La botanica delle bugie
di Elisa Casseri
Fandango libri, 2019
pp. 301
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Elisa Casseri torna in libreria con La botanica delle bugie a cinque anni dall’esordio con Teoria idraulica delle famiglie (Elliot) e a quattro dalla vittoria del premio Riccione per il Teatro con L’orizzonte degli eventi. La giovane scrittrice del Basso Lazio rappresenta senza dubbio una tra le migliori promesse della sua generazione e lo dimostra con un libro che racconta, con uno stile tra il diario, il flusso di coscienza, il trattato scientifico e la narrativa letteraria, la sua teoria alla base dei rapporti umani. Che siano legami d’amicizia, d’amore o interni a una famiglia, secondo la Casseri esiste un processo botanico che accumuna le persone alle piante. La germinazione, la fioritura, la maturazione dei frutti e la senescenza riguardano tanto un albero di limoni quanto i fili che intrecciamo con quelli di cui decidiamo di circondarci.
Nicla, Caterina, Quirino e Giorgio hanno tutti, in maniera diversa, paura di quello che la vita gli riserverà e dei sogni e dei desideri che dovrebbero muovere i loro gesti, ma che invece li inchiodano senza permettergli di responsabilizzarsi e crescere. Da parte loro, cercano di nascondere le insicurezze accumulando bugie su bugie, sin dai banchi di scuola dove i quattro hanno unito per la prima volta i fili dei loro destini.
Nicla è una bambina taciturna, sempre scura in volto, che ama rifugiarsi sotto il suo albero preferito nel bosco vicino alla casa in campagna in cui vive. Sono proprio le sue origini a renderla diversa da tutti gli altri: lei lo sa che nessuno in classe ha mai visto sgozzare un pollo o si è munto da solo il latte per la colazione. Ecco perché a scuola passa la ricreazione sempre da sola, finché un giorno le si avvicinano Caterina e Quirino e le parlano come se fossero amici da sempre. Nicla è subito attratta da Caterina, ai suoi occhi così diversa e navigata; ma è anche affascinata da Quirino, il suo amico intelligentissimo che conosce parole difficilissime, il ragazzo che le regala ritagli della tavola periodica con gli elementi che formano il suo nome: il Nichel e il Cloro. L’amore che prova per lui la disorienta e per questo scappa, non riuscendo a essere sincera nemmeno con la sua migliore amica. In una di queste ennesime fughe, Quirino cade da un trattore. La ragazzina è disperata, immaginando il peggio. Lui invece sopravvive e dall’incidente esce fuori vittorioso e rafforzato. Acquisirà a tal punto fiducia in sé da dimenticare quello che lo lega a Nicla. Tanto che, adulti e in marcia su strade della vita diverse, il loro legame si rompe, infarcendosi di bugie nuove e più dense. Quirino decide di sposare Caterina, Nicla per ripicca si mette con Giorgio e nessuno dei quattro è veramente felice.
Poi, improvvisa come il boato dopo una detonazione, la verità:
Nicla, Caterina, Quirino e Giorgio si trovano nudi uno di fronte all’altro, privati dalla corteccia di menzogne che strato dopo strato avevano fatto crescere su di loro. Dovranno fare i conti, finalmente, con il coraggio di vivere i loro desideri. E di realizzarli, se possibile.
La botanica delle bugie di Elisa Casseri è quel tipo di romanzo che narra la verità ineluttabile di cosa significa attraversare le fasi della vita, uguali per tutti ma per tutti, al tempo stesso, diverse, e che fa capire quale sia la differenza tra scrivere e scrivere belle storie. La forza della collaboratrice di Nuovi Argomenti è infatti la sua scrittura, dirompente ma non per questo esagerata, priva di emorragie lessicali o descrittive, precisa e puntuale eppure sempre sorprendente. L'autrice imposta le diverse voci dei protagonisti con scelte diegetiche innovative, ma per questo riconoscibili e ogni parola pronunciata o usata non è mai fuori posto. Sarà che di formazione la Casseri è un ingegnere meccanico, ma ne La botanica delle bugie c’è un'economia narrativa talmente godibile da accompagnare, in perfetta sintonia, la metafora che dà linfa (letteralmente) alla storia. Il mondo della botanica viene infatti tenuto in piedi per tutto il romanzo, in maniera coerente, senza mai affaticare. Ulteriore valore è la capacità di delineare le figure femminili, la loro psicologia, tutte le loro debolezze: Casseri ha un dono per raccontare l’amore e l’odio estremi e irrazionali dell’amicizia tra due donne.
Federica Privitera
Nicla è una bambina taciturna, sempre scura in volto, che ama rifugiarsi sotto il suo albero preferito nel bosco vicino alla casa in campagna in cui vive. Sono proprio le sue origini a renderla diversa da tutti gli altri: lei lo sa che nessuno in classe ha mai visto sgozzare un pollo o si è munto da solo il latte per la colazione. Ecco perché a scuola passa la ricreazione sempre da sola, finché un giorno le si avvicinano Caterina e Quirino e le parlano come se fossero amici da sempre. Nicla è subito attratta da Caterina, ai suoi occhi così diversa e navigata; ma è anche affascinata da Quirino, il suo amico intelligentissimo che conosce parole difficilissime, il ragazzo che le regala ritagli della tavola periodica con gli elementi che formano il suo nome: il Nichel e il Cloro. L’amore che prova per lui la disorienta e per questo scappa, non riuscendo a essere sincera nemmeno con la sua migliore amica. In una di queste ennesime fughe, Quirino cade da un trattore. La ragazzina è disperata, immaginando il peggio. Lui invece sopravvive e dall’incidente esce fuori vittorioso e rafforzato. Acquisirà a tal punto fiducia in sé da dimenticare quello che lo lega a Nicla. Tanto che, adulti e in marcia su strade della vita diverse, il loro legame si rompe, infarcendosi di bugie nuove e più dense. Quirino decide di sposare Caterina, Nicla per ripicca si mette con Giorgio e nessuno dei quattro è veramente felice.
Poi, improvvisa come il boato dopo una detonazione, la verità:
Ci hanno distrutto di più vent’anni di bugie o cinque minuti di verità?
La botanica delle bugie di Elisa Casseri è quel tipo di romanzo che narra la verità ineluttabile di cosa significa attraversare le fasi della vita, uguali per tutti ma per tutti, al tempo stesso, diverse, e che fa capire quale sia la differenza tra scrivere e scrivere belle storie. La forza della collaboratrice di Nuovi Argomenti è infatti la sua scrittura, dirompente ma non per questo esagerata, priva di emorragie lessicali o descrittive, precisa e puntuale eppure sempre sorprendente. L'autrice imposta le diverse voci dei protagonisti con scelte diegetiche innovative, ma per questo riconoscibili e ogni parola pronunciata o usata non è mai fuori posto. Sarà che di formazione la Casseri è un ingegnere meccanico, ma ne La botanica delle bugie c’è un'economia narrativa talmente godibile da accompagnare, in perfetta sintonia, la metafora che dà linfa (letteralmente) alla storia. Il mondo della botanica viene infatti tenuto in piedi per tutto il romanzo, in maniera coerente, senza mai affaticare. Ulteriore valore è la capacità di delineare le figure femminili, la loro psicologia, tutte le loro debolezze: Casseri ha un dono per raccontare l’amore e l’odio estremi e irrazionali dell’amicizia tra due donne.
Federica Privitera