Cecità
di José Saramago
Letto da Sergio Rubini
Regia di Flavia Gentili
Tradotto da Rita Desti
Emons audiolibri, 2020, in coedizione con Feltrinelli
Tempo di ascolto: 11h 9m
€ 14,90 (cd)
€ 8,94 (file mp3)
La vicenda è ambientata in una città senza nome di un Paese qualunque e comincia con un uomo alla guida di una macchina che attende il verde ad un semaforo, ma improvvisamente perde la vista, o meglio, si trova avvolto in un mare bianco.
Il suo purtroppo non sarà il solo caso, poiché ben presto l'uomo diverrà il paziente zero di un'epidemia che si diffonderà rapidamente in tutta la città e poi nel Paese.
Nessuno pare venire risparmiato dal morbo misterioso, tranne la moglie di un oculista che si ritrova in mezzo ad un'umanità disperata, rinchiusa insieme al marito e a molte altre persone in una struttura che in passato aveva ospitato un manicomio, mentre ora diviene una prigione che tira fuori gli istinti più brutali dei suoi abitanti, ma anche un luogo di speranza e rinascita.
Lessi questo libro un paio di anni fa, dopo aver apprezzato moltissimo Le intermittenze della morte (del quale Critica Letteraria si è occupata qui) e mi domandai perché avessi atteso così a lungo per farlo.
Quando la Emons edizioni ne ha proposto l'audio libro letto dalla voce dell'attore di Sergio Rubini, non ho potuto fare a meno di tuffarmi nuovamente in questa storia nel pieno stile di Saramago, nella quale l'autore non ci indica mai il nome dei protagonisti, ma li identifica sempre e soltanto attraverso delle espressioni impersonali (ad esempio la ragazza dagli occhiali scuri, il ragazzino strabico o il vecchio con la benda nera).
L'unica forma di redenzione è quella che potrebbe giungere dalla moglie dell'oculista, la cui vista racchiude forse un messaggio di speranza: non tutto sembra essere perduto per questa umanità alla deriva.
L'audio libro è soltanto l'ultima iniziativa riguardante il bel libro di Saramago, dal quale nel 2008 il regista brasiliano Fernando Meirelles ha tratto un film molto fedele all'originale. Nela pellicola, permeata da un costante colore bianco, compaiono, tra gli altri, i bravissimi Mark Ruffalo nel ruolo dell'oculista, Julianne Moore che interpreta sua moglie e Gael García Bernal nei panni inediti di un autentico cattivo.
Ascoltare l'audio libro è un'esperienza travolgente, appassionante, nella quale il lettore/ascoltatore può felicemente abbandonarsi alla lettura seria e incredibilmente capace di Sergio Rubini, che con una straordinaria abilità riesce a modulare la voce e a rendere verosimile ogni personaggio, compito ancora più arduo quando ci si trova di fronte alle opere di Saramago, nelle quali, come abbiamo scritto sopra, i dialoghi non vengono segnalati dalla punteggiatura.
Per concludere questa riflessione su Cecità (in merito al quale ci sarebbe ancora moltissimo da scrivere, ma ciò toglierebbe il gusto di cimentarsi con l'opera), l'audio libro è sicuramente un'esperienza da provare per tutti, sia per coloro che non sono nuovi all'ascolto di un libro che a quanti non l'hanno mai provato.
Anche chi conosce già l'opera di Saramago non potrà fare a meno di rimanere strabiliato da questo nuovo lavoro, mentre coloro che non ne hanno mai sentito parlare potranno apprezzare appieno Cecità nel corso di un viaggio in auto o in treno, immersi in un "mare di latte" come i protagonisti della storia, riflettendo sui difetti del genere umano e sulle molteplici (per fortuna) possibilità di redenzione.
Ilaria Pocaforza
€ 8,94 (file mp3)
Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l'unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un'anima.Quando il Premio Nobel per la Letteratura scrisse Cecità (Feltrinelli, 1995, titolo originale: Ensaio sobre a Cegueira, traduzione di Rita Desti) i romanzi distopici erano ancora ben lontani dal raggiungere la notorietà della quale godono oggi, eppure questa storia si inserì prepotentemente tra i classici del genere fantascientifico e, a distanza di venticinque anni, possiede ancora una grandissima attualità.
La vicenda è ambientata in una città senza nome di un Paese qualunque e comincia con un uomo alla guida di una macchina che attende il verde ad un semaforo, ma improvvisamente perde la vista, o meglio, si trova avvolto in un mare bianco.
Il suo purtroppo non sarà il solo caso, poiché ben presto l'uomo diverrà il paziente zero di un'epidemia che si diffonderà rapidamente in tutta la città e poi nel Paese.
Nessuno pare venire risparmiato dal morbo misterioso, tranne la moglie di un oculista che si ritrova in mezzo ad un'umanità disperata, rinchiusa insieme al marito e a molte altre persone in una struttura che in passato aveva ospitato un manicomio, mentre ora diviene una prigione che tira fuori gli istinti più brutali dei suoi abitanti, ma anche un luogo di speranza e rinascita.
Lessi questo libro un paio di anni fa, dopo aver apprezzato moltissimo Le intermittenze della morte (del quale Critica Letteraria si è occupata qui) e mi domandai perché avessi atteso così a lungo per farlo.
Quando la Emons edizioni ne ha proposto l'audio libro letto dalla voce dell'attore di Sergio Rubini, non ho potuto fare a meno di tuffarmi nuovamente in questa storia nel pieno stile di Saramago, nella quale l'autore non ci indica mai il nome dei protagonisti, ma li identifica sempre e soltanto attraverso delle espressioni impersonali (ad esempio la ragazza dagli occhiali scuri, il ragazzino strabico o il vecchio con la benda nera).
Le risposte non vengono ogniqualvolta sono necessarie, come del resto succede spesse volte che il rimanere semplicemente ad aspettarle sia l’unica possibile.Al centro dell'opera troviamo indubbiamente il tema dell'indifferenza nei confronti dell'altro, un argomento che sta a cuore a Saramago, il quale anche in seguito all'assegnazione del Premio Nobel ha espresso un pensiero che molto ha a che fare con il libro del quale ci stiamo occupando:
Cieco. L’apprendista pensava, “Siamo ciechi”, ed egli si sedette per scrivere Cecità per ricordare a quelli che volessero leggerlo che noi usiamo perversamente la ragione quando umiliamo la vita, che la dignità dell’essere umano è ogni giorno insultata dai poteri del nostro mondo, che la menzogna universale prende il posto delle verità plurali, che l’uomo smette di rispettare se stesso quando perde il rispetto dovuto al suo simile.Ancora, Cecità esplora le bassezze, le storture, la meschinità nelle quali l'umanità può ridursi quando viene abbandonata a sé stessa, quando le strutture sociali decadono, quando l'ordine costituito viene sovvertito e gli uomini sono tenuti prigionieri di una dittatura costituita da pochi ciechi.
Un'immagine tratta dal film Blindness-Cecità del 2008 |
L'audio libro è soltanto l'ultima iniziativa riguardante il bel libro di Saramago, dal quale nel 2008 il regista brasiliano Fernando Meirelles ha tratto un film molto fedele all'originale. Nela pellicola, permeata da un costante colore bianco, compaiono, tra gli altri, i bravissimi Mark Ruffalo nel ruolo dell'oculista, Julianne Moore che interpreta sua moglie e Gael García Bernal nei panni inediti di un autentico cattivo.
Ascoltare l'audio libro è un'esperienza travolgente, appassionante, nella quale il lettore/ascoltatore può felicemente abbandonarsi alla lettura seria e incredibilmente capace di Sergio Rubini, che con una straordinaria abilità riesce a modulare la voce e a rendere verosimile ogni personaggio, compito ancora più arduo quando ci si trova di fronte alle opere di Saramago, nelle quali, come abbiamo scritto sopra, i dialoghi non vengono segnalati dalla punteggiatura.
Per concludere questa riflessione su Cecità (in merito al quale ci sarebbe ancora moltissimo da scrivere, ma ciò toglierebbe il gusto di cimentarsi con l'opera), l'audio libro è sicuramente un'esperienza da provare per tutti, sia per coloro che non sono nuovi all'ascolto di un libro che a quanti non l'hanno mai provato.
Anche chi conosce già l'opera di Saramago non potrà fare a meno di rimanere strabiliato da questo nuovo lavoro, mentre coloro che non ne hanno mai sentito parlare potranno apprezzare appieno Cecità nel corso di un viaggio in auto o in treno, immersi in un "mare di latte" come i protagonisti della storia, riflettendo sui difetti del genere umano e sulle molteplici (per fortuna) possibilità di redenzione.
Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, ciechi che, pur vedendo, non vedono.
Ilaria Pocaforza