Antigone - Monologo per donna sola
di Debora Benincasa
Edizioni SuiGeneris, 2017
pp. 72
€ 10
Per assistere a una tragedia greca è necessaria una certa predisposizione d’animo. Nello specifico: una tendenza alla depressione, una generale mancanza di speranza e del pessimismo cosmico. A me, ve l’assicuro, queste cose vengono naturali, ma a voi? Magari voi siete delle persone felici… Ecco, dovete smettere di esserlo. (p.15)
Magari. Oppure no e in comunione d’animo con Debora Benincasa, autrice di Antigone – Monologo per donna sola anche voi sentite tutto il peso della negatività gravare sul cuore. Quale che sia la vostra tempra, lasciate ogni speranza fuori dal teatro ed entrate nel mood adatto per comprendere la parabola di Antigone, la figura femminile più iconica del panorama tragico dell’antica Grecia che per la prima volta, almeno nel mio caso, immaginerete come la Wonder Woman della mitologia.
Dicevo di lasciare la speranza fuori dal teatro. Infatti il testo della Benincasa è una felicissima commistione tra pamphlet, copione e vero e proprio spettacolo teatrale (a cura di Anomalia Teatro) che, in una lunga e continua riflessione in prima persona, mette in scena i pensieri di Antigone. La giovane donna ripercorre la sua storia dalle origini, dalla profezia cioè di Edipo (suo padre) che avrebbe ucciso il padre e sposato la madre, proprio quando ha appena seppellito il fratello Polinice, consapevole che questo suo gesto ribelle le causerà presto la morte per volere di Creonte, sovrano di Tebe. Che siate o meno conoscitori delle tragedie di Sofocle poco importa: la figura della donna non si esaurisce nel peso tragico del suo ruolo all’interno della cultura filosofica e religiosa dell’Atene del V sec a.c. Antigone è una donna sola così come tutte le donne di ogni epoca e luogo, abbandonate all’indifferenza e allo strapotere patriarcale degli uomini. Così nel tempo della lettura (che potremmo fare coincidere, idealmente, con la durata della performance di Debora a teatro) gli strali ironici, coadiuvati dalle splendide illustrazioni di Antonio Amodio, permettono di riflettere e comprendere l’universalità di certe figure e la grandezza d’animo di chi, millenni fa, possedeva molta più sensibilità di quanto non ne possiedano gli essere umani contemporanei.
Antigone – Monologo per donna sola è il primo titolo che leggo nato nella fucina di idee e sperimentazioni che è a casa editrice SuiGeneris:
A Torino, dal 2014
SuiGeneris è una casa editrice indipendente. Investiamo sui nuovi autori, sulla letteratura d’avanguardia, sulla filosofia, sul teatro, sull’umorismo e la satira.
Così la casa editrice dice di sé e non potevo trovare parole migliori per descrivere le sensazioni seguite alla fruizione di uno dei suoi titoli, facente parte della collana Clerici e il Minotauro (nome ispirato a Il minotauro accusa pubblicamente la madre, quadro di Fabrizio Clerici), a cui nel catalogo si aggiungono la collana Ciampa e la corda pazza (da Ciampa de Il berretto a sonagli di Pirandello, per cui esistono nella nostra testa tre corde d’orologio: la civile, la seria e la pazza) e Pierre Dumayet (professore che stima così tanto i suoi alunni da fargli leggere quel che gli è più caro in Come un romanzo di Daniel Pennac). Un promettente laboratorio di idee e passioni che lascia ben sperare sul futuro dell’editoria independente (e giovane) in Italia.
Federica Privitera