di Desy Icardi
Fazi Editore, 20 febbraio 2020
pp. 425
€ 15 (cartaceo)
€ 4,99 (ebook)
Quando Desy Icardi aveva parlato dell’olfatto in connessione alla lettura nel suo romanzo d’esordio, il primo pensiero sorto nel leggerne il titolo era legato allo splendido odore della carta che tutti i bibliofili conoscono e amano incondizionatamente. In realtà L’annusatrice di libri non ha raccontato una fisicità sensoriale, ma ha travalicato i limiti concreti dei sensi per trascendere in una dimensione altra, in cui la lettura è stata naturalmente caricata di un quid emozionale in più. Nel corso dell’intervista che le ho fatto mi aveva svelato il suo proposito di costruire una pentalogia di romanzi dedicati ai sensi e al mondo magico della letteratura. Ne La ragazza con la macchina da scrivere ci troviamo di fronte al tatto e la lettura viene sostituita dalla scrittura.
Dalia ha iniziato a lavorare come dattilografa a 13 anni, nel pieno degli anni Trenta, accompagnata dalla sua fedelissima Olivetti MP1 rossa in mille avventure di scrittura. Grazie alla sua attività, la ragazza diventa un’osservatrice silenziosa della vita di moltissime persone che affidano alla sua maestria parole di natura sempre diversa, dalle lettere ufficiali agli annunci di fidanzamento. La storia procede in un andirivieni temporale tra gli anni della giovinezza di Dalia e gli anni Novanta quando la donna, ormai anziana, viene colpita da un ictus (o meglio, un “piccolo incidente”) che, pur non rivelandosi letale, offusca gran parte della sua memoria. Il buio però non è totale: i ricordi di Dalia sopravvivono nella memoria tattile delle sue mani, dalle quali possono essere liberati grazie al contatto con i tasti della sua intramontabile Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere, Dalia ripercorre così la propria vita: gli amori, i dispiaceri e i mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
La ragazza con la macchina da scrivere è un interessantissimo nuovo esperimento letterario di un’autrice che dimostra di essere maturata in quanto a consapevolezza stilistica, ma di non aver perso quella carica ironica e gioiosa riconosciuta già nel suo romanzo d’esordio. Ancora una volta leggiamo una storia dalla forte polifonia eppure in questo caso, più che nel precedente, a emergere con chiarezza è la fisionomia di una donna in grado di superare le mille difficoltà della vita senza mai perdere il sorriso e, soprattutto, senza permettere ai dolori di scalfire la propria tempra volitiva.
Con piacere anche in questo romanzo ritroviamo un ritmo narrativo incalzante, mai sopito e che con un colpo di scena ben architettato riesce a non annoiare mai chi ha iniziato a compiere il viaggio nel passato di un personaggio che, frequentemente, si trasforma nella cronaca evolutiva di una nazione. La narrazione si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e questa volta la Icardi scegli di inserire un nuovo piccolo gioco d’intesa con i propri lettori. Se nell’Annusatrice la gara con la scrittrice era stata quella di indovinare i titoli dei romanzi letti dalla ragazzina protagonista grazie agli odori da lei evocati, La ragazza con la macchina da scrivere procede di oggetto vintage in oggetto vintage: l'anziana donna ritroverà la memoria anche grazie a questi strani indizi disseminati nella storia, una sorta di ponte tra la dimensione del vero e della fantasia. Del resto, quando la memoria e la razionalità si fanno nebulose e incerte per ragioni mediche, il controllo sui fatti tipico della maturità dell’essere umano viene a mancare e gli anziani ritornano, per certi versi, all’innocenza immaginifica dei bambini.
La ragazza con la macchina da scrivere è una piacevole conferma della bravura e dell’inventiva di una scrittrice dalla penna lieve e, insieme, una vera prova stilistica di qualità: non è da tutti riuscire a scrivere usando la seconda persona singolare come voce narrante. La scelta, in questo caso, risulta azzeccata, in grado in maniera estremamente coerente di rendere con la scrittura il distacco dal mondo che la circonda provato dalla protagonista.
Brava Desy, non vediamo l’ora di continuare il viaggio nella letteratura attraverso i sensi che tu hai ideato!
Federica Privitera