Paradiso vista Inferno. Buon governo e tirannide nel Medioevo di Ambrogio Lorenzetti
di Chiara Frugoni
il Mulino, 26 settembre 2019
pp. 337
€ 38 (copertina rigida, carta patinata)
Avete mai avuto il piacere di sfogliare i libri di Chiara Frugoni dedicati alla storia guardata attraverso l'arte? Lo scorso anno ci eravamo occupati del bellissimo Uomini e animali nel Medioevo e ora è la volta di Paradiso vista inferno. Anche in questo caso, la nota storica ci consegna un lavoro accurato e piacevolissimo, reso ancor più d'impatto per via delle immagini in alta qualità, con zoom su dettagli, che ci permettono di ammirare da vicino gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nella Sala dei Nove del Palazzo pubblico di Siena.

Contando sulla permanenza delle immagini, Lorenzetti sfrutta la sua pittura per suscitare il consenso al governo dei Nove, in cui esponenti del ceto medio-alto si alternavano al potere, restando in carica solo due mesi. Questa turnazione, che funzionava già dal 1287, doveva promettere un diffuso benessere, ma - come analizza l'autrice - gli alti e bassi ci sono sempre stati, con momenti di crisi anche profonde, carestie e pratiche di usura, a cui si accompagnavano lotte interne ai casati e inutili paci.
L'incarico terrà occupato Lorenzetti tra il 1338 e il 1339, a pochi anni dalla sua morte e dall'arrivo nefasto della peste che avrebbe mietuto vittime in tutta Europa. In questi due anni di lavoro, proprio per via della turnazione, il pittore si vede passare davanti decine di esponenti del Governo dei Nove, che ammirano sopra le loro teste i 400 x 8 metri dell'opera in divenire.

All'interno degli affreschi è facile distinguere elementi realistici e mitologici. Da un lato, vediamo la bellezza delle costruzioni senesi, restaurate proprio in quel periodo con facciate di mattoni; non mancano preziose informazioni sulle occupazioni del tempo (si distinguono facilmente sarti, orefici, cambiavalute,...), usi e costumi, dalla moda agli strumenti di lavoro, fino al celebre gioco dei dadi. D'altro lato, però, abbondano elementi mitologici e allegorici: Giustizia, Concordia, Pax, Securitas, Prudentia, Magnanimitas sono solo alcune delle figure antropomorfe che trovano luogo negli affreschi e trionfano con i loro corpi classici.

Colmo di rimandi religiosi, l'Allegoria del Buon Governo è leggibile anche come un enorme depositario di usi e costumi, simboli da decifrare con pazienza, rimandi colti che, grazie a Chiara Frugoni, potremo sciogliere, anche se alcune interpretazioni sono solo ipotesi (e anche questo è il bello delle arti).
Oltre ai rimandi alle fonti di Lorenzetti, tra cui citiamo almeno Giotto, troviamo anche preziose attestazioni di stima e critiche che hanno reso l'Allegoria del Buono e del Cattivo Governo un'opera tra le più discusse della storia dell'arte. Alla fine di questo viaggio su carta, gestito con magistrale chiarezza e precisione da Chiara Frugoni, ci sentiamo arricchiti: non sono solo le nostre conoscenze di storia dell'arte e di storia tout-court ad averne giovato, ma la nostra stessa idea di bellezza. Lasciamoci pervadere dal fascino di un Medioevo artistico che ha ancora così tanto da raccontarci.
GMGhioni
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