di Michela Murgia
Salani, 11 febbraio 2019
Illustrazioni di The World of Dot
Con un fumetto di Paolo Bacilieri
pp. 128
€ 16,90 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Premessa doverosa per sincerità: non sono un'estimatrice dei libri illustrati, il più delle volte mi sembra che la grafica accattivante punti a far da miele per addolcire l'amara medicina della scrittura (e io parteggio sempre per l'amara medicina, lo sapete ormai). Il più delle volte. Nel progetto di Noi siamo tempesta, definito da Michela Murgia una delle sue più grandi imprese, immagini e testi vanno invece perfettamente a braccetto, senza forzature, ma sposandosi in un connubio perfetto, in linea con il tema centrale del libro. Infatti, l'idea di fondo è la seguente: per troppi secoli le favole con cui siamo cresciuti hanno visto sfilare eroi individualisti, impegnati a gareggiare e primeggiare, spesso a scapito degli altri. Al contrario, in Noi siamo tempesta troviamo tanti esempi che avvalorano l'antico proverbio "l'unione fa la forza", o se non altro la compagnia rende più tollerabili le avversità e gli ostacoli, più o meno grandi.
Senza porsi vincoli né cronologici né geografici, prendendo talora le parti di oggetti improvvisamente animati oltre che di uomini e donne, Michela Murgia racconta sedici incredibili casi, in cui è stata proprio l'unione di intenti a trasformare la realtà. Gli argomenti sono i più disparati: dalla tecnologia (viene ricordata l'incredibile intuizione di lasciar editare Wikipedia alla gente comune, o si dà voce a una capricciosa macchina di Turing), ora sulla storia antica (la battaglia delle Termopili), novecentesca (da episodi legati alla Seconda guerra mondiale alla realtà delle madri di Plaza de Mayo), fino alla più recente (referendum catalano). O ancora, ci sono fatti di cronaca interessanti, preziosi casi di unione sociale e solidarietà, come nel caso della Meridian Elementary School o nella Mediterranea Saving Humans. E che dire dell'arte partecipativa che ha visto tutto il paese di Ulassai unito dopo un anno e mezzo di trattative per realizzare il progetto artistico di Maria Lai? Sì, perché anche l'arte, lo sport (premiazione olimpica dei 200 metri piani) e la musica (come con il Coro de Manos Blancas o l'Orchestra di Piazza Vittorio) entrano in questa straordinaria rassegna di storie di unione e successo, che - come vediamo - è variegata e poliedrica.
Non c'è storia priva dell'«armonia sempre corale» a cui allude Michela Murgia nella prefazione: certamente, occorre imparare a mettere da parte ogni tanto l'ipertrofia dell'"io", a cui ci ha abituato quest'ultimo secolo (si pensi, anche solo in letteratura, alla predominanza dell'autofiction), per scoprire la bellezza di dire ancora "noi" e condividere un progetto comune, fino alla sua realizzazione.
Noi siamo tempesta è un libro accattivante per gli adulti, ma consigliato anche per mostrare ai lettori più piccoli come la realtà si possa considerare da tante prospettive diverse. Anche la grafica, che ha richiami che ci riportano ai manifesti primonovecenteschi e al futurismo in particolare, non è che un'ulteriore interpretazione - in chiave illustrata - degli eventi narrati, personale e, al tempo stesso, profondamente intrecciata alle parole scritte.
L'incontro con un libro come questo è un altro modo per guardare il mondo non solo con i nostri occhi, ma insieme a quelli dell'autore, degli illustratori e dei suoi personaggi. Ed è una bella esperienza di condivisione.
Noi siamo tempesta è un libro accattivante per gli adulti, ma consigliato anche per mostrare ai lettori più piccoli come la realtà si possa considerare da tante prospettive diverse. Anche la grafica, che ha richiami che ci riportano ai manifesti primonovecenteschi e al futurismo in particolare, non è che un'ulteriore interpretazione - in chiave illustrata - degli eventi narrati, personale e, al tempo stesso, profondamente intrecciata alle parole scritte.
L'incontro con un libro come questo è un altro modo per guardare il mondo non solo con i nostri occhi, ma insieme a quelli dell'autore, degli illustratori e dei suoi personaggi. Ed è una bella esperienza di condivisione.
GMGhioni
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