effe, Periodico di Altre Narratività - numero dieci
AA.VV.
pp. 96
€ 10
Da molti anni (quasi) tutte le case editrici italiane partecipano alla corsa per arrivare prime nella scoperta dell’esordiente di talento e, ovviamente, di successo. Dopo i casi degli inizi del Duemila di Paolo Giordano, Roberto Saviano et similia, il mercato editoriale ha trasformato la vocazione di scoperta nell’unica e sola modalità di sostentamento e crescita della propria economia. Non è questa la sede per discutere di come questo abbia viziato e fatto marcire dall’interno il mondo letterario italiano, oggi in uno dei suoi momenti di maggior crisi: quante case editrici indipendenti si affacciano ai lettori per la prima volta nel 2019? Rapportato agli anni d’oro della piccola e media editoria italiana che vide, tra gli altri, la nascita di Fazi, minimum fax e Fandango, il numero dei nuovi editori oggi sembra ridicolo.
Eppure si continua a scrivere, grazie al cielo mi permetto di dire, e dietro al loro schermo o davanti al loro foglio bianco numerosi autori si impegnano per far sapere agli addetti ai lavori che anche loro hanno qualcosa da dire. E in un modo che gli è assolutamente peculiare. In una giungla di colossi editoriali che fagocitano qualunque penna sembra possedere le carte in regola per diventare il tanto agognato esordiente, c’è ancora una fucina artistica che compie il lavoro editoriale così come andrebbe fatto, senza dietrologie economiche o piani di marketing per contrastare l’onda degli youtuber. Le riviste letterarie, infatti, hanno mantenuto il fermo proposito di pubblicare testi di qualità e per farlo decidono di investire tempo ed energie nel rapporto con l’autore, nelle discussioni di editing, nella cura redazionale dei testi, nella promozione nei luoghi che contano. E lo fanno con una forma narrativa che in Italia porta con sé la lettera scarlatta dell’insuccesso: il racconto.
Ma poiché solo con il bello si può riuscire ad aprire la propria mente e spaziare verso nuovi orizzonti di conoscenza, oggi vi vorrei parlare di un esempio emblematico di queste fucine in grado di sfornare qualità, perché nella sua ricorrenza particolare può diventare l’occasione per conoscere anche tutte le altre riviste cha animano il mondo letterario italiano. Sto parlando di effe – Periodico di Altre Narratività, che in occasione del suo decimo numero propone una speciale antologia di autori talentuosi ancora inediti in collaborazione con Cadillac, CrapulaClub, Colla, L’inquieto, retabloid, Verde, ’tina. Per chi ancora non lo conoscesse, effe – Periodico di Altre Narratività è un’antologia periodica di narrativa inedita, illustrata da giovani artisti della scena contemporanea e ideata da Flanerí in collaborazione con lo studio editoriale 42Linee. Nasce nel 2012 con l’intento di scandagliare il panorama narrativo italiano e offrire una «zona franca» in cui gli autori esordienti siano sostenuti da scrittori già affermati e dove i migliori racconti inediti possano trovare pubblicazione.
Se consideriamo che effe ha una tiratura limitata e viene distribuito in maniera diretta nelle librerie indipendenti, possiamo scoprire di più sull’ideale alla base della sua pubblicazione. Quello cioè di presentare al pubblico di lettori l’istantanea di un momento storico-letterario (ecco perché la redazione non ristampa i numeri) e di farlo attraverso i librai, in quel rapporto virtuoso tra materia prima e commercio grazie al quale chi vende il prodotto deve prima credere in lui, affezionarcisi e poi proporlo ai suoi clienti. Così come è sempre stata la relazione tra casa editrice – libraio – lettore e così come ci piacerebbe che tornasse a essere nonostante gli store online.
Con il suo decimo numero effe, per la prima volta nel panorama letterario italiano, ha riunito otto tra le più interessanti riviste indipendenti, ciascuna portatrice del racconto di un esordiente di qualità, da affiancare, come di consueto, alle illustrazioni di giovani creativi della scena internazionale. Di seguito l’elenco completo, che allego perché ritengo sia giusto segnalare l’attività di quanti hanno partecipato alla realizzazione di questo speciale numero:
- Un giorno bianco di Giuseppe Del Core (ill. di Martoz | racconto selezionato da effe)
- Dal lato giusto di Natan Mondin (ill. di Giulia Pex | racconto selezionato da ’tina)
- Un critico di Tore Garau (ill. di Dario Sostegni | racconto selezionato da Colla)
- Atti segreti degli apostoli di Alessio Mosca (ill. di Giulia Tassi | racconto selezionato da CrapulaClub)
- Le navi partire di Elisa Leoni (ill. di Chiara Spallotta | racconto selezionato da retabloid)
- La parte mancante di Barbara Bedin (ill. di Kalina Muhova | racconto selezionato da Cadillac)
- Tutta colpa del meteo di Michele Ruol (ill. di Bernardo Anichini | racconto selezionato da L’inquieto)
- Peter è caduto di Olga Paltrinieri (ill. di Davide Bart Salvemini | racconto selezionato da Verde)
Grazie a questa uscita, effe permette a neofiti e appassionati di leggere racconti di qualità e soddisfacenti e al tempo stesso di ricevere un assaggio di quello che ogni rivista vuole comunicare con la sua linea editoriale. C’è il singolo ma anche l’insieme in questo numero, dato che il taglio di ogni testo è inconfondibilmente influenzato dalla poetica di ciascun periodico, ma tutti i racconti danzano in un dialogo reciproco che traccia solchi indelebili nella mente e nel ricordo di ogni lettore.
Dopo aver letto l’editoriale di apertura di Marco Drago (scrittore e fondatore della storica rivista Maltese Narrazioni), aver trascorso un paio di ore a un pranzo di nozze, affrontato un licenziamento, aver avuto a che fare con il significato della parola “papà”, enucleato il dolore di una perdita o la frustrazione di fronte alla demenza (per citare e non svelare alcuni dei temi delle storie scelte per il volume) si verrà iniziati alla potenza letteraria del racconto, a quella forma artistica cioè che condensa il necessario e in cui nessuna parola è sprecata. Inoltre si avrà voglia di scoprire cosa avranno in mente per il futuro le riviste protagoniste. E forse, già solo con questo auspicio, la mente sarà, sì, riuscita a viaggiare verso nuovi mondi letterari.
Dopo aver letto l’editoriale di apertura di Marco Drago (scrittore e fondatore della storica rivista Maltese Narrazioni), aver trascorso un paio di ore a un pranzo di nozze, affrontato un licenziamento, aver avuto a che fare con il significato della parola “papà”, enucleato il dolore di una perdita o la frustrazione di fronte alla demenza (per citare e non svelare alcuni dei temi delle storie scelte per il volume) si verrà iniziati alla potenza letteraria del racconto, a quella forma artistica cioè che condensa il necessario e in cui nessuna parola è sprecata. Inoltre si avrà voglia di scoprire cosa avranno in mente per il futuro le riviste protagoniste. E forse, già solo con questo auspicio, la mente sarà, sì, riuscita a viaggiare verso nuovi mondi letterari.
Federica Privitera
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