di Cristiano Cavina
Marcos y Marcos, 23 gennaio 2019
pp. 197
€ 17 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)
«Siete mai stati innamorati di una puttana? Non una facile, come intendono i maschi frustrati: voglio dire, siete mai stati innamorati di una che va con gli uomini per soldi? Una normalissima ragazza italiana con i capelli neri e le fossette in fondo alla schiena, che riceve fra un turno di lavoro e l'altro in un monolocale che sa di umido e dell'odore morente di un falso gelsomino? Io sì. Che Dio mi maledica, io sì. Ed è stata la storia più pura e innocente di tutta la mia fasulla vita di merda».
Cancellate dal vostro immaginario Pretty Woman, Moulin Rouge e tutti i precedenti smaccatamente romantici che avete in mente. Questo Ottanta rose mezz'ora di Cristiano Cavina ha deciso di sporcare la favola del principe azzurro che ama la cortigiana di turno; manterrà invece intatto l'amore inteso come ossessione, fantasia del corpo dell'altro, attrazione irresistibile.
In una giornata come tante altre, l'io narrante Diego, scrittore di una certa fama che si arrabatta e riesce a vivere di presentazioni e diritti di vendita, si imbatte in un'insegnante di danza, ballerina fallita eppure amante del suo lavoro: l'attrazione è immediata, assoluta, anche se la ragazza è già impegnata. Eppure Sammi - questo è il nome della ballerina - entra con i suoi passi leggeri nella vita di Diego, così come lui entra nella sua, possedendo il suo corpo, ora in circostanze piuttosto scomode, ora sulla branda del grigio monolocale di lei. La miseria in cui vive Sammi è palese, a cominciare dal suo stupore e dall'entusiasmo quando accompagna Diego in una delle tante presentazioni in giro per librerie: basta una buona colazione in albergo a commuoverla, lei che è instancabile, amante generosa e disponibile.
Ma l'idillio - sempre estremamente carnale, la conoscenza tra i due parte e sembra sempre tornare al loro corpo - dura poco: i debiti di Sammi sono sempre più opprimenti e alcuni imprevisti la portano a un'idea estrema: e se mettesse il suo corpo in vendita, per un periodo di tempo limitato? Se fossero altri a possederla, ma solamente per soldi, lasciando fuori le emozioni?
È una decisione fredda, come fredda è la sua trasformazione nella stereotipata "Commessa birichina"; Diego è sempre accanto a lei, non solo moralmente, ma anche fisicamente. Infatti, resta a osservare dalla finestra sul ballatoio cosa succede dentro: e non solo per proteggerla. Ci sono anche eccitazione, ossessione, voyeurismo, accompagnati dalla consapevolezza che, nonostante tutto, Sammi è solo davvero sua. Manca la gelosia, sentimento che certamente avrebbe impedito a Diego di stare vicino a Sammi e addirittura di aiutarla in questo suo progetto singolare.
Non ci sono mai giudizi, né da parte del personaggio né da parte dell'autore: l'amore è altrove, sembrano suggerire le pagine in cui Sammi incontra i clienti. E, soprattutto, tutto è a tempo: non c'è piacere, solo la condiscendenza distaccata e la precisione richiesta a una professionista. Sammi ha voglia di recuperare la propria vita, attualmente in stand-by, proprio come quella di Diego, che, a furia di restare lì a osservare gli appuntamenti, non ha più scritto nulla, né ha più viaggiato per presentazioni. È come se i personaggi si fossero presi una lunga pausa da loro stessi, dalle incombenze quotidiane e dalle responsabilità: il loro amore non sarà mai intaccato da tutto questo?
Con grande curiosità, il lettore procede attraverso pagine anche piuttosto esplicite (finalmente uno scrittore italiano che non ricorre a ridicoli eufemismi!) in cui l'ossessione erotica di Diego prende forma e trova risposta, tra fantasie che si fanno realtà e altre che restano tali. Sammi lo accoglie, accetta le sue passioni e spalanca per lui il suo mondo, il suo corpo, anche quando condivide la sua bellezza, che mantiene comunque sempre freschezza e luminosità. Lei, con quel suo broncio un po' da bambina, porta in Diego la sensazione di aver finalmente trovato l'amore.
Un amore non convenzionale, certo, ed è proprio per questo che il lettore si lascia avvincere dalla loro vicenda, accompagna i protagonisti verso il finale del romanzo con l'angoscia che qualcosa possa rompere la loro intesa mai scontata, costellata di piccoli gesti di corteggiamento e accudimento.
GMGhioni
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