Storia di un fiore
di Claudia Casanova
Feltrinelli, 2019
Feltrinelli, 2019
Traduzione di Gloria Cecchini
Illustrazioni di Veronica Algaba
pp. 203
€ 15 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
La vicenda è ambientata nella Spagna di fine Ottocento. Nella grande casa di campagna della famiglia Ruiz de Peñafiel, crescono due sorelle, Luisa e Alba, entrambe innamorate della natura e della vita all’aria aperta.
Soprattutto la maggiore, Alba, è una ragazza molto curiosa e intelligente, nulla a che vedere con le signorine dell’alta società di quel tempo, sempre in giro ad esplorare e a cercare nuove forme di piante e fiori per il suo erbario, visto che la botanica è la sua grande passione. Il personaggio di Alba prende corpo man mano, lungo la narrazione, all’inizio è una bambina, poi diventa sempre più consapevole della sua maturità e attraversa diverse stagioni della vita con sentimenti diversissimi. Passa dall’entusiasmo al disincanto, dalla ribellione al conformismo, dalla lotta all’apparente resa. Deve rinnegare i suoi stessi sogni, ad un certo punto, credere di aver invano sperato di dedicarsi alle sue grandi passioni, soprattutto in seguito ad un grave lutto, che rimetterà in discussione gli equilibri della sua famiglia e della sua vita.
Entrambe le sorelle, Luisa ed Alba, hanno ereditato l’amore per la natura dalla madre, che crede fermamente nell’emancipazione e nell’educazione femminile e vuole che le sue due figlie, costrette per tutto l’inverno al rigore di Barcellona, d’estate siano libere di coltivare i loro interessi. La figura della madre è quella di una guida, una donna che ha ceduto all’amore e lei stessa avrebbe voluto respirare la libertà che ora pretende per le sue figlie. Il marito, nonostante i ruoli importanti che ricopre, nutre grande stima per le valutazioni della moglie, e questo permetterà ad Alba di seguire le sue inclinazioni.
Con questa storia forte e delicata Claudia Casanova ha voluto ricordare la vita della prima botanica spagnola, Blanca Catalán de Ocón, a cui la figura di Alba è ispirata. Il grande temperamento e l’appoggio che la sua famiglia le diede, nella Spagna del XIX secolo, quando nel paese arrivavano i venti del progresso, tutto era in subbuglio per la scoperta dei treni a vapore, della costruzione della ferrovia, sono stati fondamentali per lo sviluppo di questa grande donna, che per parallelismo ricorda anche la madre dello scrittore Italo Calvino, anche lei fu infatti un’innovatrice e una scienziata, essendo stata la prima botanica italiana.
Da un punto di vista stilistico, la brevità dei capitoli rende la storia molto fluida ed agevole, e se da una parte non permette un’adeguato sviluppo delle personalità dei co-protagonisti, dall’altro riesce a far emergere i tratti distintivi della protagonista, che sboccia, tra le pagine, come fosse lei stessa un fiore. Ogni capitolo è inoltre introdotto da una bellissima e delicata illustrazione, che rende il libro piacevole anche da un punto di vista grafico, con una splendida copertina a custodire questo delicato erbario dei sentimenti.
Alla storia, la scrittrice, unisce anche la finzione e quindi ecco che alla Solariega, la splendida villa di famiglia, arriva una figura che porterà turbamento e amore; si tratta del botanico tedesco Heinrich Willkomm. Il famoso studioso sta lavorando a un libro destinato a rivoluzionare la botanica e vuole includere la flora locale. L’uomo è sposato, ma troverà in Alba la scintilla per una passione segreta che li legherà come il fiore che scopriranno insieme, la sassifraga bianca, il cui nome popolare è appunto spaccapietra, e che riuscirà a crescere anche tra le pietre. Grazie a questa scoperta per Alba sembra aprirsi la via verso l’affermazione in ambito scientifico, nonostante le difficoltà dell’epoca, legate al fatto che stiamo parlando di una donna. Ma non sarà tutto così semplice e immediato, il destino ha in serbo per Alba e Heinrich un altro finale, ma alla fine, dopo una serie di disgrazie e di impedimenti, la piccola Alba si trasformerà nell’idea di donna a cui aveva sempre voluto assomigliare.
Samantha Viva