Come un libro aperto
Illustrazioni e testi di Miriam Tritto
Hop!, 2019
€ 18,00
Dopo la riuscita serie “Per aspera ad astra”, dedicata alle vite di donne straordinarie che sono riuscite a superare ogni difficoltà per conquistare il proprio posto nel mondo, è tempo per le edizioni Hop! di una nuova avventura: la collana “20”, inaugurata con Amore mio illuminato (già recensito qui), procede con un volume che ci porta nel cuore della letteratura moderna e contemporanea, grazie alla prosa densa e al tratto puntuale di Miriam Tritto, che incontra e si confronta con venti autori da lei amati. La selezione dei personaggi è tutta soggettiva, sentimentale, così come la disposizione dei singoli interventi non segue un ordine logico-cronologico, ma emotivo, il filo di una ricerca esistenziale che, per i temi trattati, le questioni affrontate, può presto diventare universale. La narratrice, come rivela a Emily Dickinson nel primo dei dialoghi, viene “da lontano e da vicino. Compi[e] viaggi onirici nell’eterno” e questo le consente di avere accesso a frammenti di realtà altrimenti inaccessibili. Forse per questo gli scrittori la accolgono, si svelano davanti a lei, le regalano riflessioni adatte a ogni epoca.
La discontinuità diventa nel volume valore positivo, occasione di creare un percorso di volta in volta nuovo tra gli spunti e le suggestioni offerte dai protagonisti.
Franz Kafka (le immagini qui presenti sono concesse per gentil concessione dell'editore) |
Quella delle interviste impossibili non è certo una novità, ma l’autrice sceglie di forzare le barriere e di incontrare gli scrittori nel loro contesto. Delocalizzando sé stessa per incontrare l’altro, decentrando la propria prospettiva, ha modo quindi di conoscere davvero il personaggio, di fornirne anche attraverso la parola un ritratto a tutto tondo, che considera l’ambiente creativo parte integrante dell’opera e dell’individuo.
Grazie alla sua formazione filosofica, Miriam Tritto conosce bene le potenzialità del dialogo come mezzo per far emergere la verità. E l’arte maieutica viene qui sfruttata con perizia come strumento di rivelazione non solo per l’essenza e i caratteri dei personaggi, ma anche per importanti nodi concettuali e ideologici. Nel volume, del resto, viene fornito sempre un doppio ritratto: quello costituito dal testo, da cui emerge la profonda ricerca che Tritto ha fatto sulla vita e le opere degli autori prescelti, ma anche quello delle illustrazioni, che grazie all’uso della grafite riescono a essere minuziose, nitide ed estremamente vivide.
In due tavole affiancate, Tritto dispiega un cartiglio che riporta gli estremi biografici dell’autore e la citazione che ha dato lo slancio al confronto, o che viene ritenuta maggiormente significativa, e una rappresentazione del personaggio, che spalanca per noi la sua opera più importante, e con essa un universo di significati e possibilità inesplorate: Kafka e lo scarafaggio della Metamorfosi, in cui anche lui come Gregor Samsa sembra prossimo a mutarsi; il Bianconiglio che fugge dalle pagine del libro di Lewis Carroll, inseguito dalla trafelata Alice e dagli occhi maliziosi dell’autore; le brughiere avvolte da nebbie fitte, debordanti, di Emily Brontë, e così avanti, con volti ed elementi che meriterebbero tutti ugualmente di essere citati (e ancor più visti).
La forza dell’opera sta principalmente in queste immagini parlanti, negli occhi vivi di scrittori probabilmente amati anche dal lettore, che con lui paiono interagire direttamente; nella maestria con cui i simboli vengono scelti per parlare di un grande classico e incarnarne in elementi concreti il significato più profondo, nella rivelazione forse ovvia – eppure mai così palese – che aprire un libro implica avere accesso a un mondo altro, creato appositamente per noi.
Lewis Carroll |
La forza dell’opera sta principalmente in queste immagini parlanti, negli occhi vivi di scrittori probabilmente amati anche dal lettore, che con lui paiono interagire direttamente; nella maestria con cui i simboli vengono scelti per parlare di un grande classico e incarnarne in elementi concreti il significato più profondo, nella rivelazione forse ovvia – eppure mai così palese – che aprire un libro implica avere accesso a un mondo altro, creato appositamente per noi.
Emily Brontë |
Carolina Pernigo
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