Luna 2069
di Leo Ortolani
Feltrinelli Comics, 2019
pp. 239
€ 20,00 (cartonato)
€ 8,99 (ebook)
Quanto le avventure del topo mascherato più famoso dei fumetti si sono concluse con il numero 122, non mi vergogno ad ammettere di aver provato un profondissimo senso di vuoto. Le storie disegnate da Leo Ortolani mi avevano accompagnato per circa dieci anni, da quel Lucca Comics & Games del 2009 in cui mi ero ritrovata per caso a una conferenza sull’intraducibilità dei fumetti umoristici e in cui era relatore, appunto, Leo Ortolani, che ebbi l’occasione di conoscere per la prima volta. Da quel momento non sono più riuscita a staccarmi dalle sue strisce e alla vigilia della conclusione di una serie di cui recuperai avidamente tutti i numeri usciti fino a quel momento, non sapevo davvero come avrei potuto colmarne l’assenza. Invece il geologo più divertente del suolo italico ha fatto in modo di riempire il panorama letterario di opere così sagaci, geniali e profonde da permettermi di guardare indietro alla serialità del suo figlio più famoso con tenerezza, ma mai con nostalgia. C’è riuscito più di tutti con Cinzia, ma anche aver letto dell’avventura dell’adozione in Due figlie e altri animali feroci non è stato da meno. Ci sono state, poi, le raccolte dedicate alle recensioni cinematografiche e il primo volume scritto in collaborazione con A.S.I. (Agenzia Spaziale Italiana) e E.S.A. (European Space Agency) e uscito nel 2017 per la Panini Comics, C’è spazio per tutti. Con Luna 2069 il ciclo continua a ripetersi e ancora una volta riesco ad avere tra le mani l’opera a fumetti che i lettori del XXI secolo meritano.
In questa nuova opera (in un’edizione pregiata, un cartonato con numerose pagine fotografiche, edita da Feltrinelli Comics) Leo Ortolani spedisce nuovamente Rat-Man nello spazio per celebrare i 50 anni dallo sbarco degli americani sul suolo lunare nell’estate del 1969. Come in C'è spazio per tutti, anche questa volta la storia segue la parabola di un astronauta - Fortunato, realizzato sul modello “umano” offerto da Luca Parmitano - che si trova a viaggiare tra le stelle in compagnia di Rat-Man, qui nelle vesti del Signor Mask. A differenza però del precedente volume, in Luna 2069 è il protagonista stesso ad accettare la sua proposta di un viaggio per mettere nuovamente piede sull'unico satellite della Terra. Un'esperienza che, pur con qualche riserva, decide di intraprendere per riscattarsi dall'essere stato sostituito all'ultimo minuti da una più valente collega russa. Ma se parliamo di Rat-Man non possiamo non parlare di una storia che procede sull’onda della parodia e dell’ironia: la missione dei due acquista da subito toni surreali, con l'autore che si diverte a mischiare situazioni assurde e le solite gag con cui ha abituato il suo pubblico con avvenimenti e dati scientifici reali. Un altro elemento di continuità con C'è spazio per tutti, dato che anche nella precedente opera spaziale brevi “documentari” reali intervallavano le vicende dei protagonisti.
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Viene voglia di ringraziarlo, ogni volta, questo disegnatore-narratore che ha segnato un’epoca e che, grazie al cielo, ha ancora moltissimo da dire.
Federica Privitera
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