di Alessia Gazzola
Garzanti, 6 maggio 2019
pp. 192
€ 16,40 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Ho quasi trent'anni e una vita fatta di cocci che non riesco a rimettere a posto. È arrivato il momento di guardare in faccia cosa o chi mi impedisce di farlo. (p. 23)
Lena ha quasi trent'anni, il sogno (realizzato per un po') di affermarsi come illustratrice, un cognome importante (è figlia di un noto scrittore), una famiglia eccentrica. E ha un segreto. Un segreto in grado di condizionare tutta la sua vita, come scopriremo nel romanzo: proprio per fare i conti con questo suo passato che l'ha invasa fino a inglobare tutta la sua vita, Lena torna sull'isola di Levura, dove il padre, dopo il divorzio, le ha lasciato la grande villa di famiglia, vista mare. Nei quindici anni trascorsi dall'ultima estate lì, sono cambiate tante cose e anche Lena guarda con occhi diversi la villa, sempre bellissima, ma che ha però bisogno di restauro: come fare con il suo modestissimo conto in banca, che si assottiglia sempre di più?
L'unica possibilità è affittare la casa, dopo aver sistemato quel che c'è da fare con gli ultimi risparmi, e ritirarsi a vivere nella dependance: venti metri quadri in cui Lena prova a raccogliersi su sé stessa, a disegnare di nuovo e a ritrovare un minimo di speranza. L'ottimismo non è di casa, questo è certo, ma la vita molto più lenta e riposante di Levura aiuta, così come l'incontro con il medico di guardia arrivato lì da Milano, Tommaso. Anche se l'interesse è reciproco, niente è facile come potrebbe sembrare: entrambi hanno i loro segreti, al momento inconfessabili, che li portano a essere molto meno spensierati di come vorrebbero. A distrarli, anche i tanti altri personaggi che sono di Levura o vi tornano per le vacanze: oltre alle persone del luogo, l'eccentrica madre di Lena, Metella, che scrive romanzi erotico-ironici a sfondo storico e che continua a spronare la figlia ("mia libellula"!) a vivere la vita con più leggerezza; gli zii, che vengono invitati da Metella nonostante il desiderio di solitudine di Lena; i vari affittuari della casa; i vecchi amici di famiglia che Lena non vuole assolutamente rivedere, a causa di quel segreto...
Sullo sfondo di questo caos di incontri e scontri, Lena dovrebbe anche trovare la concentrazione per disegnare?! Certo, non è così semplice, soprattutto perché sulla ragazza pesa un fallimento pesante: dopo aver lavorato per una importante agenzia, la collaborazione è terminata perché Lena non osava, non era "audace" come le veniva ossessivamente richiesto dalla sua capa. E da allora è con gli occhi ipercritici della sua capa che Lena giudica i suoi disegni, per poi stracciarli uno dopo l'altro.
Riuscirà Lena a uscire dall'impasse e ritrovare la sua vena creativa? Riuscirà, soprattutto, a fare i conti con la tempesta del passato e a vivere finalmente il presente?
In Lena e la tempesta, Alessia Gazzola lascia le gaffe sbarazzine della sua protagonista più celebre, Alice Allevi, abbandona anche la via delle indagini e della medicina legale, per addentrarsi in una dimensione più intimistica. Lena sorride e osa molto meno di Alice; però è vera, così dannatamente vera e fuori da ogni stereotipo da invogliare i lettori a scoprire cosa le è accaduto. Insomma, anche questa volta, si vuole immediatamente bene al personaggio di Lena, che si vorrebbe abbracciare due o tre volte, perché la sua angoscia è solitaria ed è palese che il suo equilibrio, le difese che ha eretto per anni, sono lì pronti a crollare al minimo soffio di vento. E sulle isole come Levura, il vento porta spesso tempeste.
GMGhioni
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