociali inglesi, che diventerà cruciale nella sua produzione letteraria.
Se le giovani donne hanno bisogno di sposarsi per garantirsi sicurezza e stabilità future, la rivoluzione della Austen sta nell'ipotizzare che questo matrimonio – valutato al tempo esclusivamente come un contratto sociale ed economico – possa diventare, per le ragazze, una scelta attiva, nata dall'autoconsapevolezza e dal desiderio di autodeterminarsi:
Acuta osservatrice della società del suo tempo, perfetta ritrattista, lucida fotografa di un sistema sociale, Jane, che rifiuta per tutta la vita di unirsi a qualcuno che non ama, sviluppa nei suoi scritti un tema unico e straordinario, per la portata rivoluzionaria che contiene, quello del matrimonio come scelta, il matrimonio d'amore.
Non tutte le donne rappresentate da Jane riescono, non tutte hanno la forza per ribellarsi al sistema, e nessuna comunque viene condannata, in romanzi in cui il tratto dominante è l'ironia benevola, seppure associata a uno sguardo critico pungente sul contesto storico-sociale in cui l'autrice è inserita – e sono inserite le sue eroine. Queste, del resto, non sono abbandonante a loro stesse: Jane le accompagna lungo un itinerario di formazione personale e sentimentale, in cui possano apprendere gradualmente il valore non solo del calcolo, ma anche della propria felicità:
La prima cosa da conquistare, tra errori e rinascite, non è l'indipendenza dagli uomini, ma la libertà d'animo delle donne, per loro stesse prima di tutto.
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un'opera in cui si dispiegano le più alte doti dell'intelletto e nel linguaggio più squisito viene esposta al mondo la più profonda conoscenza della natura umana, la descrizione più felice della sua varietà, la profusione più vivace di spirito e humour.
Nell’ultima parte di Jane, dedicata alle opere, si coglie il definitivo superamento di un preconcetto: quello che i testi illustrati siano destinati esclusivamente ad un pubblico giovane o giovanissimo. Perché, in effetti, se quello è il target di un'altra recente trovata di Hop! (la serie di Alice in Austenland, che abbiamo recensito qui), questo volume della collana "Per aspera ad astra" strizza l'occhio soprattutto alle lettrici storiche di Jane Austen, che cerchino combustibile per una passione che già divampa, o che vogliamo approfondire alcuni tratti della sua esistenza o del suo carattere. E se nei testi di Jane ogni cambiamento è possibile grazie alla parola, anche in questo libro prezioso a lei dedicato è la parola a dare senso all'insieme, a raccordare tra loro le immagini, a rendere lo spirito, prima che la vita, di una grandissima scrittrice.
Carolina Pernigo
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