di Marco Ghizzoni
Tea, 20 giugno 2019
pp. 320
€ 14 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)
Con Gli accordi di Stradivari Marco Ghizzoni ci riporta nella sua Cremona per un nuovo caso da risolvere, che coinvolge un'altra delle istituzioni più famose della città: il museo del violino, dove uno straordinario Stradivari è scomparso. Bisogna dirla tutta, però: il violino, tirato fuori dalla teca per essere suonato a teatro, non è mai stato rimesso a posto, perché il custode del museo ha pensato bene di schiacciare un pisolino anziché correre a sistemare lo strumento! D'altra parte, sono in pochi a riconoscere lo Stradivari e a capirne il valore incommensurabile, o almeno a riconoscere il suo valore artistico, la straordinarietà del suono, croce e delizia di ogni liutaio successivo, che ha provato a replicare il capolavoro, senza mai riuscirvi. Lo sa bene anche il giovane Peter van Basten, che ha deciso di lasciare la sua Olanda per trasferirsi a Cremona e tentare di migliorare la sua abilità da liutaio. Del suo arrivo si sono accorti in tanti: un collega geloso, ma anche il commissario Valentina Raffa, attratta dall'avvenenza di Peter e da un po' di tempo a corto di corteggiatori (anche perché non si accorge dei sentimenti del suo sottoposto, Tranquillo, che resta - nomen omen - fedele e a lei subordinato).
Ma l'appuntamento tanto sognato dal commissario Raffa prende purtroppo una cattiva strada: Peter ha infatti in mente il violino che ha sottratto temporaneamente dal museo per poterlo studiare da vicino, il violino che, nella foga, ha creduto uno Stradivari e invece... Invece si era sbagliato!
Il liutaio non è l'unico ad avere mire sullo Stradivari: c'è chi pensa addirittura di spingersi molto più in là nel campo dell'illegalità e di rivendere lo strumento sul mercato nero, per ripagare certi debiti contratti per leggerezza... Come fare a sistemare gli accordi di Stradivari?
La trama del giallo di Ghizzoni si intrica con piacevolezza, i nomi sfilano davanti mentre Raffa cerca di fare chiarezza e di tenere i sentimenti da parte, ma una donna ferita e rifiutata sa essere estremamente vendicativa. Non pensiate però che il romanzo viri verso toni cupi, anzi! La vicenda è sempre divertente e divertita, non ci sono omicidi ma truffe, e presto i lettori capiscono che definire "ladro" non è così semplice: l'intrigo si fa notevole, mentre i colpi di scena, le agnizioni, i paradossi grotteschi e gli imprevisti della vita quotidiana, anche molto concreti, ci fanno sentire la storia vicina.
D'altra parte i personaggi di Ghizzoni, anche in questo romanzo, sono vittime dei loro vizi e delle loro debolezze: è proprio qui, nel loro cedere ai desideri anche più puerili, che i "cattivi" non sembrano neanche tali e i "buoni" hanno invece qualche difettuccio che li rende immensamente umani. I lettori di Andrea Vitali sono avvezzi a questa sorta di giallo umoristico, che non affonda mai nella gravità del male; piuttosto lo sbeffeggia, sottolineando come anche il male possa essere comico. E così gli accordi di Stradivari suonano illegalità da tutti i pori della tanto amata cassa armonica, e non è detto che la giustizia venga perseguita a tutti i costi...
GMGhioni