Sissi. Imperatrice, ribelle, donna
di Giorgia Marras
Diabolo, 25 settembre 2019
pp. 241
€ 24 (cartaceo)
Costruzione del personaggio attraverso i dati storici, biografici e sociali, aggiungendovi un tocco di poeticità che non guasta. Grosso modo è questa la "ricetta" che Giorgia Marras ha seguito per realizzare lo splendido Sissi. Imperatrice, ribelle, donna edito da Diabolo. L'albo, che si presenta veramente molto bello anche dal punto di vista fisico e tattile, racconta, grosso modo, gli anni da imperatrice di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, passato alla storia come Sissi, consorte dell'Imperatore Asburgico Francesco Giuseppe. La sua vita, che oggi vediamo "immortalata" nello splendore della dimora del Palazzo di Schönbrunn poco fuori Vienna, non è stata affatto una vita dorata e senza preoccupazioni, una vita da regina, anzi da imperatrice ma un lungo e tortuoso, spesso anche molto doloroso, percorso di auto-affermazione personale, scardinamento dei giudizi precostituiti e lotta per la propria libertà.
Marras, attraverso un segno che è delicato e deciso al contempo, proprio come il volto e l'intera figura della stessa Sissi, ci racconta la vita della ragazza bavarese che, dalle montagne natie, viene trascinata, quasi a forza, nel bel mezzo dell'Europa, nel cuore di quella Vienna tentacolare, "testa" di un impero sterminato come quello asburgico. Qui Sissi, cresciuta in semplicità sì ma anche in grande libertà in una famiglia tutto sommato tradizionale, si trova a incontrare/scontrarsi con i rigidi precetti di corte. Non soltanto di etichetta si parla, e Marras è sempre attenta e abile nel farlo capire, ma proprio di "filosofia di vita". Infatti a Vienna non si possono prendere iniziative personali ma tutto è scandito secondo rigide regole e, soprattutto, visto che nella seconda metà del Diciannovesimo Secolo l'impero "scricchiola" in più punti, c'è anche un'ossessione senza fine per la sicurezza e incolumità della coppia imperiale.
Sissi così, che in fondo ama e rispetto il suo consorte Francesco Giuseppe, cerca di barcamenarsi tra "persona pubblica" e "persona privata": lei è una regina certo ma è anche una madre e una donna. Tuttavia la ragazza di Baviera ha una testa troppo indipendente e svelta per essere etero-guidata e in tavole di grande forza e impatto, Marras ci racconta di come, a seguito di un tragico lutto occorso a Sissi e Francesco Giuseppe, l'imperatrice, per impellenti motivi di salute, dovrà allontanarsi dalla corte. Distante da Vienna e dalle malelingue dell'aristocrazia austriaca, Sissi rifiorisce e acquisisce maggiore consapevolezza di sé.
Da qui Marras, grazie all'abilità con cui via via svela sempre di più i volti e i contorni della persona di Sissi, che prima erano sempre un po' indefiniti e che invece, a partire dalla seconda metà dell'albo, diventano sempre più precisi e attraenti, così come la sua personalità. Ecco che allora dal segno grafico e di disegno intuiamo come non abbiamo più davanti una "semplice" ragazza della Baviera, ma una giovane donna emancipata, intelligente e colta, che pratica esercizio fisico per tenersi in forma, parla fluentemente svariate lingue antiche e moderne e si abbevera della migliore letteratura e poesia contemporanea (il suo poeta preferito, ad esempio, sarà Heine). Ma non finisce qui.
Già, perché Sissi, allontanandosi dal ritratto edulcorato della trilogia di film con Romy Schneider, si interessa di politica, in particolare della "questione ungherese", ovvero delle richieste da parte "dell'altra metà del Danubio" di maggiori diritti e di una costituzione propria. Allora l'albo fa veramente uno "scatto in avanti" e ci presenta con semplicità situazioni storiche molto complesse e che riguardano anche l'Italia, visto che questi sono gli anni della Seconda e Terza Guerra d'Indipendenza. In un gioco di grande gusto, tra situazione internazionale e situazione "intima" della corte di Vienna, con particolare attenzione per l'educazione dei figli scelta da Sissi, si comprende bene come questo sia un fumetto che non si "dimenticherà facilmente".
Ecco allora che verificabilità storica e narrativa possente si sposano in un graphic-novel di grande bellezza firmato da Giorgia Marras. Una lettura consigliatissima, se non proprio obbligata, per chi ama le grandi figure "ribelli con una causa" della Storia.
Mattia Nesto
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