Cosmic Bandidos
di Allan C. Weisbecker
Marcos y Marcos, 2019
Traduzione di Marco Vicentini
pp. 285
€ 18,00 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
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€ 7,99 (ebook)
Ho letto più volte il paragrafo a High Pockets, poi ho messo giù il libro, mi sono fumato una canna, ho mandato giù un po' di rum distillato in casa, e ho letto di nuovo quel passaggio.Fino a questo punto non avevo preso il libro molto seriamente. In realtà pensavo che fossero un mucchio di cazzate, ma devo ammettere che questo ultimo concetto mi ha fatto pensare....esistono contemporaneamente differenti versioni di noi stessi in differenti mondi... e ognuno di questi è reale. (p.40)
Se sei un avventuriero-bandido-signore della droga e tutte le agenzie del mondo con la CIA in testa ti stanno cercando, puoi solo nasconderti nel cuore della Colombia e aspettare che passi la buriana. Così pensa il nostro che, in compagnia del cane dalla lingua lunghissima High Pockets e il pitone Legs che ama dormire attorno alla canna fumante di un M16, ha come unico contatto con il resto del mondo il signore della droga decaduto a bandido, Josè. Ma Dio, che non gioca certo a dadi o domino con l'universo, un giorno fa sì che Josè derubi una famiglia americana. Tra le valigie si scopre un bottino interessante: anzitutto, la corrispondenza segreta di Tina, un'adolescente che pare essere molto attiva sul fronte sessuale. E poi libri su libri di meccanica quantistica. Se sei un avventuriero-bandido-signore della droga in clandestinità con poco da fare capisci che questo è il momento giusto per addentrarsi a fondo nella teoria dei quanti. Sicuramente, la quantità illimitata di droghe e alcol a disposizione possono solo facilitare il processo di apprendimento.
[...] il padre di Tina sarà ormai sicuramente tornato a Sausalito, e allora il mio piano è di spedirgli delle riflessioni senza firma e di chiedergli di rispondere tramite gli annunci personale sull'«International Herald Tribune» (un modo abituale di comunicare tra gli operatori clandestini). Gli chiederò di indirizzare i suoi messaggi a 'Mister Quark', poiché il quark è la particella subatomica più interessante e con il comportamento più imprevedibile. (p.100)
"Ciò che abbiamo qui è una contorta, ridicola catena di causa ed effetto, che per ora si chiude con te che leggi queste parole" dichiara Allan C. Weisbecker nella sua prefazione al romanzo. Già sceneggiatore di cult come Miami Vice, Weisbecker molla il suo lavoro cinematografico e si mette a girare l'America in camper. E visto che di causa-effetto parliamo (e dopo la lettura di Cosmic Bandidos avrete qualche nozione in più della meccanica dei quanti) vediamo come siamo arrivati a leggere queste parole.
Per leggere queste parole è stato necessario che qualcuno le scrivesse. La mano dietro la penna ha preso ispirazione dal suo cane che nella finzione letteraria diventa High Pockets, cane bandido e ricercato tanto quanto il suo padrone. Starnutisce quando è nervoso, si azzuffa con il pitone Legs solo di mercoledì e ha istinti sessuali molto sviluppati. Saliamo di un gradino e incontriamo il suo padrone, l'elusivo Mister Quark che, nonostante un'infanzia normale da bravo ragazzino che andava ai campi estivi, come lui stesso dichiara, a un certo punto e non si sa bene a che svincolo della vita, si è ritrovato immerso nel commercio di armi e stupefacenti, passando dall'essere ricchissimo all'essere in miseria nello spazio di una giornata e via così. Insieme ai suoi compari, un ex dipendente di Nixon con la passione per le granate, un farmaceutico che soffre il mal di mare, e un aviatore che vola solo a filo degli alberi e ha un cane come secondo pilota, ha vissuto avventure psichedeliche ed è ricercato in quasi tutto il continente americano, arcipelaghi e isole incluse. Una di queste avventure lo porta a doversi rifugiare in Colombia.
Qui saliamo di ancora un gradino nella catena e arriviamo all'interesse per la meccanica dei quanti. Se Tina, la figlia del professore, non fosse stata così ninfomane da attirare l'attenzione di Mister Quark chissà se quei tomi sui quanti sarebbero mai stati aperti. Da lì non sarebbero partite le missive per il povero professore, non sarebbe stato necessario rapire un bibliotecario mandandolo in coma per lo spavento e la tequila e nemmeno intraprendere una vera e propria crociata dei pezzenti per risalire fino in California a chiedere spiegazioni al professore, evangelizzando alla fede quantica tutti i bandidos sulla strada.
Questo caotico e surreale insieme di elementi si fonde in un'opera esilarante. Saltando tra il passato, (a parte qualche nota a piè pagina che viene dal futuro e quindi è una NVT nota da viaggio del tempo) con le avventure che hanno portato Mister Quark all'esilio, e il presente con lo studio dei quanti intervallato da alcol e droga a volontà, qualche nozione passa in testa anche a noi. Perché qui viene applicato ogni principio fisico e quantistico alla società bandido. I bandidos hanno regole tutte loro: amano i cani, hanno la mente sempre in subbuglio, non usano sale e lime con la tequila, vestono solo in cuoio grezzo e pelle scamosciata. Ma spiegare la teoria dei possibili infiniti universi immaginando che un bandido possa andare all'assalto di sé stesso fa risultare tutto perfettamente chiaro. Un bandido imprigionato con una bombola di gas nervino che aspetta che il colonnello finisca di sbattersi la propria donna prima di scoprire se sia vivo o morto, rende il felino di Schrödinger di certo meno interessante.
Prendete fiato, bevete un sorso di tequila e provate a risalire questa catena di eventi. Riderete, parecchio. Vi chiederete come sia mai possibile che dalla mente dell'autore sia scaturita questa fantasmagorica cacofonia di personaggi. Continuerete ad andare avanti pregiandovi dell'appellativo di "astuto lettore" con cui Mister Quark si rivolgerà a voi. Prenderete così in simpatia High Pockets da farvi pensare di avere qualche gene bandido dentro di voi. E se vi siete persi, non vi preoccupate: questo è solo uno degli universi possibili.
Giulia Pretta
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