Il confine di Nicky Singer DeA Planeta, 2019 Traduzione di C. Baffa pp. 362 € 18 (cartaceo) € 9,99 (ebook) |
Come far comprendere l'urgenza di agire contro il cambiamento climatico? Un altro modo per mobilitarsi, oltre alle campagne promosse da Greta Thunberg e da tanti giovani, è scrivere, raccontare di un futuro non troppo in là, in cui le nostre peggiori paure si sono trasformate in una triste realtà. Se Jostein Gaarder ne Il mondo di Anna proietta questo futuro nei sogni della sua protagonista sedicenne, Nicky Singer nel suo nuovo romanzo Il confine racconta invece in presa diretta la lotta per la sopravvivenza della sua protagonista quattordicenne, Mhairi Anne Bain, scozzese d'origine. Per motivi che scopriremo via via, la ragazzina si è trovata da sola in Sudan, terra ormai inospitale e quasi priva d'acqua dopo l'ulteriore innalzamento delle temperature: in un mondo che sta via via alzando barriere e muri per stabilire i confini tra gli stati e impedire il passaggio dei profughi, Mhairi si trova dall'altra parte, ovvero deve camminare per mille chilometri per cercare disperatamente di tornare sull'isola scozzese dove la aspetta sua nonna. Tante sono le prove a cui Mhairi deve sottoporsi e, forse, la più difficile di tutte è fare i conti col proprio passato e i traumi che la ragazza ha chiuso in un fantomatico Castello pieno di porte e serrature che, per quanto difficile e tormentoso, dovrà riaprire. A complicare le cose, arriva la presenza di un ragazzino di colore (sudanese? Berbero? non lo si saprà mai, perché questo piccolo non parla): ormai solo (l'uomo che lo accompagnava è morto nelle primissime pagine), si mette a seguire Mhairi, che vuole liberarsi di lui, perché un bambino è lento e tenerlo con sé significa cibo e acqua da dividere. La domanda che si pone l'autrice è questa: quando le risorse scarseggiano, come cambiano le priorità? A quali valori siamo o non siamo disposti a rinunciare? A cosa arriviamo per restare vivi?
«Purtroppo è una domanda che dovranno porsi queste nuove generazioni», ha confessato Nicky Singer all'incontro con i blogger: «Tra una trentina di anni il cambiamento climatico, ancora ignorato da molti,l sarà motivo di panico e, come mi disse un amico vent'anni fa, ci saranno solo due cose da fare: trasferirsi a nord e avere con sé una pistola. All'epoca non ero in grado di trasferire questo avvertimento in un romanzo, ma ora sì, ed ecco come è nato Il confine».
AGIRE CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: IL POTERE È NELLE MANI DEI GIOVANI
La nostra chiacchierata torinese si è divisa in due momenti essenziali: uno dedicato all'urgenza di mobilitare i giovani alla chiamata ambientalista, l'altro dedicato alla discussione sul romanzo in sé.
Nicky Singer gira per le scuole per ribadire che, come la sua protagonista è stata costretta dalle circostanze ad accollarsi grandi responsabilità in giovane età, così i giovani di oggi si trovano ad avere un potere enorme, possono laddove la sua generazione ha fallito. Riciclare, eliminare la plastica, risparmiare l'acqua sono solo l'abc per cercare di garantire un futuro anche a chi verrà dopo di noi. E Nicky suggerisce una domanda da porre alle proprie scuole o università: cosa state facendo per il mio futuro? Quali proposte, quali progetti avete in mente per porre un freno all'aumento delle temperature?
Nicky Singer gira per le scuole per ribadire che, come la sua protagonista è stata costretta dalle circostanze ad accollarsi grandi responsabilità in giovane età, così i giovani di oggi si trovano ad avere un potere enorme, possono laddove la sua generazione ha fallito. Riciclare, eliminare la plastica, risparmiare l'acqua sono solo l'abc per cercare di garantire un futuro anche a chi verrà dopo di noi. E Nicky suggerisce una domanda da porre alle proprie scuole o università: cosa state facendo per il mio futuro? Quali proposte, quali progetti avete in mente per porre un freno all'aumento delle temperature?
I giovani hanno ora un "new power", che Nicky definisce il "potere dell'hashtag": se la sua generazione era bloccata in una dimensione gerarchica e rigida, oggi i giovani possono attraverso i social parlare con tutti, anche con chi ha il potere, comunicare in modo orizzontale, senza più barriere. Si pensi anche solo a Greta: circa sei mesi fa, Nicky era diventata la sua 343esima follower su Instagram; dopo il #FridayForFuture, il suo profilo conta oltre 600mila seguaci. Non è forse questo un modo potentissimo per creare legami e per comunicare?
VOLENTI O NOLENTI, L'AUTOBIOGRAFIA OGNI TANTO FA CAPOLINO...
Capita di scrivere e, solo successivamente, di accorgersi che nel romanzo ci sono tante parti della propria vita. Così, Nicky, si è accorta di aver dato alla propria protagonista la stessa età di quando lei ha dovuto crescere di colpo: a soli quattordici anni, suo padre è morto all'improvviso, tanto da portare la polizia a incolpare la madre per avvelenamento; in attesa dei risultati dell'autopsia, una macchina delle forze dell'ordine è rimasta appostata davanti a casa per tre lunghissimi giorni. La madre si è rivelata innocente, ma, nonostante questo, Nicky ha visto crollare tutte le sue certezze e ha dovuto crescere da un momento all'altro. Questo, d'altra parte, è accaduto e continua ad accadere per tutti: ecco perché non bisogna edulcorare la realtà né accettare compromessi. Nicky non ha accettato di cambiare il finale (ritenuto troppo duro) come le hanno richiesto sei editori americani! Anzi, Nicky Singer ha proprio sostenuto che cose simili a quelle che stanno accadendo oggi - madri separate dai figli al di là del muro al confine col Messico - sono anche dovute all'addolcire continuamente la letteratura.
Questo non è l'unico elemento autobiografico nel romanzo: ci sono alcuni ricordi e impressioni di Glasgow che risalgono a quando Nicky era bambina e tornava lì con la famiglia, fortemente attaccata alle origini scozzesi. O ancora, in una scena del Confine il ragazzino insegue e chiama "mamma" una donna che porta un abito simile a quello della madre morta: ecco, anche questo è accaduto all'autrice, che per un anno, dopo il lutto, si è trovata per qualche attimo a rivedere la madre nelle tante donne che portavano un cappotto uguale al suo.
LE RICERCHE ALLA BASE DEL ROMANZO
Il romanzo non sarebbe mai stato così senza il contributo essenziale di tante ricerche: per rendere più verosimile il percorso dei suoi personaggi, l'autrice ha letto tante memorie di rifugiati, selezionando dettagli che ha poi ripreso e portato nel libro. Quando le ho fatto presente che le esperienze vissute da Mhairi sono molto verosimili e a volte sembra proprio di sentire insieme a lei, vivere insieme a lei le difficoltà del suo viaggio, l'autrice ha spiegato: «Ho escluso volontariamente tutto ciò che avrei potuto inventare con il solo uso della fantasia; ho preferito setacciare aspetti del reale, da trasferire poi nelle pagine del romanzo».
Ma non solo: per rendere tutto più credibile, Nicky ha voluto sperimentare in prima persona alcune sensazioni, anche estreme. Ad esempio, visto che la sua protagonista si ferma una notte a "dormire" in un cimitero di una cittadina scozzese, la stessa Nicky ha cercato la giusta tomba nel cimitero di Glasgow e poi ci si è recata di notte. Gli amici hanno insistito per accompagnarla, ma Nicky ha voluto restare sola e provare a distendersi lì: freddo e angoscia sono state due sensazioni potentissime, che ha poi associato alla sua protagonista.
O ancora, per descrivere puntualmente gli odori e le visioni presenti al confine con la Scozia, ha fatto un lungo viaggio in macchina, fermandosi di tanto in tanto: «Ho provato ad annusare e ricordare il confine della Scozia».
MA RICORDA: "IL MONDO È BELLISSIMO"
Questa è una frase pronunciata più e più volte dal papà di Mhairi, unico adulto che in qualche modo si fa spazio in una realtà che è invece dominata dai piccoli. In fondo, è proprio aggrappandosi a questo messaggio che Mhairi trova la forza per un viaggio terribile: «Se trova il coraggio di andare avanti, è perché non si è arresa del tutto. La speranza nel romanzo c'è, così come l'amore».
Romanzo forte, duro e violento come è la realtà che descrive, quella a cui stiamo drammaticamente andando incontro, Il confine è anche un libro che si legge d'un fiato, con uno stile cinematografico, battute svelte e tanta azione. Impossibile non partecipare, per un lettore, ancora di più se coetaneo della protagonista: ecco perché Il confine è un'ottima lettura per l'estate anche per i giovani lettori, che alla fine del romanzo sentiranno ancora di più il bisogno di agire perché anche il nostro futuro non assomigli a quello di Mhairi.
GMGhioni
Un ringraziamento speciale all'autrice, di grande disponibilità e simpatia, e al team di DeA Planeta che ha organizzato il tutto.
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