È tempo di ricominciare
di Carmen Korn
Fazi Editore, 2019
Traduzione di Manuela Francescon
pp. 564
€ 20,00 (cartaceo)
€ 20,00 (cartaceo)
Nessuna delle quattro aveva mai avuto difficoltà a formulare il proprio pensiero, a trovare le parole, costruire frasi, eppure erano tutte come paralizzate. Era semplicemente incredibile che Käthe fosse lì, dopo che tutti avevano cominciato a darla per spacciata. Forse allora c'era qualche possibilità anche per Rudi. In giardino c'erano solo loro, ma Goliath, il cane dei vicini, si sentiva completamente a suo agio.
Era un giorno che non speravano più di vivere, che avevano smesso di aspettare. Ma era bello viverlo.
Ci eravamo lasciati con un colpo di scena e una grande speranza che poteva addolcire la fine della guerra. Amburgo e la Germania sono un cumulo di macerie, fisiche ed emotive, e in mezzo allo sfacelo e alla disperazione, Henny corre dietro a un tram dove pensa di aver intravisto la sua amica Kathe.
Con È tempo di ricominciare, il secondo volume della saga a firma di Carmen Korn, riprendiamo la lettura dal marzo 1949 ed esploriamo il ventennio successivo. Le quattro amiche e le loro famiglie si apprestano a lasciarsi alle spalle la prima difficile metà del secolo. Prima come figlie e sorelle e poi come moglie e madri hanno dovuto immolare i loro cari e le loro vite sull'altare di guerre tremende: ora, queste figlie della nuova era possono solo pregare fervidamente che periodi simili non si ripetano mai più e che il Novecento porti loro pace e serenità. Ma intorno a loro il mondo non riesce a reprimere gli impulsi che lo agitano e la ricostruzione di una nuova epoca sembra incontrare grandi difficoltà.
Ed ecco che stava venendo al mondo una nuova generazione, destinata, si sperava a vivere in una pace duratura.
Il romanzo corale di Carmen Korn, con questo nuovo capitolo, si arricchisce e si intrica. Le quattro amiche, Henny, Käthe, Lina e Ida che sono state il nucleo di partenza della narrazione, pur essendo ancora fulcro e personaggi in costante crescita, ora devono fare spazio alla nuova generazione che ha i suoi problemi e deve combattere le sue battaglie. Forse battaglie che appaiono meno epocali di quelle vissute durante il regime nazista o forse battaglie più lontane dalla loro Amburgo, ma egualmente fondamentali. Perché la ricostruzione, oltre che con la liberazione dalle macerie, si fa costruendo un nuovo futuro migliore di quello appena trascorso.
Klaus, il figlio di Henny, deve lottare per poter vivere la propria vita sentimentale. Dopo il coming out che ha causato la frattura con il padre, si ritrova a vivere in una Germania sì liberata, ma dove l'omosessualità è ancora un reato. La sua relazione nasce e fiorisce in una clandestinità che pesa e dove anche un casuale sfioramento di mani può essere motivo di denuncia.
Marike, l'altra figlia di Henny, portando avanti la tematica del volume precedente, dove ragionare su come le donne siano sempre divise tra maternità e lavoro. Problema che non smette di perseguitarci ancora ai nostri giorni.
Florentine, figlia di Ida e Tian, con la sua bellezza può intraprendere la carriera di modella, struggersi per un amore che non avrà mai e rivendicare la propria libertà scegliendo di avere una relazione di lungo corso pur senza sposarsi.
Queste e molte altre battaglie poggiano sulle spalle della nuova generazione, mentre quella precedente persegue il destino che la guerra ha brutalmente interrotto. Destino che può essere loro favorevole come quello di Henny e Theo che sono finalmente liberi di stare insieme dopo ventitré anni di attesa; oppure quello di Lina e Louise che partecipano attivamente alla ricostruzione aprendo una libreria intitolata al defunto Karl Landmann. Per altri il dopo guerra porta strascichi difficili da eliminare. Käthe, sopravvissuta al campo di concentramento e alle marce della morte può tornare in patria senza sapere cosa la attenderà, come farà a sopravvivere e se mai avrà notizie di Rudi, ancora disperso in Russia. Ida, finita l'epoca dell'amore clandestino e del tormento che teneva in piedi il suo amore per Tian, dovrà imparare a vivere nelle routine e nella vita tranquilla, cercando di trovare il suo posto in questo nuovo mondo.
È un romanzo dalle forti emozioni che, sebbene possa apparire a tratti scarno nel trattarle, poggia la sua cifra stilistica nella potenza dal non detto. Guste, l'indomita padrona della pensione di Ida e Tian, per autorizzarsi a un bel pianto, affetta chili di cipolle. Klaus, per manifestare il timore delle condizioni di salute del proprio compagno, si concentra sulla scelta del bastone per camminare che tiene sempre pronto per ogni necessità. Le ferite di guerra diventano un'arma di seduzione. Una corsa per un abbraccio può cancellare delazione e anni di prigionia e riconsolidare un'amicizia. Con un riserbo e un controllo che, generalizzando, si potrebbe definire "teutonico" l'autrice colpisce con violenza anche senza dire molto, affidando a poche espressioni ben mirate il compito di esprimere il devastante dolore, senso di colpa e desolazione che affligge la popolazione tedesca. Perché ricominciare e ricostruire da zero può essere la cosa più difficile da fare: anche se le speranze nel nuovo mondo sono forti e vivaci, non si può mai abbassare la guardia. Il "mai più" non una frase che può durare in eterno.
Giulia Pretta
Social Network