Le amiche che vorresti e dove trovarle
di Beatrice Masini e Fabian Negrin
Giunti, 2019
pp. 144
€ 15,30 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
«Nell'invito di Fabian Negrin e dell'editore a prendere parte a questo progetto – che parte dalle immagini, dall'idea di Fabian di visitare a modo suo questa galleria femminile – si è manifestato come un'occasione e una necessità: quella si rileggere, che fa sempre bene. […] E dunque via: scaffali, polvere, memorie della prima lettura. Ripescare, assaggiare nuove traduzioni, andare agli originali, secondo il caso. Romanzi da grandi e romanzi per ragazzi. Tutto insieme, in un favoloso ribollire di voci, rime, segni, sensi. […] Questo libro è nato così, in libertà.» (p. 5)
Questa vera e propria dichiarazione di intenti che si trova alle prime pagine di Le amiche che vorresti e dove trovarle esemplifica bene lo spirito del libro. Il titolo, che richiama immediatamente uno dei successi cinematografici degli ultimi anni, presenta delle caratteristiche innovative: il formato, decisamente originale, prevede una lunga carrellata di personaggi femminili della letteratura di tutti i paesi e di tutte le epoche: da Mary (Il giardino segreto, 1911) a Bibi (Bibi. Una bambina del Nord, 1929), passando per Mary Poppins (1934), Jo (Piccole donne, 1868-1869), Emma (Madame Bovary, 1857) e via dicendo. Non sveleremo tutte le eccezionali figure che sono riportate nel libro, lasciando al lettore il piacere di scoprirle, pagina dopo pagina, ma ci soffermeremo su una di queste, in particolare, Bradamante.
Unica eroina che può fregiarsi del privilegio di comparire in ben due pubblicazioni (a causa delle ben note vicende filologico-editoriali che legano l'Orlando Furioso all'Orlando Innamorato) di due autori diversi, Bradamante è uno dei personaggi che dal testo del Boiardo del 1483 è approdata all'opera dell'Ariosto assumendo ancora più forza.
L'eroina che porta il mare con sé, la donna che riesce a diventare una combattente a tutti gli effetti, pur cedendo, destino vuole, all'amore di un cavaliere, Ruggiero. I due costituiscono a tutti gli effetti la coppia di coprotagonisti: non solo, quindi Angelica e Orlando, indiscutibili primi attori dell'opera, ma anche Bradamante e Ruggiero: pagano lui, cristiana lei, combatteranno a lungo su fronti opposti, prima di essere uniti, per sempre, dall'amore.
«Come al solito nelle storie, lasciamo Bradamante e Ruggiero alla loro felicità, senza sapere che forma prenda, perché gli eroi non hanno una vita di tutti i giorni, o non ce la mostrano.» (p. 19)
Perché, come scrive Beatrice Masini, «la storia finisce, l'amore adamantino continua».
Ad ogni eroina, all'interno del libro, viene dedicata una prosa d'apertura della sezione, un ritratto, di Fabiana Negrin, e una rievocazione delle vicende principali che le vedono protagoniste all'interno delle opere. Nel brano d'esordio di ogni capitolo è facile riconoscere una penna abile ed esperta, profondamente empatica, in grado di istituire una comunanza di sentimenti con la protagonista:
Ad ogni eroina, all'interno del libro, viene dedicata una prosa d'apertura della sezione, un ritratto, di Fabiana Negrin, e una rievocazione delle vicende principali che le vedono protagoniste all'interno delle opere. Nel brano d'esordio di ogni capitolo è facile riconoscere una penna abile ed esperta, profondamente empatica, in grado di istituire una comunanza di sentimenti con la protagonista:
«Una volta, in una delle tue scorribande, sei arrivata nella terra degli aranci e dei limoni, e sulla piazza di un villaggio c'era un carretto, e qualcuno aprendone un fianco l'aveva fatta palcoscenico, scatola di teatro, e qualcun altro faceva oscillare sul cassone, appesa a lunghi fili, una piccola te di legno e latta che combatteva contro qualcuno, uno dei tanti: Rodomonte? Serpentino? Pinabello? Ferraù? Non è importante. Ti sei riconosciuta perché nessuno porta le conchiglie sulla corazza.» (p. 16)
Bradamante è uno dei personaggi che, dopo la lettura dell'Orlando Furioso, resta più impresso: fuori dagli schemi, dalle convenzioni, capace di ribaltare la classica figura della donna che aspetta l'uomo, chiusa nella propria torre, lontana dal campo di battaglia. Bradamante scende in guerra, sguaina la spada, non ha paura, combatte con valore: «Una guerriera fatta e finita, indomita, instancabile, che affronta qualunque ostacolo (e reprime ogni scrupolo) in nome dell'amore. Un amore definitivo, severo, fatto di diamante». Una storia esemplare, quindi, come tutte quelle raccolte nel volume.
Un discorso a parte va fatto per le illustrazioni. Come detto precedentemente, infatti, il libro è nato con una duplice veste, testuale e iconografica. Ad ogni eroina, infatti, è dedicato un testo e un'illustrazione. Queste ultime, nella fattispecie, si presentano come delle raffigurazioni di volta in volta diverse, attraverso la sperimentazione di varie tecniche:
Un discorso a parte va fatto per le illustrazioni. Come detto precedentemente, infatti, il libro è nato con una duplice veste, testuale e iconografica. Ad ogni eroina, infatti, è dedicato un testo e un'illustrazione. Queste ultime, nella fattispecie, si presentano come delle raffigurazioni di volta in volta diverse, attraverso la sperimentazione di varie tecniche:
«Ho impiegato tecniche diverse, speculando sul fatto che un materiale come l'inchiostro di china fosse più adatto a Jo March che a Mary Poppins o, in altri casi, utilizzando uno stile che aiutasse ad avvicinarsi all'epoca in cui una di queste ragazze era vissuta.» (p. 7)
Un lavoro pensato e curato nei minimi dettagli, quindi, in grado di far trasparire tutta la cura e l'attenzione che le curatrici hanno messo entrambe nel volume. Proprio in virtù di tale sperimentazione, inoltre, è possibile notare la grande abilità dell'illustratrice, la quale, tramite una scelta di questo tipo, dimostra una particolare versatilità e una straordinaria abilità. Tutte i disegni, infatti, sono dei veri e propri quadretti, specchi fedeli del talento dell'artista.
Le amiche che vorresti, perciò, rientra nel novero di libri da collezione, speciale e originale:
Le amiche che vorresti, perciò, rientra nel novero di libri da collezione, speciale e originale:
«Ecco: tutte queste signore e signorine sono un po' primitive, un po' vicine alle origini, un po' fatte della stessa materia di cui noi siamo fatti. Di aspirazioni e contraddizioni, di sogni, di ipotesi. Magari ce le eravamo figurate in un altro modo. Non importa. Ce ne sono altri dieci, cento, di modi. Intanto andiamo loro incontro, guardiamole, ascoltiamole. […] Saranno sempre là ad aspettarci, come fanno gli amici veri. Perché lo sono. Vere.»
Valentina Zinnà