Nel cuore della notte
di Rebecca West
Fazi Editore, 2019
Traduzione di Francesca Frigerio
pp. 404
€ 20,00
€ 20,00
Fu allora, ricordo, che la mia felicità divenne estasi, e mi sentii di nuovo insofferente per l’impossibilità di vivere con la stessa lentezza con cui si può suonare una musica. Eppure quel che stava accadendo era il più impalpabile degli eventi, una questione di sorrisi appena accennati e di tenerezza dai toni sommessi. Una donna che aveva quasi superato la mezza età, quattro giovani fanciulle e un ragazzino che guardavano due varietà molto comuni di fiori e intanto, più che parlare, si scambiavano parole amabili, come bambini che si fanno passare di mano in mano una scatola di cioccolatini. (p.22)
Avevamo lasciato la famiglia Aubrey la scorsa estate con Cordelia violentemente disillusa sul suo futuro come violinista; Rose e Mary accettate a due prestigiose scuole di musica; Richard Quin diventato un ragazzino impertinente e fascinoso; il padre Piers ormai lontano dalla sua famiglia e Clare che è riuscita a trovare sostentamento per le figlie grazie alla vendita di alcuni preziosi quadri. La miseria del primo volume è ormai lontana e la famiglia Aubrey Nel cuore della notte si avvia verso gli anni della Prima Guerra Mondiale. Eppure, in questa notte, c’è molta più luce di quanto si possa immaginare.
Il romanzo comincia in un caldo e soleggiato pomeriggio di fine maggio, una di quelle giornate “così incantevoli che si desidera vivere con la stessa lentezza con cui si può suonare una musica”. La miseria è ormai lontana e gli Aubrey possono dilettarsi nell’acquisto di generi frivoli come i fiori per il loro giardino.
Scrivo tutto ciò con la piena consapevolezza che ora potrebbe sembrare irrilevante, dal momento che è proprio uno di quei tratti che differenziano il passato dal presente. Allora, ogni cosa aveva importanza. (p. 245)
Il secondo volume della saga familiare a firma di Rebecca West e in uscita oggi per Fazi Editore, vede un cambiamento e un accrescimento delle tematiche trattate nel precedente romanzo. La scomparsa dell'elemento sovrannaturale, più legato a un universo infantile, lascia spazio a un maturo gioco di rapporti tra giovani adulti. Ognuno degli Aubrey e Rosamund, che è a tutti gli effetti un membro della famiglia pur non portandone il nome, è sulla linea di quadretti della scacchiera dove si posizionano i pezzi a inizio partita.
C'è chi segue il percorso che ci si aspettava sin dall'inizio: il talento di Rose e Mary viene riconosciuto ed entrambe entrano in ottime scuole di musica. Per Rose, che resta la nostra voce narrante in prima persona, però la partita non si apre come se lo era immaginata. Lei, che da sempre è la gemella con un pizzico di talento in meno, deve fare i conti con una concorrenza a scuola che non aveva immaginato e deve prendere atto che la sua tecnica musicale non è eccellente come pensava. "È un vero peccato che siate la figlia di Clare Keith. Vi ha insegnato a suonare come lei e non lo siete affatto." commenta il suo insegnante di musica. Rose allora deve iniziare ad affrancarsi dall'ombra della madre, staccandosi dal suo modo di suonare e trovando un suo stile e una sua identità. Questo, unito al fatto che lei mantenga il cognome Aubrey mentre Mary, nelle esibizioni, si fregia del cognome della madre, Keith, sancisce un definitivo passaggio verso l'età adulta e una cesura simbolica con la gemella, da sempre suo doppio.
Per altri personaggi, la partita si gioca con regole del tutto nuove. Cordelia deve capire cosa fare della sua vita armata di due grandi certezze: la prima, è che non diventerà mai una famosa violinista come ha sempre desiderato. La seconda, è che è diventata innegabilmente ed eccezionalmente bella. Senza invidia, ma con una certa crudeltà, Rose spera solo che questa bellezza porti la sorella a un destino che per lei è paragonabile alla morte: il matrimonio e una vita convenzionale. Per chi, come Rose e Mary, è cresciuto con il sacro terrore delle istituzioni più classiche, l'augurio di un matrimonio è un ulteriore modo di spingere lontano da sé quella sorella che ha come sole colpe quella di aver sempre desiderato una vita più stabile e di non essere sufficientemente brava come musicista.
Per altri ancora, questa partita si profila entusiasmante. Richard Quin, il vivace e irriverente bambino del primo volume, diventa un giovanotto che possiede il felice tratto di piacere agli altri senza sforzo. Garbato, divertente, bravo quanto basta in ogni campo in cui applichi, dalla musica allo sport, diventa il centro di contesa delle attenzioni delle sorelle. Rose vorrebbe avere momenti di connessione speciale riservati solo a loro due; Rosamund, che prosegue nel suo intento di diventare infermiera, ne è innamorata, ma essendo più vecchia di lui di qualche anno tira il freno su questa possibilità; Cordelia si interessa prepotentemente del suo futuro, nella speranza che metta la testa a posto e pensi al suo avvenire in maniera concreta, tralasciando la visione di diventare scrittore come il padre.
Ma ciò che domina questo romanzo è l'alternanza luce/buio. Nel cuore della notte, con i suoi anni che accompagnano verso l'orrore della Prima Guerra Mondiale, risplende di luce da ogni angolo. Come su un palcoscenico, i personaggi sono irradiati dalle luci della ribalta e del mondo, pronti a farsi strada e prendere il posto che spetta loro. Le notti, il buio, sono fatte per le grandi riflessioni e sono il regno di Richar Quin che proprio durante le notti cresce: durante la notte al Dog and Duck diventa il protettore delle sue sorelle venendo a conoscenza di fatti riguardanti la vita di zio Len. Durante la serata dai Robinson, mette in mostra il suo talento anche in campo musicale e ci appare come un eroe, con la luce della luna tra i riccioli. Durante la notte matura la riflessione sul voler diventare scrittore: "Quello che accade la notte è più importante" confida a Rose durante una passeggiata notturna.
Nel cuore della notte porta gli Aubrey in una nuova fase e in un nuovo mondo. Un mondo in cui la musica ha ancora un ruolo predominante ed è addirittura investita di una carica profetica nel prevedere l'arrivo del conflitto. Un mondo che è destinato a frantumarsi in maniera irrimediabile e che porta tutti loro nell'età adulta e nella definizione della loro identità. E sarà un mondo che avrà bisogno di una ricostruzione perché la guerra irrompe sulla scacchiera e butta all'aria tutti i pezzi disposti con così tanta cura.
Giulia Pretta