Nella notte
di Concita De Gregorio
Feltrinelli, 9 maggio 2019
pp. 236
€ 16,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Devi solo imparare a non fidarti di nessuno. Nemmeno di Atzeni. Poi vai diritta. Fai bene a occuparti di politica, brava. Persone come te devono farlo. Brava ma attenta. Niente è come sembra. Nulla è come ti aspetti che sia. Puoi contare solo su te stessa, sempre. (p. 71)
Immaginate di aver fatto un'ottima tesi di dottorato, una sorta di inchiesta che si occupa della mancata elezione di un Presidente della Repubblica, una questione controversa. Immaginate che il vostro professore vi chieda di eliminare un capitolo, dicendo che vi siete un po' fatti prendere la mano e che è tangenziale. Non lo fareste? E se, dopo la discussione, vi offrisse un lavoro in un centro studi prestigioso di Roma, non accettereste? Certo, ci sono vari misteri: l'evasività riguardo il capitolo da eliminare, l'enigmatico silenzio sulle attività di questo centro studi, ma tutto passa in secondo piano per una giovane appena addottorata che cerca di portare avanti la propria carriera. Restare nel proprio ambito è un miraggio che val ben qualche rischio... Quel che la giovane Nora non si aspetta è di finire in un singolare centro di dossieraggio, dove tutte le informazioni - vere o presunte vere - possono servire per manovrare i fili della comunicazione e, in seconda istanza, della politica, nonché condizionare il futuro. Chiamarli ricatti è riduttivo: lì sono tutti ben attenti a non essere perseguibili; diciamo piuttosto che si prendono degli accordi, delle "collaborazioni" per far uscire o tenere nascosta una notizia. E gli accordi non si risolvono in vili bustarelle, ma in appoggi a questo o quello, posti di lavoro ambiziosi, con stipendi altissimi; in pratica, raccomandazioni non ricostruibili né, quindi, perseguibili.
All'inizio Nora, con la sua integrità invidiabile, non vuole cedere a simili condizioni, ma quando sta per rinunciare al posto scopre che una delle sue colleghe sarà proprio la sua migliore amica, Alice, scomparsa ormai da qualche anno per cercare di fare carriera all'estero. Nonostante Nora si senta tradita dall'amica ricomparsa a Roma dal nulla, cede ancora una volta al suo fascino e alla loro intesa speciale: e così eccole a distanza di pochi metri, a lavorare ognuna sui propri "clienti". Nora è appena arrivata e ha un compito piuttosto impiegatizio, ma ha accesso a materiale scottante, e quando scopre che il capitolo rimosso dalla sua tesi è lì in una cartellina a suo nome, inizia a pensare che ci sia qualcosa sotto. L'unica è indagare, a qualsiasi costo, anche se Nora non ha ancora capito se in Alice possa trovare un'alleata o una spia.
Nel romanzo di Concita De Gregorio, la politica e la comunicazione sono sempre asservite a una strategia che deve portare a obiettivi ben precisi, a qualunque costo. Il confine tra verità e costruzione fittizia è decisamente labile, e la convenienza supera qualsiasi filtro morale:
All'inizio Nora, con la sua integrità invidiabile, non vuole cedere a simili condizioni, ma quando sta per rinunciare al posto scopre che una delle sue colleghe sarà proprio la sua migliore amica, Alice, scomparsa ormai da qualche anno per cercare di fare carriera all'estero. Nonostante Nora si senta tradita dall'amica ricomparsa a Roma dal nulla, cede ancora una volta al suo fascino e alla loro intesa speciale: e così eccole a distanza di pochi metri, a lavorare ognuna sui propri "clienti". Nora è appena arrivata e ha un compito piuttosto impiegatizio, ma ha accesso a materiale scottante, e quando scopre che il capitolo rimosso dalla sua tesi è lì in una cartellina a suo nome, inizia a pensare che ci sia qualcosa sotto. L'unica è indagare, a qualsiasi costo, anche se Nora non ha ancora capito se in Alice possa trovare un'alleata o una spia.
Nel romanzo di Concita De Gregorio, la politica e la comunicazione sono sempre asservite a una strategia che deve portare a obiettivi ben precisi, a qualunque costo. Il confine tra verità e costruzione fittizia è decisamente labile, e la convenienza supera qualsiasi filtro morale:
Chi cade ha la colpa di essere caduto. Ma era un tranello. Un sistema di ricatto complesso, sofisticato, oliato dall'esperienza e frutto di una regia. (p. 129)C'è in tutto una regia attenta, sui giornali non è detto che un articolo sia sempre scritto da un giornalista in carne e ossa: spesso si tratta di nom de plume e le informazioni sono direttamente plasmate lì, al centro di dossieraggio. Secondo Alice, questa pratica non è necessariamente da condannare; ci possono essere drammi politici evitati proprio grazie al rimaneggiamento della comunicazione, ma per Nora è difficilissimo pensarla così.
Ed ecco che, guardandosi attorno come un agnello tra i lupi, Nora esplora un mondo che sulla carta non avrebbe mai accettato, dove però deve restare per fare chiarezza su tanti, troppi punti. Anche lei si troverà più volte a mettere in dubbio il limite della verità, ad aprire gli occhi su una realtà che è difficile definire tale, perché poliedrica e multiforme, temporanea e contrattabile. E anche il mondo degli affetti subisce forti contraccolpi.
Nella notte, con la sua natura composita, che si muove tra presa diretta, flashback, lettere, capitoli della tesi di dottorato di Nora, email di Nora all'amata sorella e bellissime lettere finali, è un romanzo di grandissima attualità, che esplora i profondi cambiamenti portati da internet al mondo dell'informazione. Fake news, ricerca del consenso e dei "likes", analisi delle reazioni degli utenti sono solo alcuni dei tanti aspetti che hanno cambiato l'autorevolezza dell'informazione, appiattendo il ruolo dei giornalisti, sullo stesso piano dei fruitori. Si tratta davvero di una democratizzazione dell'informazione? Molto di quello che leggiamo nel romanzo sembra proprio farci rispondere di no: ci si sente, piuttosto, facili prede di un sistema di analisi che non perdona e che ci sfrutta con i nostri click e la nostra troppo facile malleabilità.
GMGhioni