di Andrea Sorrentino e Jeff Lemire
Bao Publishing, 2019
pp.163
€ 18
Si rimane un po' così, pieni di dubbi e di domande, quasi tutte inevase, quando si chiude questo Gideon Falls Vol.1 di Andrea Sorrentino e Jeff Lemire uscito per Bao Publishing. E per fortuna, bisognerebbe dire. Già perché siamo di fronte al primo volume di una serie artigliata e artigliante, ovvero dove si raggiungono veri e propri picchi di tensione e di violenza, e perciò non tutti i punti debbono essere collegati a dovere. Ciò lo fanno in maniera egregia la coppia delle meraviglie formata da Andrea Sorrentino e Jeff Lemire, autori di un romanzo esplicito ricco di spunti e di suggestioni, sempre tenendo ben fermo un punto: non è mai quello che sembra.

Egli infatti è convinto di essere in grado di vedere nella spazzatura i segni di un qualcosa. Quel qualcosa è un'entità, o per meglio dire una realtà fantasmatica che, nella cittadina di Gideon Falls, una piccola città della provincia più sperduta degli Stati Uniti, è una specie di leggenda nera il cui ricordo gli anziani si scambiano, bisbigliando, di bocca in bocca. La leggenda del fienile nero è il punto centrale attorno a cui ruotano tutte le vicende dell'albo che però, va detto, non è mai meccanico nell'avanzare ma ha quel passo cadenzato e altalenante tipico delle vicende umane.

Questi due personaggi, un po' agli antipodi (un pazzo, un uomo di religione) ma in realtà molto simili (fondamentalmente due emarginati, due vinti della società), via via andranno a raccogliere i cocci di una vicenda misteriosa e ombrosa, anzi terrifica e tremebonda come quella del fienile nero. I due però non saranno da soli in questa lenta e costante catabasi verso il fondo del misterioso. La città di Gideon Falls quindi, progressivamente, sembra ampliarsi, diventare una specie di buco nero dell'incubo in cui, al centro di tutto, c'è il famigerato fienile nero, che tutto inghiotte e tutto spaventa ma che non si fa (quasi) mai trovare. Anche grazie a disegni superbi ed evocativi, la storia si fa sempre più opprimente e totalizzante: anche il lettore, piano piano, entra nell'incubo di Gideon Falls.
Proprio verso questa folle ricerca si chiude il primo albo, con una chiusura imprevista e sorprendente e che, come vi avevamo detto all'inizio del nostro pezzo, lascia il lettore come inchiodato sulla sedia. Bene così, perché non vediamo personalmente l'ora del secondo capitolo.
Mattia Nesto
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