Postporno.
Corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali
di Valentine aka Fluida Wolf
Eris edizioni, 2020
pp. 64
€ 6,00 (cartaceo)
Il fine del Postporno non è necessariamente l’eccitazione di chi guarda ma la rappresentazione di corpi, pratiche, immaginari e atmosfere. Questa è la sfida che spesso ci pongono l* performer postporno, come ad esempio fa anche Diana Pornoterrorista, mettendoci davanti al disgusto, al ribrezzo, al fastidio, andando così a interpellare la nostra parte più nascosta e profonda, quella che non vorremmo destare mai. (pp. 48-9)
L'industria del porno è uno dei
mercati più controversi della contemporaneità, in grado di dividere tutti,
anche (o forse: soprattutto) la costellazione di femminismi che popola la
nostra società. Dei film porno si può parlare, certamente, ma con un certo garbo, con quella moderazione che richiama parole ormai abusate come “borghese”. La principale critica
che viene mossa all'industria del porno è di essere sessista, uno strumento edonistico a esclusivo appannaggio di un pubblico maschile, nel quale la figura della donna esiste
soltanto in quanto oggetto di piacere, in posizione subordinata e idealizzata.
È innegabile, tuttavia, che anche la
figura maschile ne esca stereotipata, a tutto danno del maschio reale: i corpi dei porno attori sono infatti statuari
e apollinei, le loro performance magistrali e interminabili, il finale è sempre
un gran finale esplosivo. Ciò che non si vede e di cui a volte si sente la mancanza sono i momenti di stanca e le défaillance,
le imperfezioni, la complicità, per non parlare del sesso queer, un termine questo che
comprende una costellazione infinita di soggetti ma che, per differenza, può
essere definito come tutto ciò che non è eterosessuale e cisgender.
L’atto sessuale come mero espediente
edonistico, il sesso prettamente eterosessuale e la subordinazione del ruolo
femminile: questi sono i tre elementi da cui prende avvio il movimento
postporno, il quale parte dall’atto sessuale e ne sperimenta i limiti, lo fa
esplodere, lo estremizza per parlarne, per indagarlo, per portarlo sotto ai
riflettori e renderlo in qualche modo autocosciente. Attraverso una breve biografia
del porno prima e dei prodromi del nuovo movimento poi, Valentine aka Fluida
Wolf affronta gli aspetti principali di un porno che più che essere post-
si potrebbe definire meta-: un prefisso diverso ma forse altrettanto corretto, in
quanto il suo scopo ultimo risulta l’indagine interna. Il postporno è un'indagine intorno al porno.
Di questo saggio sono apprezzabili l’argomento
e l’approccio, che risulta diretto, schietto, anticonformista. Ciò che viene mostrato mira a spiegare, ma anche a sconvolgere; a soddisfare la curiosità del lettore, ma anche a lasciarlo a bocca aperta.
Meno positiva è invece la
metodologia applicata: alla componente storica del porno (che si può definire
la pars destruens del libro) viene
affiancata l’analisi vera e propria del movimento (la pars construens), che però risulta a tratti dispersiva e non molto approfondita. Determinati concetti vengono ripetuti più volte, e in
alcuni passaggi l'elenco di persone, eventi, film e situazioni distrae dalla
lettura e allontana dal vero tema d’interesse, ossia in che modo l’industria
del porno è cambiata a seguito dell’avvento del movimento postporno. Sarebbe forse
stato più opportuno usare delle note a piè di pagina, o rimandare tutta la
bibliografia alla fine del libro, così da avere un testo più scorrevole e
risparmiare caratteri preziosi che avrebbero potuto essere utilizzati per
approfondire alcuni aspetti (come è cambiata nel tempo la condizione dei sex
worker sia a livello salariale sia igienico-sanitario, ad esempio).
Nel complesso, in ogni caso, Postporno risulta un libro godibile e in
grado di fornire le giuste indicazioni per chiunque sia interessato a conoscere
i dietro le quinte di un’industria che, volenti o nolenti, dobbiamo oramai accettare
come parte integrante della nostra società. Se da qualche parte si vuole
cominciare, questo libriccino è una buona scelta.
David Valentini