di Ninni Schulman
Marsilio, 2018
pp. 378
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,90 (ebook)
Ninni Schulman è un’autrice molto conosciuta in Svezia, dove vive e lavora come giornalista (a Stoccolma) e ambienta anche i suoi gialli, nel cuore del Värmland, dove è cresciuta e torna molto volentieri. Il nostro piccolo segreto è il secondo romanzo (dopo Rispondi se mi senti), che viene pubblicato da Marsilio e ha come protagonista la reporter Magdalena Hansson. La traduzione in italiano è a cura di Stefania Forlani.
Il giallo inizia con l’ennesima sparizione di una donna, Anna-Karin Ehn, assistente sociale, dopo due settimane di continue violenze e attacchi a ben otto donne, da parte di un misterioso assalitore. L’apparente vita normale della donna scomparsa viene scandagliata in maniera minuziosa, dai poliziotti che si occupano del caso. Tra scoperte e intrecci, i protagonisti vengono analizzati dalla narrazione attenta dell’autrice, che punta la lente d’ingrandimento sulla loro vita lavorativa e affettiva. Tutti sono collegati al caso e in qualche modo, in ognuno, si reitera una forma di violenza nascosta. Le coppie che sembrano condurre un'esistenza felice, diventano disfunzionali, e all’interno di ognuno dei personaggi si combatte una battaglia per la sopravvivenza, che rende il romanzo molto più di un semplice giallo.
Il periodo in cui si svolge l’azione è limitato, l’arco temporale va dal 29 aprile al 4 maggio. In pochi giorni il puzzle composto dai tanti piccoli segreti, che difficilmente si è disposti a confessare, verrà messo insieme. Violenza e vendetta vanno di pari passo, la prima si insinua dietro le porte di casa, colpisce le donne, si spinge oltre, violando il corpo di vittime innocenti e serpeggia anche tra i vicoli, i luoghi pubblici, mettendo in pericolo chi prova a indagare, in primo luogo la stessa Magdalena, che dovrà difendersi dalle minacce che la sua indagine le scatena contro. La vendetta assume forme di ripicca, di gelosia, di ritorsione, e scompone le normali esistenze di chi ha subìto fin troppo, di chi organizza un piano per far tacere il passato e in non detto.
La costruzione del tessuto narrativo è concentrica, dalla vicenda principale partono dei vortici, come delle spirali, che inghiottono infine tutti i personaggi, in qualche modo vittime e carnefici a loro volta. L’ambivalenza del ruolo le rende potenti e vulnerabili, c’è l’investigatrice che ha un ruolo di potere ma non riesce a prendersi cura di se, c’è il poliziotto che indaga sulle vite degli altri e non riesce a rassicurare la sua fidanzata, c’è la sua collega che è appagata dal lavoro ma non riesce a superare un video che ha violato la sua privacy e non si racconta la verità nemmeno sui suoi stessi sentimenti. C’è la donna innamorata del suo marito-aguzzino, che riesce a ribellarsi solo quando è ormai tardi.
Coppie di protagonisti e antagonisti sfilano insieme sulla scena, mettendosi al pari dell’indagine, che diventa esterna e intima, permettendo di conoscere il contesto come se lo vivessimo. Il ritmo è incalzante e appassionante, ci spiazza, per il suo spezzettarsi dentro le vite di tutti i personaggi, ma non ci fa perdere il filo, costringendoci ad andare oltre.
Un giallo realistico, profondo, su un tema pregnante e attuale come la violenza sulle donne, ma anche psicologico, indagatore, proprio di chi è abituato a raccogliere gli sguardi e le confessioni degli altri, a guardare dentro, ad andare al di là delle apparenze, che è poi anche la chiave di volta per poter risolvere il caso.
Samantha Viva
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