#RileggiamoConVoi - febbraio 2020


©Elena Ghioni
Buon Febbraio, lettori! 
Ultimi freddi e tantissimi impegni, ma non dimentichiamo mai la fuga in un altrove che può darci un bel libro. Per accompagnarvi in questi giorni di inverno, abbiamo pensato di esplorare generi diversi: troverete romanzi ma anche un libro fotografico e una raccolta saggistica. Come sempre, oltre al consiglio trovate il link per approfondire l'opera con le nostre recensioni.

Buona lettura! 
La Redazione

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Carolina consiglia: 
"Quel che si vede da qui" di Mariana Leky (Keller)
Perché, mentre si diradano le ultime brume, può giovare una lettura luminosa, che attinge a piene mani in tutto ciò che è l’umano, mostrandone i piccoli atti di meraviglia, la gioia, la complessità, ma non rifuggendone la penombra, il dolore. Perché Mariana Leky crea personaggi che risultano al tempo stesso surreali e vividissimi, profondamente credibili. E perché l’okapi è un animale onirico e straordinario, e può diventare una inaspettata, ma efficace, metafora per l’esistenza. 
A chi ama i libri particolari, imprevedibili, quelli che scartano continuamente rispetto ai binari tracciati e colpiscono il lettore con infinite trovate. A chi ama le storie in cui a prevalere sono i personaggi rispetto alla trama, o in cui la qualità della scrittura ha il coraggio di prendere vie inusuali. Agli amanti dei romanzi di formazione, a chi vuole piangere, ma anche ridere di gusto. A chi almeno una volta si è innamorato di un monaco buddista, o ha mangiato il cuore di un pipistrello per cancellare il dolore. A chi ha iniziato innumerevoli lettere d’amore e non ne ha mai conclusa neanche una. 


©Elena Ghioni
Cecilia consiglia: 
"Giardini d'inverno. Una stagione reinventata" di Cédric Pollet (L'Ippocampo)
Perché: perché l'inverno è il momento dell'anno vittima dei pregiudizi più ingrati, non ultimo quello che lo associa alla morte della natura: Cédric Pollet dimostra invece quanta luce e quanto colore caratterizzino il periodo che per convenzione va dal 21 dicembre al 21 marzo, e lo fa portando il lettore in giro per i più bei giardini "di stagione" raccontandogli le storie degli alberi e degli arbusti più caratteristici e soprattutto invitandolo a guardarli con occhi nuovi, più ammirati e amorevoli.  
A chi: a chi adora l'inverno e a chi lo detesta: i primi vi troveranno conferma di quanta incantevole bellezza vi sia in certi panorami, i secondi daranno nuove chances alla stagione e potranno finanche rammaricarsi che sia già a un terzo del suo canonico percorso; a chi ha una passione per la fotografia naturalistica, che nel volume viene esaltata dando fondo a tutta la scala dei campi e dei piani (dal dettaglio al campo lunghissimo); a chi ha sempre sognato di avere un giardino d'inverno e sta cercando un manuale ricco di spiegazioni, consigli e suggerimenti per cimentarsi finalmente con la cura del proprio. 

Debora consiglia: 
"L'anno della lepre" di Arto Paasilinna (Iperborea)
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Perché: freddo e giornate uggiose, una bella tazza di cioccolata fumante, coperta morbida e pure qualche lucina rimasta dagli addobbi natalizi, sono l'atmosfera ideale per immergersi completamente nel romanzo cult di Arto Paasilinna, L'anno della lepre e godere appieno di una storia umanissima, poetica, ironica e ricca di spunti. Seguendo Vatanen nella sua avventura on the road, in compagnia della piccola lepre che ha salvato. O che, forse, lo ha aiutato a salvare proprio sé stesso. 
A chi: ama le atmosfere nordiche, le avventure strampalate, l'ironia che si fonde alla riflessione, i paesaggi meravigliosamente evocati da Paasilinna. A chi sceglie di compiere un viaggio, prima di tutto dentro sé stesso. A chi si affeziona ai personaggi in difficoltà, un po' confusi e in cerca del proprio posto nel mondo. 

Federica consiglia: 
"Quel che affidiamo al vento" di Laura Imai Messina (Piemme)
Perché: è un libro di una dolcezza e profondità uniche che è riuscito a raccontare il dramma della perdita privandolo della sua dimensione luttuosa e trasferendolo nella concretezza della vita di quelli che, alle perdite e ai vuoti, sopravvivono. Perché l'autrice si è cimentata in una struttura narrativa nuova, a sospensioni alternate, in cui la narrazione cede il passo alla verità di liste, nomi, cose da fare o da dire e permette al lettore, contemporaneamente, di riprendere fiato dalla storia e lasciar sedimentare le emozioni nel profondo. 
A chi: ama la letteratura giapponese perché troverà in questo romanzo della Imai il primo esempio di narrativa nipponica; a chi ha perso qualcuno, nella vita, e non trova la forza di perdonarsi per essere rimasto. 

Giulia consiglia: 
"Lezioni di letteratura" di Vladimir Nabokov (Adelphi)
Perché: è bene approfittare delle ultime settimane fredde e con poca luce dell'anno per concentrarsi, senza distrazioni e cinguettii di uccellini, sulle pagine delle lezioni dell'autore di "Lolita". Da Jane Austen a Kafka, da Stevenson a Joyce, i romanzi vengono messi sotto la scrupolosa e acuta lente dello scrittore che ne sviscera sia gli aspetti più grandiosi che le imperfezioni. Facendoci capire che, a volte, non leggiamo nella maniera più corretta, ma solo perché non sappiamo dove e cosa guardare. Lui è pronto a guidarci e ad aprirci la strada verso la bellezza data dalla struttura di ogni testo. 
A chi: a chi ama leggere più romanzi contemporaneamente. Con un'immersione profonda come quella fatta da Nabokov sembrerà di entrare nel cuore di ciascuno dei romanzi trattati e di poterli comprendere e apprezzare come mai fatto prima. 

©Elena Ghioni
Gloria consiglia: 
"Pietro e Paolo" di Marcello Fois (Einaudi)
Perché: visto che l'anno non si è aperto all'insegna di grande scoperte letterarie (almeno per quanto letto finora), ho pensato di tornare a uno dei romanzi che lo scorso anno hanno smosso più emozioni: l'ultima opera di Marcello Fois parla della guerra da un punto di vista differente, quello di due amici, prima uniti e poi separati dal conflitto mondiale. Amicizia e tradimento si intersecano continuamente e si rincorrono, fino a un finale che il lettore attende con il fiato sospeso, perché pare assurdo che un enorme malinteso porti due quasi-fratelli ad abbandonarsi alle maldicenze.
A chi: piacerà molto a chi pensa che l'amicizia sia quasi una fede. A chi cerca nella prosa un andamento che a tratti ricorda la lirica più raffinata, per poi piombare nel realismo crudo delle vicende belliche, quindi nelle atmosfere ovattate del paese d'origine.  

Ilaria consiglia: 
"Dell'amore e di altri demoni" di Gabriel Garcίа Márquez (Mondadori)
Perché: perché è sempre tempo di scoprire o scoprire uno dei classici della narrativa del '900. Questa piccola grande perla della letteratura, che si legge in pochissimo tempo ma che fa riflettere a lungo, costituisce uno degli ultimi romanzi scritti da Garcίа Márquez, il quale in poche pagine riuscì a condensare molti dei temi che più avevano colpito la sua fantasia e che lo stesso era riuscito a trasportare nelle sue opere: l'amore sopra tutti, ma anche la magia, la commistione tra diverse religioni e la passione come metafora della letteratura e della vita. 
A chi: consigliato a coloro che già conoscono lo scrittore colombiano, ma anche a chi desidera approfondire ulteriormente uno dei suoi libri purtroppo meno conosciuti. Abile esempio di intreccio tra ricordi autobiografici e invenzioni, Dell'amore e di altri demoni è un romanzo che, a dispetto della fortissima poesia dalla quale è pervaso (a cominciare dal titolo così struggente), prese forma in seguito all'evento della dissoluzione dell'URSS e al timore di Gabo che il mondo potesse regredire verso un'epoca buia di follia e perdizione, simile a quella che l'Europa visse durante il periodo della "Santa" Inquisizione. Gabriel Garcίа Márquez, con il suo stile solo apparentemente lieve, con le sue descrizioni così accurate ma mai prolisse, mi ha ricordato una volta di più quanta necessità ci sia di scoprire e riscoprire i classici, nutrimento potentissimo per la sete dei lettori di tutti i tempi, e quanto i messaggi che questi ci trasmettono continuano a resistere nel tempo conservando tutta la loro magnifica modernità. 

©Elena Ghioni
Sabrina consiglia: 
"L’amica geniale" di Elena Ferrante (e/o)
Perché: intanto perché banalmente tra pochi giorni alla tv verrà trasmessa la seconda serie tratta dal libro. Chi l’anno scorso non si è fatto mancare una puntata delle vicende di Lila e Lenù, ha già un piede sul divano, telecomando in mano. E poi perché io non mi stanco mai di consigliare questa lettura: il primo libro, seppure a volte un po’ più fiacco rispetto a quelli che seguono, rappresenta l’ingresso in un mondo, un’amicizia, un’avventura, due vite da cui è difficilissimo staccarsi. 
A chi: ai pochissimi che non hanno ancora letto questo primo volume... vedrete, se lo iniziate adesso vi prenderà talmente tanto che riuscirete a leggere tutta la saga (4 volumi) prima del 10 febbraio, pronti per mettervi alla tv. Si riparte dalle ragazze, ormai adolescenti, ma già adulte. Pronte per mettere alla prova la loro amicizia, ancora una volta.