di Luigi Malerba
Mondadori, Oscar, 2018
1^ edizione: 2002
pp. 176
€ 12 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
«Succede ogni tanto che Homero Luís si sente sperduto come una mosca sotto un bicchiere» disse Homero Luís. «Sopra di noi in cielo non c'è soltanto la luna, ci sono milioni e milioni di stelle, c'è l'intero universo che gira velocissimo e noi siamo qua come due mosche sotto un bicchiere. Io quando mi sento una mosca mi verrebbe da rotolarmi per terra e resterei lì a lamentarmi per tutta la vita» (p. 95)
Nel 1998, a Murcia per una conferenza, il narratore si sente raccontare da un oste un racconto quanto meno curioso, di cui è stato testimone. Quando il percorso da Granada a Murcia era la desertica "Terra Salada", un merciaio di nome Homero Luís si trova a viaggiare in una notte di luna con la bella e libertina Mariana Lopez, che deve andare a Murcia a cercare marito, cancellando per sempre la sua fama di donna di facili costumi. La strada è lunga, specialmente per due sconosciuti che si trovano a condividere, alla luce delle stelle, qualcosa di sé: Mariana vorrebbe fin dal principio sedurre il merciaio, il quale, invece, sta molto attento alla pesante soma del suo asinello.
Presto, la donna legge nell'atteggiamento di Homero Luís qualcosa di sospetto: che sia lui il ricercato, il ladro che ha derubato il Circolo di Granada? La notizia, prima di partire, era sulla bocca di tutti: questo scabroso club di Granada, frequentato da uomini molto ricchi e privi di scrupoli, in grado di violentare ragazzine in cambio di una manciata di denaro, è stato assaltato da un uomo, che nella rapina ha ucciso il custode e poi è scomparso. Il dubbio per Mariana si fa via via più opprimente, vista anche la solitudine notturna e tanta autosuggestione. Gesti, parole, reticenze possono tutti portare conferma alla donna, conferma che però l'uomo non le dà mai. E intanto i due si scontrano in puntuti scambi dialogici: filosofeggiante e meditativo lui, immediata e concreta fino all'ingenuità lei, la conversazione talvolta languisce, talaltra tocca tratti di incomunicabilità o Homero Luís prova a semplificare concetti astratti per la sua compagna di viaggio.
Poi, all'improvviso, l'ennesimo comportamento inquietante: il merciaio sente distintamente latrati e ululati di cani; quindi, suo malgrado e con lo sgomento di tutti, si ritrova a ululare alla luna. Quel che prima era mistero, si fa paura in Mariana: è prudente continuare? Eppure, non c'è nessuno intorno e la strada è, anzi, famosa per essere colpita dai briganti a cavallo. Tanto vale fidarsi del suo compagno di viaggio, a maggior ragione quando ai due si aggiunge un frate incontrato lungo la strada.
L'imprevedibile trio, anticipato dall'asinello, divide parole, companatico e provocazioni, dal momento che presto tra Homero Luís e Mariana divampa la passione. E Malerba ci regala pagine che toccano l'assurdo, se non il paradossale, ma che qui non anticipiamo, per non togliere il gusto al lettore di scoprire cosa lo scrittore ha in serbo per noi.
E il romanzo, che a lungo prosegue senza grossi colpi di scena, all'improvviso nell'ultima parte subisce una virata che lo renderà un inaspettato romanzo fantastico, in grado di lasciarci con un certo sgomento finale.
Non aspettatevi un altro Itaca per sempre o Il serpente: qui l'elemento forte, su cui si basa l'intera narrazione - di per sé molto esile - è l'abilità nei dialoghi: Malerba è un maestro nel costruire conversazioni mimetiche, che con la loro verosimiglianza stridono ancor di più con il contesto piuttosto improbabile. Per quanto il finale ci sorprenda, la trama non ci regala chissà quali azioni; vive, invece, di riflessioni, di battibecchi verbali e considerazioni sulla vita e l'etica, che si nascondono sapientemente sotto il tessuto narrativo. Non mancano anche gli echi letterari, da alcuni rimandi al leopardiano Canto di un pastore errante dell'Asia, che riecheggia in alcune tessere letterarie e in una suggestione più generale, nonché ad alcuni filosofi che si rispecchiano - banalizzati - nelle parole ora efficacissime ora meditabonde di Homero Luís.
Leggerlo o non leggerlo? Non è certamente l'opera migliore di Malerba, però è pur sempre il gioco letterario (divertito, si direbbe) di un grande scrittore, che ibrida i generi, conturbandoli e conturbando anche noi lettori.
GMGhioni
Leggerlo o non leggerlo? Non è certamente l'opera migliore di Malerba, però è pur sempre il gioco letterario (divertito, si direbbe) di un grande scrittore, che ibrida i generi, conturbandoli e conturbando anche noi lettori.
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