Piano B.
Come trasformare le difficoltà in opportunità e le sconfitte in successi
di Gianluca Bavagnoli e Lucia Emilia Stipari
illustrazioni di Duncan Connell
Come trasformare le difficoltà in opportunità e le sconfitte in successi
di Gianluca Bavagnoli e Lucia Emilia Stipari
illustrazioni di Duncan Connell
Centauria, 2019
pp. 123
€ 17,90
Non si è certo perso d’animo il pesciolino rosso che sorride al suo avvenire dalla copertina di Piano B, il libro scritto a quattro mani da Gianluca Bavagnoli e Lucia Emilia Stipari e appena pubblicato da Centauria. Ritrovatosi letteralmente fuor d’acqua, ha pensato di sfruttare ben altrimenti il movimento delle sue pinne: dal momento che non può più usarle per nuotare, vorrà dire che volerà. E non solo l’atmosfera non sarà nemica delle sue branchie, ma lo spauracchio dell’asfissia sarà rivoltato nel suo esatto contrario, nella fattispecie di un palloncino amico, gonfiato all’elio, galleggiante nell’etere e per questo molto utile per agevolare gli spostamenti in una dimensione nuova, tutta aerea e terrestre. Al vecchio acquario che gli sembrava il migliore dei mondi possibili non sarà concesso nemmeno il privilegio della nostalgia: l’ex creatura del mare (o della sua sineddoche sottovetro) ha scoperto Come trasformare le difficoltà in opportunità e le sconfitte in successi. E, come ci ricordano gli autori del libro, è anche in ottima e illustre compagnia.
Incredibile ma vero: molte delle personalità eccellenti, destinate a distinguersi e a diventare punti di riferimento nei rispettivi campi d’elezione e a venire tutt’oggi celebrate attraverso tutti i media disponibili, non furono baciate da una precoce buona sorte. Al contrario, i primi tentativi di emersione furono tra i più fallimentari, delusioni così cocenti da correre il rischio di un’insensibilità futura come scotto pagato all’ustione dell’esordio. Epperò: che vita sarebbe stata senza la concessione di una seconda chance, o meglio ancora di un vero e proprio cambiamento di prospettiva? Non sempre così radicale, si badi: a volte è bastato soffiare da una differente angolazione sul fuoco sacro che da sempre alimentava un pensiero, un’intuizione, un desiderio, un’azione. E poi, nella confortevole certezza del suo calore, darsi da fare: l’ostacolo è diventato trampolino di lancio, la caduta occasione per il salto, la frustrazione ragione di rivincita e di riscatto. Così per Michael Jordan come per Oprah Winfrey, per Lady Gaga come per Steven Spielberg, per Ludwig Van Beethoven come per Simon Biles.
Lungi da ridursi a una piatta elencazione di casi motivazionali, Piano B si avvale di una struttura composita e dinamica, sia per i contenuti dei medaglioni biografici e la loro distribuzione all’interno di un discorso di fondo coerente e coeso, sia per le scelte formali e stilistiche delle pagine a essi dedicate. La grande griglia concettuale e motivazionale, difatti, è esplicita nella suddivisione in quattro macro categorie, corrispondenti a un’esortazione di cui fare di volta in volta tesoro: PENSA (Impara le regole del gioco e Prova ancora); CREDI (Abbi fiducia in te stesso e Non credere a chi non crede in te); SOGNA (Usa la tua fantasia e Segui le tue aspirazioni); OSA (Non arrenderti e Supera i tuoi limiti). I singoli profili, a loro volta, vengono valorizzati attraverso una prosa dallo stile diretto e accorto, che non manca di fare ricorso a grassetti e sottolineature e che, al corpo centrale del racconto in terza persona, accosta lateralmente brevi citazioni dalla viva voce dei protagonisti. Una nota a parte, ancora, la meritano le belle illustrazioni di Duncan Connell, poste in apertura di profilo e a tutta pagina, sempre perfette per sintesi e carica espressiva: da Stephen King, sospeso da una mano gigante sull’orlo di un abisso popolato dai mostri che faranno la sua fortuna, a J. K. Rowling, assorta nella scrittura notturna della saga di Harry Potter mentre sulla luna piena si staglia una saetta in tutto simile a quella che segnerà la fronte del maghetto più amato della letteratura.
Neanche a dirlo, Piano B è il libro perfetto da procurarsi se si sta attraversando un periodo particolarmente negativo, di blocco e di invano avvitamento attorno ai propri problemi. Di più: è il volume ideale anche e soprattutto se ci si sente così abulici e falliti da trovare scoraggiante il solo pensiero di sfogliare qualche pagina appositamente motivazionale. Agile, veloce, incalzante, il lavoro di Bavagnoli e Stipari smuove con naturalezza del gesto le acque limacciose del torpore, e invita a uscire da certe paludi in cui si sta a galla per pura e semplice abitudine. Per la sua impostazione e per l’accento posto sull’esemplarità dei casi in esame, esso ricorda da vicino un’altra (e recente) uscita Centauria, ovvero Che sfiga!, lavoro di Micol Beltramini (illustrato da Giancarlo Ascari) dedicato a personaggi che furono very important ma anche very unlucky. E come in quel caso le ultime pagine erano lasciate libere, di modo che il fruitore le dedicasse a un ipotetico Sfigato N. 51 (magari, e scaramanticamente, a se stesso!), anche stavolta l’epilogo è pronto a farsi autografo: l’auspicio è che chi legge possa infine sentirsi ispirato e fiducioso verso una nuova prospettiva esistenziale, e che con sollievo si diletti a buttare giù le prime ipotesi di rinascita e di rivoluzione.
Cecilia Mariani
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