Esercizi di sepoltura di una madre
di Paolo Repetti
Mondadori, 29 gennaio 2019
pp. 159
€ 17,00 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Provocatorio e divertentissimo: così si potrebbe definire Esercizi di sepoltura di una madre, il nuovo libro di Paolo Repetti. Noto ai più come co-fondatore Einaudi Stile Libero, Repetti da tempo è seguito sui social come un acuto osservatore del reale, satiricamente spietato nel cogliere i controsensi del presente. Chi lo segue da un po' su Twitter, si è certamente imbattuto nei suoi sketch familiari, in cui i suoi nipoti adolescenti la fanno da padroni e riescono sempre a strappare un sorriso. Proprio da lì è nato il desiderio raccogliere e proporre una selezione delle scenette più divertenti, spesso ridotte a meri dialoghi, folgoranti perché imprevedibili, ma anche perché i tre nipoti sono a dir poco diversi. Se Isaac è un matematico, forse un po' sociopatico, con una visione estremamente immanente, Davide è tanto appassionato alla Juve quanto alle ragazze, due poli verso cui dirige tutte le sue attenzioni; ma a sconvolgere di più è la nipotina Saretta, che alterna momenti di incredibile misticismo, con domande esistenziali davvero profonde, a quesiti altrettanto precoci sul sesso, sulle relazioni e sul mondo.
Quelle che vengono definite "cronachette" fin dal risvolto di copertina sono introdotte da una prefazione dello "zio" Paolo piena di autoironia, autocritica: insomma, è l'impietosa ed esilarante «autoscopia di un'anima in pena». Ma bastano quelle prime pagine per avere la conferma che Repetti si è occupato di psicanalisi, prima dell'editoria, ma soprattutto che siamo davanti a una scrittura sorvegliata e brillante. Certo, lui è direttore editoriale, potrebbe obiettare qualcuno; ma non è detto che avere fiuto per i buoni libri significhi anche saperli scrivere.
Qui, invece, la stoffa c'è, e si vede: per quanto i frammenti poi sfuggano alle regole, si vestano volutamente di colloquialismi e di romanesco, si percepisce il sorriso divertito di Repetti che fa l'occhiolino al lettore e lascia che siano i contenuti ad avere la meglio. Così, temi come sesso, sport, religione, amori, famiglia, razzismo, scuola, morte (per citarne solo alcuni) prendono forma nelle parole dei ragazzi e nei dialoghi, spesso telefonici, con lo zio, protettivo e presente; diventano domande scomode, a cui è difficile rispondere ma a cui Repetti non si sottrae; sceglie, anzi, il politicamente scorretto o battute di spirito tout-court.
In sottofondo, senza mai diventare pressante, la figura dello zio, con tutti i suoi traumi irrisolti, dall'attaccamento alla madre all'ipocondria, dall'ossessione per la salute del gatto alla sua concezione originale delle relazioni interpersonali. Solo in tralice, la sua attività in editoria.
E cosa dire di nonna Sara, del suo essere matriarca con una visione della vita tutta sua, un po' razzista e certamente mai buonista, lì ad attendere una sciagura su chi in famiglia non segue i dettami dell'ebraismo? Anche lei è un personaggio che, sullo sfondo, sembra passare il testimone della sua irriverenza ai nipoti.
E cosa dire di nonna Sara, del suo essere matriarca con una visione della vita tutta sua, un po' razzista e certamente mai buonista, lì ad attendere una sciagura su chi in famiglia non segue i dettami dell'ebraismo? Anche lei è un personaggio che, sullo sfondo, sembra passare il testimone della sua irriverenza ai nipoti.
Si tratta di un divertissement o di un reale ricordo di famiglia, poco filtrato? Difficile a dirsi; in ogni caso è uno scanzonato (eppure mai ingenuo o banale) campionario del nostro presente, visto attraverso gli occhi di adolescenti svegli, che semplicemente cercano di darsi risposte e di trovare, se possibile, un posto per crescere.
GMGhioni
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