La Roma di Pasolini, Dizionario urbano
di Dario Pontuale
Introduzione di Simona Zecchi
Nuova Delphi, 2017
pp. 320
€ 15,00 (cartaceo)
di Dario Pontuale
Introduzione di Simona Zecchi
Nuova Delphi, 2017
pp. 320
€ 15,00 (cartaceo)
Arrivammo a Roma,
aiutati da un mio dolce zio,
che mi ha dato un po’ del suo sangue:
io vivevo come può vivere un condannato a morte
sempre con quel pensiero come una cosa addosso,
– disonore, disoccupazione, miseria.
Mia madre si ridusse per qualche tempo a fare la serva.
E io non guarirò mai più di questo male.
aiutati da un mio dolce zio,
che mi ha dato un po’ del suo sangue:
io vivevo come può vivere un condannato a morte
sempre con quel pensiero come una cosa addosso,
– disonore, disoccupazione, miseria.
Mia madre si ridusse per qualche tempo a fare la serva.
E io non guarirò mai più di questo male.
La vita di Pasolini si
divide in due grandi blocchi esistenziali. La prima comprende l’infanzia e la prima
giovinezza vissute a Casarsa. La seconda prende il via attorno al 1950, anno
che determina il trasferimento di Pasolini nella città eterna. Roma rappresenta
per l’autore il cambiamento più rappresentativo, quello che caratterizzerà maggiormente
una giovinezza volutamente vissuta a contatto con le periferie, con i
sottoborghi, con i luoghi più inusuali. A Roma Pasolini conoscerà scrittori allacciando e intensificando rapporti anche con altre
persone determinati nella sua vita affettiva.
La biografia ci riporta un primo
periodo romano difficile: ambizioso e consapevole
del proprio valore, l’autore
“avverte la città immensa che si distende intorno a lui, ma non ne è angosciato, bensì consolato come da un senso di protezione. Si avvolge dei suoi rumori: vi apprende segreti di vita e di stile, il «suono stordente della realtà». Naufraga nel «gran corpo di Roma». È un’immersione multisensoriale nella realtà romana. Soprattutto gli odori lo colpiscono: di asfalti, pattume, pietre, erba, pisciatoi, carbone, stracci, gas, terra lurida, tabacco, cotiche, vomito, fango, immondizia, morte e vita mescolate”.
Il Dizionario urbano, curato da Dario
Pontuale, si presenta come un ricco manuale che permette al lettore diverse
chiavi di esplorazione della Roma “appartenuta e vissuta” dal grande poeta in
quegli anni. Di Pasolini si conoscono molto le opere, l’attività
cinematografica e la sua straordinaria attività di critico letterario. Ma la
grande rete di amicizie, di frequentazioni letterarie, di approcci con gli
intellettuali d’avanguardia, con gli uomini politici del tempo sono state e
sono tuttora oggetto di discussione aperta tra i sostenitori e i detrattori di
Pasolini.
Pasolini fa
discutere. Tuttora.
Sommo filologo o intellettuale incompreso?
Provocatore inguaribile o semplicemente autore
controverso?
Questo
prezioso manuale rivela immagini
conosciute e inconsuete dell’esperienza romana di Pier Paolo Pasolini. Una Roma
rivisitata nei suoi aspetti culturali, sociali, geografici, storici e intellettuali;
il libro, infatti, si presenta come una specie di breve corso sulla geografia
umana del rapporto intrinseco tra
Pasolini e Roma. Il mondo romano che accoglie Pasolini è profondamente
differente dalle sue precedenti esperienze: gli ambienti mutano, si modificano,
la cultura è fortemente influenzata, le strutture e i sistemi politici non
piacciono a Pasolini, le trasformazioni spaziali, temporali lo devastano a
tratti. È una geografia urbana con al
centro il ruolo svolto dallo scenario fisico nell’evoluzione della città. Un
altro nesso è costituito dalla prospettiva spaziale con cui lo stesso Pasolini
guarda alla configurazione di quello che lui considera il “sottomondo”.
Di semplice consultazione alfabetica, il lettore può apprezzare i luoghi simbolo dell’esperienza romana del Pasolini scrittore, attore, ma soprattutto dell’intellettuale inquieto: le amatissime borgate, Campo de’ Fiori, il carcere, le vie, il cimitero, i cinema, le piazze, l’Eur, i municipi, i grattacieli, i mercati, gli ospedali, i parchi, i ponti, i ristoranti, le tante osterie e caffè frequentati.. E poi ancora altri luoghi simbolo della tormentata vita pasoliniana: Il Tevere, la via Appia, Villa Borghese, i posti enunciati nelle sue opere e le ambientazioni per i suoi film più celebri – da Accattone a Mamma Roma a Salò – Interessanti sono soprattutto i legami forti con gli scrittori più amati dall’autore: Attilio Bertolucci, Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Giorgio Caproni, Carlo Emilio Gadda, Dacia Maraini, Elsa Morante, Sandro Penna ed Enzo Siciliano.
Il titolo Dizionario urbano rinvia alla città di vita e alla comunità cittadina di
riferimento nonché ai rapporti umani e
sociali intrattenuti da Pasolini dal 1950 fino alla sua tragica scomparsa. Un
legame destinato a influenzare notevolmente la sua formazione e la produzione
letteraria assieme all’attività cinematografica, saggistica e culturale. Un autore raccontato con dovizia di
dettagli significativi abbracciando (in modo alfabetico) tutti i campi che compongono la geografia
urbana di Roma, privilegiando la dicotomia tra poesia, cinema e letteratura,
tra diseguaglianza e cambiamento, tra contesti sociali e relazioni private.
Mariangela Lando