Una gabbia dorata
di Camilla Läckberg
Marsilio, 2019
pp. 410
€ 19,90 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)
I gialli di Camilla Läckberg hanno da tempo conquistato anche i lettori italiani, appassionati del genere crime, e con 23 milioni di copie vendute nel mondo, per i dieci libri della saga precedente, la scrittrice svedese è una delle più lette tra gli autori del genere. Abbandonando per il momento la saga ambientata a Fjallbacka, ecco che la scrittrice ci porta nella vita di una donna, Faye, in apparenza forte e appagata, con una vita invidiabile, un marito ricco e potente, che la ama, una carriera a cui ha rinunciato per amore e una figlia Julienne. A un certo punto però, dietro l'apparente perfezione di questa vita, cominceranno a spuntare delle crepe. Faye è cambiata moltissimo, ha ceduto molto del suo carattere in cambio di una nuova sé sottomessa, insicura, incapace di accettare la verità sui nuovi rapporti di forza che il marito ha stipulato, lasciandola fuori, arrivando persino a sostituirla con una donna che somiglia molto a quella che lei stessa era, un tempo. Da questo momento sarà evidente tutta la sua debolezza di quello che ha costruito e a Faye non resterà che prendere in mano la propria vita, con delle scelte non facili che la porteranno fuori dalla sua gabbia dorata.
Passarono le settimane, avvolte in una nebbia immobile. Ogni sera Faye prendeva in prestito la macchina di Chris, andava a Lidingö e si fermava a una certa distanza dalla sontuosa villa. Attraverso le finestre panoramiche riusciva a osservare la vita dall’esterno, come in un film, con la differenza che non era più lei a recitare la parte principale (p. 200)
In questo libro il personaggio si sdoppia, il passaggio è ben simboleggiato dal racconto in prima e terza persona, tra il passato e il presente della protagonista. Il destino della giovane Faye sembra segnato fin dall’infanzia (l’autrice ha comunque legato le origini del suo nuovo personaggio a Fjallbacka), la sua voglia di rivalsa però l'ha portata a frequentare, con le proprie forze, un’università prestigiosa, a conoscere Jack, un ragazzo con cui costruire il proprio sogno, a essere una nuova donna, molto diversa da quella che si è lasciata alle spalle; noi la incontriamo ormai in questa nuova vita, e quando, in un balzo temporale, il passato si congiungerà al presente, è ormai tardi, la nuova Faye va in frantumi, scoprendo il tradimento del marito.
Allora la sua vita prenderà una nuova piega, Faye dovrà riprendersi quello che ha costruito, a fronte di una società di uomini che sfruttano le idee delle donne e poi le mettono da parte, che non permettono loro di ambire al successo pieno, perché le relegano al rango di mogli in ombra e madri, annullando la loro capacità di giudizio e di ambizione.
Sul viso di Jack passò un'ombra. Faye vide il proprio riflesso nella finestra. Una figura patetica in tubino nero D&G, tacchi alti e speranze ancora più vertiginose. Si era dimenticato che quella sera dovevano uscire insieme. (p. 87)
Quando il finto mondo crollerà, ecco che verrà fuori la consapevolezza della giovane Faye, la sua rabbia, la sua voglia di rivalsa, accompagnata alle grandi capacità imprenditoriali, porterà avanti un progetto vincente, e per farlo chiamerà in causa altre donne, nuove alleate, con cui far nascere una sorta di ideale sorellanza, perché nessuna può vincere da sola.
Ristabilire la giustizia. A spingerla non era più un odio solo suo, ma anche quello di mille e mille voci di donne. Era stata capace di risvegliare qualcosa rimasto sopito per troppo tempo. La loro rabbia era la sua e la sua rabbia era la loro. (p. 278)
È proprio nel messaggio di unione e solidarietà che troviamo la novità del libro, perché l’autrice è intimamente convinta che le donne possano e debbano fare appello alla propria forza, invece di combattersi tra loro, come ha del resto chiarito anche nella sua recente presentazione al Salone del libro (qui il link: Incontro con Camilla Läckberg al Salone del libro).
Il linguaggio è più intimo e più spinto, la vena erotica che pervade il libro serve a restituire veridicità alla protagonista, la colloca nell’immaginario delle donne comuni, senza nessuna distanza tra il piano materiale e quello intimo, con dei pensieri che accomunano i due sessi. Il messaggio dell’autrice vuole sfatare anche questo falso mito, che uomini e donne abbiano concezioni diverse del sesso e della loro capacità di piacere.
Il finale è degno della regina del giallo nordico, con un colpo di scena che rimette in pari i conti del presente con quelli del passato, Faye diventa un'eroina femminile a tutti gli effetti, una donna che difende e si difende dagli attacchi della vita, dagli uomini che non sanno amare, da coloro che fuggono da se stesse e dimenticano che l'unico modo per sopravvivere è esaltare quello che siamo e immergerci dentro la nostra forza.
Samantha Viva
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