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#CritiCOMICS - Lei è Mercedes: e voi? La storia di un'anti-eroina fuoriclasse nell'ultima graphic novel di Daniel Cuello

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Mercedes
di Daniel Cuello
Bao Publishing, 2019

pp. 224
€ 21,00 (cartaceo)
€ 8,00 (ebook)


Ha evidentemente superato gli anta, è massiccia, pettoruta, magistra elegantiarum nel suo iconico tailleur manageriale color smeraldo, tinta di cui proverbialmente si veste “chi di sua beltà si fida”. Ha una corte minima di collaboratori fidatissimi e si preoccupa che il volume della sua criniera fulva sia sempre strepitosamente esagerato: Irma, la sua assistente e parrucchiera personale, la chiama vezzosamente “Rubino”, e grazie a quella cotonatura ha vinto per ben tre anni il premio “Chioma d’Oro”. Il suo nome è Mercedes, ed è, né più né meno, la donna più ricca, importante e potente del mondo. Come un Atlante – un Atlante un po’ più tarchiato, ingioiellato e in bilico su alti tacchi en pendant – porta sopra le robuste spalle il peso di una serie interminabile di manipolazioni, ricatti, corruzioni e crimini, soprattutto a svantaggio del patrimonio ambientale. Per anni ha dettato l’agenda di politici ed ecclesiastici, al punto che persino il Papa in carica, tutt’altro che uno stinco di santo, è suo compare di malefatte e marachelle (Papy e Mercy i loro appellativi confidenziali). Ultimamente, però, qualcosa si è incrinato, sia nel suo castello di cristallo che nel suo sguardo vitreo: sembra incredibile che una simile sorte stia toccando proprio a lei, che sembrava fatta di materia antiproiettile e che con una sola occhiata è stata capace di sbriciolare capi di stato e alte cariche appartenenti a ogni consorteria. Eppure le cose stanno così: all’improvviso una goccia ha fatto traboccare il vaso di un pianeta ridotto alla siccità a causa delle sue stesse manovre, e lei, cinta in abiti costosi che sembrano concentrare tutto il verde ancora immaginabile, si ritrova ricercata in ogni angolo del globo. Che fare? Consegnarsi e affrontare un arresto e un processo? Affidarsi ai migliori avvocati? Corrompere (come al solito) nemici e avversari? No: Mercedes non farà niente di tutto ciò. Dopo un clamoroso forfait alla conferenza stampa che tutti attendono come l’ora della verità, farà le valige (dodici per l’esattezza) e, molto semplicemente, prenderà la via della fuga. Sicura di avere ragione, o perlomeno con questa illusoria certezza a sostenerne il viaggio verso una nuova libertà.

Che tipa, la Mercedes di Daniel Cuello, primadonna assoluta dell’ultima graphic novel del fumettista argentino appena pubblicata da Bao. Un’anti-eroina in piena regola, che conferma e allo stesso tempo smentisce il detto latino nomen, omen: perché non c’è dubbio che si tratti di una fuoriclasse – come da immediati riferimenti a una nota casa automobilistica – eppure la sua condotta non si può certo giudicare conforme ai precetti cristiano-cattolici di “pietà”, “favore” e “compassione”. In realtà, per porre la cosa sul piano filologico, la ragione di un battesimo così altisonante risiederebbe in un omaggio alla cantante Mercedes Sosa, ma le questioni onomastiche, senza dubbio sfiziose, passano presto in secondo piano quando si realizza che, per aspetto e atteggiamento, il personaggio sta al perfetto crocevia tra una Grace Coddington un po’ appesantita – la mitica top model, stylist e collaboratrice di Anna Wintour – e una Sally Spectra in forma smagliante – la storica “cattiva” di Beautiful, a capo della casa di moda rivale della Forrester. Proprio così: poker face da passerella e cinismo d’impresa sono la quintessenza di questa donna di potere che per diventare la Evil Queen che tutti conoscono e temono ha dovuto lasciare sulla sua strada molti cadaveri eccellenti, addirittura quello di se stessa piccina. Che paura può farle, dunque, l’attacco frontale, posteriore, laterale e diagonale con cui l’Esercito degli Alberi sta cercando di accerchiarla per farla finalmente capitolare? Mercedes, coscienza linda o lercia che abbia, non ha nulla da temere più di se stessa e dei suoi traumi irrisolti. Quelli che forse, se li avesse elaborati a suo tempo, avrebbero evitato a lei e all’umanità intera decenni di dolore, devastazione e desolazione. Tempo da perdere in psicologia spicciola, ad ogni modo, non ce n’è, non fosse altro che come insegnano le buone sceneggiature dei migliori action movie (ok: anche i romanzi di formazione) le prove per fare i conti con se stessi, capire chi si è davvero e tastare se la pasta di cui si è fatti è dura o molla arrivano sempre quando le terga non stanno adagiate sul lettino dell’analista. Quindi a Mercedes non resta che chiamare a raccolta il suo cerchio magico di stipendiati, fare i bagagli e dare inizio a un viaggio in cui a poco a poco perderà persone, pezzi di sé, cose e certezze, ma ritroverà – manco a dirlo – la se stessa più remota, quella che si illudeva di avere capito come volgere a suo favore l’eterno conflitto tra “avere paura” e “fare paura”, che credeva di giocare con i pulcini e senza intenzione ne faceva strage.

Chi ha amato il Daniel Cuello di Indovina che Tiberio viene a cena?, Residenza Arcadia e Guardati dal Beluga magico ne riconoscerà in tutto e per tutto le caratteristiche autoriali a partire dagli aspetti più prettamente “retinici”: tratto espressionistico, griglia geometrica regolare e ordinata, atmosfere cinematografiche date dall’alternanza dinamica di dettagli e campi lungi/lunghissimi, inquadrature dall’alto e dal basso, variazioni talvolta impercettibili tra una vignetta e l’altra come per una resa al millisecondo di evidenze millimetriche. Chi invece non ha ancora avuto modo di apprezzarne il lavoro farà meglio ad approfittare della mediazione di un personaggio quale Mercedes: perché è vero che in primis sono gli autori a raccontarci le dramatis personae al centro delle loro storie, ma è altrettanto vero che opera dopo opera le presentazioni si svolgono benissimo anche al contrario.
In questa originale Regina Mundi trovano espressione molte delle predilezioni del fumettista – e del “personaggio-Daniel” – circa gli esseri umani a cui dare udienza: per età anagrafica, fisicità, idiosincrasie, misteri e tormenti. Rispetto ai precedenti protagonisti – che peraltro non mancano di fare improvvisamente “cucù!” tra le tavole, suscitando in chi li riconosce il desiderio di chiedere come gli vada la vita rispetto all’ultima volta – la Domina dal pelo fulvo non reagisce a un mondo bizzarramente distopico subendone l’ordinamento e le regole: perché è stata lei stessa ad averle determinate e perpetuate, è lei l’alfa e l’omega rosso-lava di un sistema animato da eminenze grigie. Massimamente contraddittoria nell’essere aguzzina e vittima di se stessa, Mercedes incarna la domanda delle domande, quella su chi siamo capaci di diventare per il solo desiderio di esistere. E le conseguenze, come la storia di questa controversa eroina ci dimostra, possono essere fatali anche su scala planetaria. Con tutta evidenza non esiste un modo per vivere senza colpe e sensi di colpa: i nostri sbagli ci accompagnano come set di valige – quelle di Mercedes sono griffatissime, of course – e dentro c’è tutto il nostro passato. Forse, chi più chi meno, possiamo imparare ad abbandonarne qualcuna lungo il viaggio: per sentirci più leggeri al prezzo di qualche rinuncia, e per trasformare quella che sembrerebbe una fuga vigliacca dalle nostre responsabilità nella ricerca di nuovi spazi e nuovi orizzonti in cui sentirci liberi dai nostri demoni.

Cecilia Mariani
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La prima volta che l'ha vista, alla nostra redattrice Cecilia Mariani Mercedes è sembrata lo sbalorditivo e irresistibile crossing over tra Grace Coddington (celebre modella, stylist e assistente di Anna Wintour) e Sally Spectra (la storica cattiva di "Beautiful", a capo della casa di moda antagonista della Forrester). Poi, leggendo in anteprima la storia che Daniel Cuello @daniel.cuello ha immaginato per lei (appena pubblicata da Bao @baopublishing), ha capito che nella sua intuizione c'era del buono: perché proprio una poker face degna delle passerelle più insidiose e un irredimibile cinismo d'impresa sono ciò che ne ha fatto la donna più potente e pericolosa e temuta al mondo. Una vera e propria leonessa - la sua assistente la chiama "Rubino" per via della criniera fiammante - a cui però le cose cominciano ad andare di male in peggio. Al punto da convocare il suo entourage, fare le valigie (dodici), andare incontro al proprio destino senza rinnegare (quasi) nulla, perdere un bel po' di certezze (ideali e materiali) e ritrovare (forse) se stessa. La recensione all'ultimo lavoro dell'autore di "Residenza Arcadia" e "Guardati dal Beluga magico" è on line adesso sul sito: colazione agrodolce in ideale compagnia di Mercedes, dunque, che peraltro mangia sempre sola e segue una dieta senza sale (mentre il croissant, come è ovvio, è idealmente condiviso con il "personaggio-Daniel")🔥🔥🔥#libro #book #instalibro #instabook #leggere #reading #igreads #bookstagram #bookworm #booklover #bookaddict #bookaholic #libridaleggere #librichepassione #libricheamo #bookbreakfast #criticaletteraria #recensione #review #recensire #recensireèmegliochecurare #danielcuello #mercedes #baopublishing #graphicnovel #bookbreakfast

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